L’articolo di Sergio Romano su Craxi, recentemente apparso sul Corriere (qui), solleva alcune questioni che non mi appaiono banali, in quanto Romano, a modo suo, tenta di dare un giudizio articolato su Craxi.
Tenterò di elencare quelli che nella visione dell’opinionista sarebbero i meriti di Craxi:
- diede forza al PSI, il partito di cui era Segretario
- eliminò la scala mobile (spero che tutti sappiate cos’è)
- sposò la decisione di schierare i missili a Comiso
- si oppose agli USA sulla vicenda del dirottamento dell’Achille Lauro
- spinse in avanti il processo di integrazione europea contro l’isolazionismo della Thatcher
- rinnovò il concordato con la Chiesa Cattolica
Dirò subito che l’immagine dei Carabinieri che nella base NATO di Sigonella circondano la Delta Force lo riconosco come un grande regalo a tutti noi che abbiamo sempre visto il nostro rapporto con gli USA come una forma abbastanza scoperta di sudditanza.
Il ruolo svolto da Craxi a livello europeo non lo ricordo, ma diamogli per buono anche questo.
Accreditatigli questi due punti, mi pare che sul resto i pareri tra me e Romano divergono ampiamente. Sul primo punto, tornerò dopo.
Dirò qualcosa invece sui rimanenti tre punti. Non sono un sostenitore a tutti i costi della scala mobile, ma davvero, a posteriori, mi pare che in un mondo in cui tutti hanno il diritto, e lo usano, di imporre il loro livello di profitto, gli unici che non riescono a difendere il loro livello di reddito sono i dipendenti: le statistiche evidenziano in maniera impietosa l’erosione del potere di acquisto dei salari.
Dovrei invece essere grato a Craxi perché ha confermato la scelta dei missili a Comiso? A parte che le manganellate ai cancelli di Comiso me le sono prese proprio il giorno di insediamento del suo governo, rimane il fatto che questi missili (fortunatamente) non sono mai stati installati, ma le spese preliminari sono state egualmente affrontate, e non sono state da poco: senza entrare nelle tematiche della strategia della deterrenza nucleare, fu comunque uno spreco di risorse pubbliche.
Infine, non credo che ci sia da gloriarsi di avere rinnovato il Concordato in maniera più favorevole alla Chiesa. Cosa ci sarà di positivo nell’incentivare i finanziamenti statali a un’organizzazione che fa capo a uno Stato estero, proprio non si capisce.
Mi scuso con la maniera approssimativa con cui ho analizzato questi punti, ma in un post sarebbe difficile fare diversamente: niente vieta che si approfondisca qualcosa nei commenti.
Non capisco invece perché mai il suo desiderio di dare forza al PSI dovrebbe costituire un valore di cui l’intero popolo italiano dovrebbe dargli atto. E’ stato più volte detto che il destino mediocre del PSI in Italia rispetto alla sorte ben più gloriosa degli analoghi partiti socialisti nell’Europa Occidentale risieda essenzialmente nella capacità del PCI di muoversi con grandissima abilità negli scenari politici nostrani, senza le inutili rigidità dei suoi omologhi esteri. Alla luce però dello storico insuccesso nell’intera Europa delle formazioni socialdemocratiche nelle elezioni europee dell’anno scorso, credo che dovremmo porci la questione socialista in termini più approfonditi. Apparentemente, la politica europea socialdemocratica sembra essere stato un gigantesco bluff: alla resa dei conti, nessuna reale alternativa alle politiche liberiste sembra essersi sollevata da quelle parti. Chissà che non siano stati gli Italiani ad averlo compreso per primi. C’è un apparente spazio politico di centrosinistra che dopo la caduta del PSI, gli ex-comunisti hanno tentato di occupare spostandosi scompostamente dalla loro originale collocazione. Io rimango pervicacemente dell’opinione che questo spazio non esista, e credo fermamente che i vari PDS, DS e PD soffrano nel volere perseguire una politica che semplicemente non esiste, né come linea ed obiettivi, né come base elettorale.
Detto tutto questo, rimangono le tante colpe di Craxi riconosciute direi unanimemente, riconosciute perfino da uno come Romano: dilatazione del debito pubblico ( non ne siamo più usciti), e un atteggiamento quanto meno compiacente verso la corruzione politica. Io ne aggiungerei un terzo: il decreto-legge salva-Canale 5 e le TV di Berlusconi, senza cui non sarebbe neanche possibile immaginare l’Italia come ce la ritroviamo ai nostri giorni.
