mercoledì 26 agosto 2009

LAICITA' E BURKINI

Nel precedente post, ho affrontato il tema della laicità da un punto di vista generale e di principio, ed in realtà è questo il punto di maggiore interesse per me: può esistere una società che possa fare a meno di una condivisione di valori, come afferma Popper nel proporre la sua società aperta e come poi anche la Arendt crede, fino a concludere che una società che condivide un'ideologia coincida con una società totalitaria? Secondo me, no, non può esistere, e questo è un punto chiave per affermare, come argomento nel mio libro, che chi non si definisce ideologico, gioca sporco, nel senso che nasconde la propria ideologia, e per questa via impedisce che essa venga messa in discussione. Per me, quindi, passa da qui la rivendicazione della nuova ideologia i cui aspetti essenziali tratteggio nel libro.
Queste questioni così rilevanti dal mio punto di vista, mi si sono manifestate in grande evidenza nel recente dibattito innescato dall'apparizione presso alcune piscine, e forse anche in qualche spiaggia del cosiddetto "burkini", un indumento appositamente pensato per permettere alle donne di fede musulmana di bagnarsi, limitando il più possibile la parte del proprio corpo scoperto ad occhi indiscreti. Sappiamo tutti che alcuni sindaci leghisti si sono spinti sino al punto di emettere ordinanze per proibirne l'uso. Ma sui leghisti, a partire dalla loro ideologia apertamente razzista e discriminatoria, non potevamo attenderci nulla di diverso. Ciò che mi pare più interessante è come questa questione si sia rivelata lacerante nell'area che genericamente possiamo definire di sinistra. Nella sinistra, e si è visto anche nei commenti al precedente post, domina pressocchè incontrastato un modello che potremmo chiamare libertario. A partire da ciò, a qualcuno poteva sembrare scontato che in quest'area dominasse l'opinione che ognuno possa bagnarsi vestito come crede. Con mia meraviglia, ho potuto invece constatare come queste posizioni tolleranti, pure presenti, si confrontino con posizioni del tutto opposte, che invitano alla fermezza verso questi usi, considerati come oscurantisti e in qualche misura come pericolosi per la nostra stessa civiltà. Effettivamente, la presenza di donne così bardate disturba e disturba anche me, e mi sono chiesto infine cosa mi disturba di loro. La mia personale conclusione è che ciò che disturba è infine la concezione stessa del nudo, del corpo nudo. Una donna così coperta in un luogo che nelle nostre tradizioni dovrebbe incoraggiare la nudità, ci ricorda come quello che per tanti di noi è una manifestazione del tutto innocente di naturalezza, nel senso di ritorno alla natura, in quanto nasciamo nudi, per altri non lo è, viene anzi all'opposto considerato come peccato, come ostentazione a scopo di attrazione sessuale. Quando decenni fa facevo nudismo, ricordo perfettamente quanto la copresenza nella stessa spiaggia di nudisti e non nudisti fosse sempre fonte potenziale di problemi. Non che non fosse possibile questa copresenza, ma insomma sia noi nudisti che essi, non nudisti, avremmo preferito stare separati. In particolare, gli indumenti addosso a bagnanti, mi ricordava quello che anch'io da nudista non potevo tuttavia ignorare, il significato di richiamo sessuale che il nostro corpo nudo comunemente esercita nella nostra società. Per quanto siamo fermamente convinti della sostanziale innocenza nell'atto di mettersi nudi, viviamo in una società in cui si incoraggia le ragazze a spogliarsi per fare carriera, in cui quindi il nudo assume inevitabilmente un significato addirittura economico. Ecco, le donne in burkini ci ricordano che per esse il nostro corpo che esponiamo ai loro occhi è peccaminoso e, per quanto siamo convinti del contrario, sappiamo di non poterlo ignorare.
Detto ciò, mi rimane davvero difficile capire come una persona libertaria possa impedire a una donna di vestirsi come meglio le aggradi, e perfino io, che non mi definirei un libertario come si può desumere dalle cose che ho detto precedentemente, non vedo alcuna argomentazione logica che ne potrebbe proibire l'uso, anche se per me rimane un indumento senza alcun dubbio obbrobrioso. Ma la questione del burkini non esaurisce certo il problema dei comportamenti devianti in una società che si pretende tollerante: ne parlerò in un terzo post: sto diventando un po' prolisso, temo.

11 commenti:

  1. mircomirco27/08/09, 11:01

    per me il primo vero laico della storia è stato Gesù
    "date a Cesare quel che è di Cesare, a Dio quel che è di Dio"
    Gesù distingueva questi due campi: quello relativo a Dio e quello relativo al sociale... distingueva appunto
    Per me il laico è quello che, anche credendo in Dio e osservando i riti religiosi, sa sempre distinguere ciò che è di Dio e ciò che è di Cesare...

