venerdì 1 ottobre 2010

LE ELEZIONI POTREBBERO NON ESSERE COSI' PROSSIME

Ma siamo davvero certi che si voterà la prossima primavera? Mi pare che sulla stampa sia dato sostanzialmente per certo, e lo scoop de La7, che è riuscita a registrare il colloquio tra Vendola e Maroni sembrerebbe la prova provata che quest’esito sia scontato. Faccio tuttavia presente che Maroni, essendo della Lega,. È certamente interessata a votare al più presto per contabilizzare un trend elettorale in crescita, ed analogamente lo è anche Vendola che effettivamente non rischia nulla a proporsi per le primarie del centrosinistra, e quindi può trarre solo vantaggi dalla stessa previsione di elezioni a breve, tentando la carte delle primarie subito.

Dirò adesso quali macigni ci siano in realtà sulla strada per le elezioni. Prima constatazione che mi pare ovvia, ma forse non è chiara a tutti, come si potrebbe dedurre da quanto, misteriosamente, vi abbia battuto su il PD: non esiste alcuna possibilità di modificare la legge elettorale senza l’assenso di Berlusconi o quantomeno di Bossi. Facile deduzione: non ci sarà alcuna modifica dei meccanismi elettorali, non da parte di questo parlamento, salvo rovesciamenti degli schieramenti politici a tutt’oggi del tutto imprevedibili. Questo lo si deduce chiaramente dal fatto che in Senato i finiani non risultano determinanti, e quindi nessun provvedimento legislativo può essere approvato senza convincere il blocco Lega-PDL.

La conseguenza inevitabile di elezioni in primavera con l’attuale meccanismo elettorale è che facilmente si potrebbe avere un esito per cui Camera e Senato abbiano maggioranze differenti, visto che alal Camera il premio elettorale si computa su tutto il territorio nazionale, mentre al Senato regionalmente. In un precedente post facevo notare come le simulazioni condotte nell’ipotesi che si costituisca un grande centro con UDC, API, FLP ed MPA, portavano a una Camera ancora a maggioranza PLD-Lega, mentre al Senato questo stesso blocco di forze sarebbe risultato minoritario. Questa ipotesi di schieramenti elettorali, uno di sinistra costituito dal PD, IDV e tutto quello che sta alla sinistra del PD, uno di centro costituito come ho già detto, ed il solito schieramento di destra PDL-Lega, tuttora considerato il più ovvio, porterebbe quindi all’ingovernabilità. Non basterebbe cioè un accordo post-elettorale tra sinistra e centro, perché questi possano governare.

Ecco quindi che si affaccia una seconda ipotesi, quella dell’alleanza tra PD, IDV e non so chi altri e uno schieramento di centro. La differenza in questa ipotesi è che così si avrebbe una maggiore probabilità di portare a casa il premio di maggioranza previsto alla Camera. Tuttavia, anche questa ipotesi ha aspetti deboli. Oltre a quello di rischiare di sprecare i voti dell’area di opinione più a sinistra, ce n’è un altro, e cioè il destino del nascituro FLI. Come ho già sostenuto in altri post, credo che per questi, sarebbe un suicido politico schierarsi con il PD. Condivido la convenienza politica che Fini ha chiaramente enunciato di rimanere, non dico a destra, ma quantomeno fuori dalla sinistra: sarebbe impossibile per questi, che pretendono una loro coerenza politica, trovare uno spazio politico alternativo a sinistra, essi sparirebbero dal panorama politico. In altre parole, l’ipotesi di un’alleanza larga che vada dal PD al centro, l’unica che presumibilmente potrebbe ottenere la maggioranza anche alla Camera, vede due vittime sacrificali, l’una ciò che sta a sinistra del Pd,ed in particolare quelli che oggi non sono rappresentati in parlamento, e l’altra Fini ed i suoi. Se la sinistra non ha armi per contrastare questo progetto, se non compattarsi e tentare comunque di conquistare una sua propria rappresentanza parlamentare, Fini ha oggi carte importanti per tentare di scongiurare questa ipotesi così contraria ai suoi interessi politici, costituisce l’ago della bilancia alla Camera.

