domenica 4 novembre 2012

DA NAPOLITANO, GIU' GIU' FINO ALL'ULTIMO DEI GIORNALISTI: TUTTI IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE



Su questo blog, non si è mai stati teneri verso questo mondo della politica, fatto di omuncoli tutti indaffarati a rimanere a galla con tutti i mezzi, difendendo quei miseri privilegi che si autoattribuiscono approfittando magari del loro potere deliberativo abusivamente utilizzato. Costoro non hanno diritto al titolo di politici, chiamiamogli meglio politicanti.
Eppure, più volte ho tentato di sottolineare che, malgrado l’ovvia centralità di tali politicanti nel determinare il clima di declino in cui viviamo ormai da tanto tempo, sarebbe iniquo considerarli come gli unici responsabili della situazione...

Ciò che sta accadendo in queste ultime settimane, credo che ne sia una clamorosa conferma, nella campagne elettorale non ci stanno più soltanto i partiti, ma massicciamente e in modo martellante, tanti altri soggetti vi entrano prepotentemente.
Innanzitutto i cosiddetti tecnici che si sono insediati al governo, non perdono occasione per apparire e dire la loro sull’intero mondo, a partire dello stesso premier Monti, che predicando un giorno sì e l’altro pure il cosiddetto rigore, entra a gambe unite nel dibattito politico, e nel modo peggiore, proponendo una questione che è oggetto di dibattito nel mondo intero, come se invece si trattasse di un’ovvietà indiscutibile, da utilizzare come punto di partenza di qualsiasi dibattito politico, una cosa che appare quindi come un dogma che si deve necessariamente condividere, confinando così la discussione alle sole modalità di attuazione di tale rigore.
Ancora più sorprendente e direi anche in modo debordante dalla prassi fin qui seguita (e chissà che non si prefiguri una vera e propria forzatura delle regole costituzionali) da parte di Napolitano che non nasconde minimamente di volere dire la sua su questioni che per la loro natura squisitamente politica, non lo dovrebbero riguardare, un arbitro che si mette a calciare il pallone e magari anche a segnare. Napolitano non si è ritratto dal sostenere apertamente opinioni di parte, la più nota di queste è quella di indicare come una scelta irreversibile l’impostazione data da Monti, tanto più intollerabile se pronunciata da colui che il premier Monti ha tenuto a battesimo. Insomma, Napolitano ci dice di votare per lui, per le cose che egli ci ha imposto, anche se indirettamente: ditemi voi se non è un debordare da parte della figura istituzionale che la costituzione ha voluto come la massima garanzia di imparzialità.
Infine, giornalisti ormai in piena agitazione preelettorale, ben schierati su opzioni politiche ben definite, che utilizzano i loro giornali per partecipare pienamente alla campagna elettorale utilizzando tuti i mezzi, anche quelli più abietti, senza l’onere di dovere raccogliere consensi, politicanti anche loro, ma con la comodità di starsene seduti dietro le loro scrivanie al servizio di questa o quell’altra parte in competizione, una vera schifezza.
Finchè non emergerà una nuova aggregazione in cui i giovani siano protagonisti, in grado di proporre una nuova visione del mondo, che sia nello stesso tempo egemone e maggioritaria, non basterà sostituire il Fiorino di turno, c’è una cancrena della classe dominante che si è estesa ben oltre la stretta dimensione dei politicanti.

2 commenti:

  1. Così è, così forse è sempre stato, ma non in maniera così massiccia. Già i cittadini si sono allontanati da tempo dalla politica proprio a causa di questi politicastri, ma adesso finiranno per odiarla letteralmente.
    Personalmente non ho fiducia che ci siano giovani così maturi e così puliti da tracciare una nuova strada. Quando li vedo sgomitare per aggregarsi a questo o a quello, li vedo lungimiranti, sì, ma ad un futuro simile se non migliore (peggiore, visto dai cittadini) a quello che altre attività non gli prospettano. Anzi, non ci sono più altre attività che glielo prospettino.
    Lo so, sono pessimista, ma motivi per essere anche solo parzialmente ottimista non ne trovo.
    Ciao, buona settimana.

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  2. Concordo amaramente con gattonero.

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