Epperò, pur non ritraendomi dal compito di dire la mia su specifici punti del craxismo, capisco che ancora non ho detto abbastanza, perché qui non si tratta di esprimere un giudizio storico su Craxi, ma un giudizio politico sui gesti politici dell’oggi. Esplicitando, la volontà della Moratti di intitolare una via a Craxi non va interpretato come un giudizio storico più o meno condivisibile: se questi fossero i termini della questione, chi potrebbe porre censure o veti? Con tutta evidenza, si tratta piuttosto di un gesto del tutto politico, la cui finalità pertanto sta tutto nell’oggi. Ciò che la Moratti e chi la appoggia porta avanti è una tesi da una parte ardita se non addirittura paradossale, ma nello stesso tempo vitale per il signor B. e la sua corte dei miracoli. Si tratta di affermare in sostanza che la politica è più importante della legge, che esiste un galateo per cui la magistratura deve mostrare un occhio di riguardo verso il mondo della politica. Riabilitare Craxi, significa insomma spianare ancora di più la strada verso le leggi ad personam per il signor B. Non solo, significa anche stabilire cosa si debba intendere nel nostro paese per politica. Coem quindi si può agevo,lmente dedurre, si tratta di una questione di concezione della politica che travalica largamente il caso specifico di Craxi, e su cui pertanto non è lecito lasciar fare.
Concludevo il post sulla manifestazione a non via Craxi così "Non è semplicemente dire no alla dedica di una via, è dire no al revisionismo storico che sta in maniera spudorata prendendo piede, prima ancora che la storia sia scritta."
RispondiEliminaoggi 18 genn il signor B non ha potuto presentarsi in tribunale, per il processo che lo riguardava (lo slittamento dei suoi impegni a causa di "quello che tutti sappiamo" - ha detto), però ha assicurato che sarà presente domani 19 genn in parlamento, alle celebrazioni per la figura di craxi... mentre Napolitano scrive alla vedova che ci fu, nei confronti del marito, "una durezza senza eguali"!
RispondiEliminaMi piace citare in proposito il post del mio amico Vittorio sulle "beatificazioni" premature.
RispondiEliminahttp://www.genteepersone.it/2010/01/beatificazioni-storicamente-premature.html#links
Non ho assolutamente le capacità per fare un'analisi così puntale del craxismo, quello che a me è rimasto soprattutto impresso di Craxi è che con lui abbiamo avuto la nascita di quella corte di nani e ballerine che da allora è usanza ruotare intorno ai premier italiani ( prima Craxi e poi Berlusconi, ovviamente!)
RispondiEliminaRiabilitare Craxi, significa insomma spianare ancora di più la strada verso le leggi ad personam per il signor B.
RispondiEliminaSu questo, a mio avviso, non ci sono dubbi. Lo considero gravissimo e scandaloso. Siamo di fronte a un'arroganza sfacciata e insopportabile.
devoi dire che sono rimasta un po' sconcertata dalla lettera di napolitano alla vedova, e non mi sento di beatificare Craxi, che come ha ricordato ornella ha dato il via a qeusto modo di far politica "spettacolarizzandola"
RispondiEliminaCome non concordare su ogni punto, che hai ampliamente passato al microscopio di un'attenta disamina? Mi permetto di soffermarmi su una delle considerazioni che hai fatto in chiusura: "...si tratta di affermare in sostanza che la politica è più importante della legge...". Se mi permetti la libertà espressiva, ci sta come il cacio sui maccheroni se la vado a confrontare con un passo della lettera indirizzata ieri da Napolitano ai familiari di Craxi: "...Né si può peraltro dimenticare che la Corte dei Diritti dell'Uomo di Strasburgo - nell'esaminare il ricorso contro una delle sentenze definitive di condanna dell'on. Craxi - ritenne, con decisione del 2002, che, pur nel rispetto delle norme italiane allora vigenti, fosse stato violato il "diritto ad un processo equo" per uno degli aspetti indicati dalla Convenzione europea...". La "violazione" consisteva nel non aver sentito testimoni "dal vivo", ma di aver formulato i capi d'accusa sulle dichiarazioni "scritte" di quegli stessi testi.
RispondiEliminaIl messaggio completo è qui.
Bene, bravo, bis!
Ma perché non ricorda anche, il nostro amato Presidente, che la stessa Corte Europea, l'anno precedente, aveva respinto un altro ricorso di Craxi che lamentava un fumus persecutionis esclusivamente di matrice politica nei propri confronti? Qui.
