Lo confesso, Oliviero Toscani mi
ha sempre fatto un’antipatia forte ed immediata, appena lo scorgo, mi causa
reazioni allergiche.
Ciononostante, devo dire che la
sua apparizione al programma “In onda” su LA7 mi è piaciuta, mi è piaciuto il
modo in cui ha trattato i giornalisti, con quel Formigli che continua a
sostenere una tesi indifendibile, che i giornalisti siano un pezzo
indispensabile di democrazia...
La verità è tutt’altra, io
piuttosto chiamerei i giornalisti “diversamente politici”. Questo diversamente
implica una forma di irresponsabilità ed una facile condiscendenza, se proprio vogliamo
evitare di chiamarla corruttibilità.
Un giornalista TV, in
particolare, può dedicare una intera puntata della propria trasmissione a un
dato personaggio politico, vantarsi di fare informazione, e commettere un
killeraggio politico per conto terzi senza che nessuno possa dirgli qualcosa, anzi
dovremmo essergli grati per ciò che ci ha fatto conoscere.
Il punto è che la scelta del
soggetto, il punto di vista e perfino il momento in cui la trasmissione va in
onda sono scelte così discrezionali, che sarebbe assurdo negarne la possibile
tendenzialità. Si potrebbe dire che il risultato che si vuole ottenere non sta
tanto nell’oggetto della trasmissione, quanto in tutti quelli mancati, non in
ciò di cui si parla, ma in tutto ciò di cui invece si tace. E’ questa la
questione fondamentale, non è possibile neanche immaginare un settore dell’informazione
senza censura. Si parla tanto e si teme tanto la censura di stato, ma nel
frattempo si è totalmente indifesi rispetto alla autocensura, sia quando è
operata dall’editore, che quando è operata dallo stesso giornalista o dal suo
direttore, eppure sempre di censura si tratta.
La finzione sta nel partire da
una trasmissione specifica, con il suo specifico argomento e con i suoi specifici
ospiti in studio. Tutto ciò viene dato come automatico, come cosa di cui non
abbia senso discutere, l’attenzione del telespettatore viene orientata verso il
contenuto di quella trasmissione, e se in quello studio ognuno avrà la
possibilità di dire ciò che vuole, allora si dirà che è stata una trasmissione senza
censure. La verità, tuttavia, è che avendo scelto un certo argomento, avendo
scelto come introdurlo e quali filmati trasmettere in studio, avendo infine
scelto un certo parterre di ospiti in studio, non c’è più nulla di cui si possa
dire che sia più o meno libero, è già tutto predeterminato.
In complesso, noto come lo
scontro tra Grillo ed il resto del mondo, si potrebbe dire, si fa sempre più
acceso, e vedo che sempre più il resto del mondo usa argomentazioni in cui
tende a dimostrare il proprio tasso di democrazia, e quello così basso di
Grillo. Ora, si può certo blaterare a piacimento di concetti così sfuggenti in
termini teorici, ma se poi questa democrazia porta ai risultati in cui ci
troviamo, qualche dubbio si dovrebbe nutrire sulle ricette consuete.
In ogni caso, per una volta
almeno, c’è in atto uno scontro reale in politica, almeno Grillo a qualcosa
sarà servito.
Ricordi della bambina americana? Sto avendo la stessa reazione davanti a vari dibattiti televisivi, dicono sempre le stesse cose....sempre le stesse facce....mi si sta infiammando il tendine del pollice a furia di fare zapping! Vincenzo caro, io non ce la faccio più a seguire niente in TV, mi sto limitando ad una veloce rassegna stampa su internet e mi basta leggere te per avere il polso della situazione! Ecco, solo di te non mi stanco mai! :-D :-D :-D
RispondiEliminaEggià, dei bambini non ci si stanca mai, è vero :-D
RispondiEliminaSimiles cum similibus! :-D
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