    P.S.
    Battute? Io credevo di scrivere di filosofia....

    un salutone e un buon tutto!!!!!

    mirco

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  2. Condivido in pieno, è davvero incredibile come una parte della sinistra faccia il gioco della destra e in nome di una falsa libertà pretenda di imporre un modello occidentale di società.
    Del resto se io vado al mare vestito nessuno si scandalizza, non capisco perché se lo fa una donna islamica debbano esserci problemi. C'è quindi il solito pregiudizio antiislamico, ma c'è anche qualcos'altro.
    Se vado al mare vestito nessuno si scandalizza ma puntualmente c'è qualcuno che ti chiede "perché non ti spogli?" e c'è quasi un fastidio nel vedere chi non accetta di identificarsi col bagnante classico, in costume da bagno e abbronzato. Ma nessuno chiede "perché non ti vesti" o "perché ti abbronzi".
    Dobbiamo tutti adeguarci al canone estetico imposto dalla società, che ci vuole tutti fatti e vestiti in una certa maniera, aggravato dai pregiudizi nei confronti delle altre culture. In tutto questo la "società aperta" descritta da Popper che sarebbe propria del modello occidentale io non la vedo affatto, vedo invece una società assai illiberale sotto molti aspetti.

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  3. Dubito che un leghista per vietare l'uso del burkini abbia fatto un ragionamento come il tuo, semplicemente è un indumento usato solo da mussulmane e tanto basta. Se al posto del burkini avessero avuto solo un turbante in testa sarebbe stato lo stesso.
    Comunque io non lo trovo obbrobrioso, lascia scoperto il viso e per il resto sono fatti loro. Trovo molto più obbrobriosi certi corpi sfatti messi a cuocere al sole. Per dire, io a Giuliano Ferrara vieterei di fare il bagno in mare per tema che i bambini si facciano idee sbagliate sui cetacei :)

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  4. Io sarei per l'adozione del burkini a tutte le vecchie sfatte che si credono delle gran gnocche e si mettono a 70 anni il bikini...a parte le battute, dove sta il problema? a me non urta vedere una donna in burkini, affari suoi. Paradossalmente venisse in una spiaggia d'estate qualcuno con piumino invernale non me ne potrebbe importare di meno, certo lo noterei e sarei preoccupato della sua sanità mentale, ma nient'altro.
    Allo stato non nobiliterei le varie polemiche estive sul burkini a livello di dibattito culturale, esse altro non nascondono in questo periodo storico italiano che razzismo della peggior specie. Ogni scusa è buona per criticare "gli altri".
    Poi la sinistra che si divide e dibatte di donne islamiche, di parità dei sessi ecc, nasconde parecchia superficialità e dabbenaggine che nel caso particolare potrebbero anche essere delle forme di razzismo sublimate.
    ciao.
    P.S. sono stato bravo 'sto giro: molto meno prolisso dell'ultima volta.

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  5. Diciamo che quantomeno sembra ridicolo che stiano vestite con questo caldo LOL

    Credo che il punto sia una altro: alcuni, (quelli forse più in buonafede) partono dal presupposto/pregiudizio che queste donne non siano libere di scegliere. Se fossimo certi di questa loro libertà, allora forse troveremmo magari strana questa loro scelta ma non ci urterebbe più di tanto. Concordo anche con la tua disamina "sessuale" del post ma, dal mlo punto di vista, credo che sia proprio la convinzione che queste donne non possano scegliere liberamente che provoca reazioni più decise

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  6. @mirco
    Secondo me, anche Cristo la metteva giù troppo semplice :-D

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  7. @Matteo
    Certamente la società aperta non c'è, ma viene comunque agitata come prospettiva e ciò inquina le acque ulteriormente.
    La cosa interessante per me non sono tanto le motivazioni portate contro l'uso del burkini, inevitabilmente inconsistenti, quanto quelle reali. Io le identifico in quello che ho descritto anche derivandole dalla mia personale esperienza: il nudo innocente è possibile solo in un ambiente su questo unanime. La muta opinione differente qu questo punto tende a spezzare questo rapporto, rischiando di trasportarci in un circuito malizioso che vorremmo evitare.

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  8. @Rouge
    Difatti, i leghisti li ho liquidati in una breve frase. Sull'estetica e la funzionalità del burkini abbiamo opinioni differenti, ma siamo persone democratiche, no? :-D

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  9. @Silvano
    Più che altro, sei più d'accordo con me, vuoi mettere? :-D

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  10. @Daniele
    Però, partendo da questo punto di vista, solleviamo un vespaio. Io appunto, per criticare il falso concetto di libertà della nostra società, mi riferisco proprio a un condizionamento che precede i nostri atti. Insomma, mica solo le donne musulmane possono essere obbligate ad indossare il burkini: anche le donne occidentali possono essere obbligate a seguire l'ultima moda, fosse anche la più improbabile possibile...

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  11. Infatti, esistono certi mariti occidentali, senz'altro deprecabili, che impongono alle loro mogli di non vestirsi in modo troppo "provocante" ma non per questa ragione possiamo proibire tutti i vestiti accollati o le gonne lunghe, semplicemente assurdo il solo pensare di farlo.
    Esistono mariti, indubbiamente malati, che proibiscono alle mogli di truccarsi o di usare lo smalto per le unghie. Non per questa ragione possiamo imporre alle donne di truccarsi o di usare sempre lo smalto per le unghie.
    La stessa cosa per il burkini o lo chador o quant'altro. Non è che possiamo proibirlo solo perché alcuni mariti lo impongono alle mogli. Altrimenti sarebbe un modello speculare a quello di quei mariti.
    Ne deduco che evidentemente la società occidentale non è poi così liberale e garantista come si vanta di essere.

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