Cos'è? Gli ha ricordato qualcosa di ben più recente? Ha preferito glissare per evitare evidenti parallelismi con un altro sedicente perseguitato politico dei giorni nostri?
Niente di nuovo sotto il sole, Vincenzo. Purtroppo...
@Alberto
RispondiEliminaRevisionismo storico funzionale ad operazioni politiche palesi. Purtroppo, temo che ci riusciranno, visto che anche Napolitano mette in mostra i suoi equilibrismi poco equilibrati.
@Angie
RispondiEliminaSì, tutto quadra, il disegno politico si concretizza davanti ai nostri occhi allibiti...
@Paola
RispondiEliminaSì, l'avevo letto, lo seguo anch'io (ma non sapevo si chiamasse Vittorio...)
@Ornella
RispondiEliminaE' questa continuità, confermata dalla loro nota comunanza (stento a chiamarla amicizia...), che impedisce un dibattito serio su quel periodo, di cui Craxi fu solo un elemento. Se non vogliono che lo ricordiamo come un furfante, lo facciano riposare in pace, allora. In ogni caso, occorre molto più tempo, i tempi della storia sono lunghi.
@Romina
RispondiEliminaSe tacessero su Craxi, nessuno avrebbe motivo di occuparsene. Visto che però perseguono un preciso disegno politico, allora mi pare inevitabile ricordare tutti i misfatti compiuti da questo signore.
@Zefirina
RispondiEliminaHo smesso di essere sconcertato da Napolitano già da un bel po': lo sarò quando leggerò di lui qualcosa di condivisibile.
@BC
RispondiEliminaNapolitano ricorda selettivamente: sarà l'età? :-D
non so, un simpatico anonimo mi ha detto, in risposta a un mio post su Craxi dove sostenevo, sia pur succintamente, che trattavasi di ladro, che la mia era una tesi "semplicistica". Sarà come diceva il simpatico anonimo.
RispondiEliminaIo, pur con tutta la buona volontà revisionistica, non riesco a capire molto bene questa smania di santificazione di Craxi. Si dice che sia un personaggio complesso, con molte sfaccettature, un gigante della storia patria...a me continua a sembrare soprattutto un ladro.
Sarà che ho una mentalità qualunquista, ma il latrocinio mi sembra sia stata la sua precipua qualità.
Cosa dire di un leader che, preso in mano un partito socialista intorno al 10%, non riuscì mai a farlo crescere percentualmente? Cosa dire di un leader politico che prese in mano un'Italia con un rapporto deficit/PIL intorno al 60% e la lasciò con il primo debito pubblico del mondo al 120%? Cosa dire di un leader socialista che dissolse completamente il partito socialista in Italia (ricordiamo, che magari in difficoltà in questo momento, ma i partiti socialisti sono presenti come grandi forze in tutte le democrazie europee), cosa dire di un uomo che si arricchì personalmente smodatamente e illegalmente, prima, durante e dopo il suo mandato come Presidente del Consiglio?
D'accordo sarà anche stato un grande della storia italiana, ma che Dio ce ne scampi di altri grand' uomini come Craxi.
Giusta conclusione. Possiamo dire che Craxi non fu l'unico colpevole ma poi ha fatto da capro espiatorio per tutti. Se pensiamo che De Michelis é ancora in Parlamento come uno del nuovo corso....
RispondiEliminaCredo che riabilitare Craxi non solo serva a legittimare le leggi ad personam per il Cav ma sia anche un segnale pericoloso che oramai solo chi fa il ladro é meritevole di attenzioni e di sentita riconoscenza anche postuma. Ed anche questo é da evitare assolutamente.
Ps: augurissimi in ritardo per l'anno di vita del tuo blog!!!!!
@Silvano
RispondiEliminaSei implacabile eh, almeno l'episodio di Sigonella potremmo riconoscerglielo...
@Daniele
RispondiEliminaGrazie degli auguri, e mi pare che su Craxi siamo d'accordo...
modestamente penso che la profusione attuale di buonismo e rivalutazione del latitante sia ben espressa dal lapsus (quanto c'aveva azzeccato Freud..) di Cicchitto, colto dalla Minzolin-tv. Il nodo della questione è tutto lì. assioma perfetto Bottino Craxi = Psiconano. punto
RispondiElimina@Fabio
RispondiEliminaEh, Cicchitto non ne azzecca una, ora cade pure in un lapsus rovinoso. Se si impegna, tra poco, raggiungerà Gasparri :-D