Qui, si inserisce la questione di come venga a configurarsi il rapporto tra FLI e PDL (FI?). La stampa ha sempre ripetuto che per Berlusconi, si sarebbe prospettata una difficile situazione di governo sotto ricatto. Peccato che questi fini commentatori si siano dimenticati che Berlusconi pè stato sempre sotto ricatto, sotto ricatto da aprte del duo Bossi-Tremonti, e mi pare di poter dire che c’abbia convissuto benino tutto sommato. Potremmo dire che oggi si aggiunge un nuovo ricatto, nulla di realmente sconvolgente. Io però aggiungerei che il ricatto è reciproco. Siamo poi così certi che Fini abbia questi grandi poteri ricattatori, quando anch’egli dipende dalle scelte di Berlusconi? Intanto, sulla fiducia al governo, mi pare che il ricatto di Berlusconi abbia funzionato meglio di quello opposto, la fiducia è stata data senza minimamente contrattare né la mozione scritta approvata, né tanto meno il discorso pronunciato. Se come a me pare Berlusconi adotterà il sistema di non contrattare nulla e portare i provvedimenti direttamente in parlamento, sfidando, come ha fatto con la mozione di fiducia, i finiani a votare contro, la cosa gli potrebbe funzionare. Difatti, Fini è colui che ad oggi ha il maggior timore di andare alle elezioni, visto che rischia di non trovare una coalizione in cui collocarsi, così rischiando l’estinzione politica. Saremmo cioè nella situazione di uno che punta una pistola scarica, e che, invece di logorare il proprio avversario, rischia di essere lui ad essere logorato, a fare lo zerbino del governo senza potere esercitare alcuna contrattazione.

Riassumendo, la situazione è ingarbugliata, perché chi ha il potere di scegliere la coalizione elettorale, Casini in primis, è differente da chi ha il potere di fare cadere il governo, FLI in primis. Ora, se gli interessi di questi due soggetti non coincidono, si tratta di due poteri del tutto virtuali, si annullano a vicenda favorendo il solito Berlusconi.

Al Pd in particolare si pone una questione cruciale: come far cadere il governo Berlusconi, senza nel contempo andare verso la prospettiva di un parlamento ingovernabile.

Vedete come il meccanismo elettorale dia in questo senso un enorme potere a Berlusconi, un potere credo gravemente sottovalutato dalla maggior parte della stampa, e come pertanto non ci sia speranza di cambiarlo prima delle prossime elezioni: sarebbe come se Berlusconi consegnasse la pistola che gli permette di tenere sotto tiro un po’ tutta la politica italiana.

5 commenti:

  1. Disamina ineccepibile. Il voto di fiducia lo testimonia. Fini ed i suoi hanno ceduto su tutta la linea.

    RispondiElimina
  2. Oggi Maroni ha fissato un tempo di tre settimane per vedere se tutto andrà bene, altrimenti elezioni.
    Io mi sono stancata di ascoltarli, ormai non li reggo più.

    Vincenzo Cucinotta@ Vedete come il meccanismo elettorale dia in questo senso un enorme potere a Berlusconi, un potere credo gravemente sottovalutato dalla maggior parte della stampa...

    Certo! E infatti è anche a causa della stampa, cioè dell'informazione serva del potere, che ci troviamo così a livello politico.

    RispondiElimina
  3. @Daniele
    Vedremo nel prossimo futuro. E' evidente che la questione chiave riguarderà la giustizia.

    RispondiElimina
  4. @Romina
    C'è qualcosa di peggio della politica? Indubbiamente sì, il settore dell'informazione.

    RispondiElimina
  5. Votare! Dove sono nata si sono fatti scannare per avere questo diritto e a ben vedere si rivolterebbero nella tomba scoprendo quali modificazioni genetiche ha subito la politica dalla fine della Seconda Guerra Mondiale ad oggi. Quando ho studiato la Costituzione italiana ero meravigliata e sorpresa dal parto di tali idee. Ora attendo attacchi alla giustizia, modifiche opportunistiche alla legge elettorale e mi sembra di vivere con i Mercanti nel Tempio, quando Gesù si imbestialì cacciandoli via. Con l'unica differenza che di Gesù, senza essere blasfema, non ne vedo molti in giro!

    RispondiElimina