martedì 1 aprile 2014

RESTERA' IL TERRORISMO DELLA FASE POLITICA ATTUALE SU UN PIANO ESCLUSIVAMENTE VERBALE?

Oggi, siamo giunti alla fase del terrorismo verbale. Non basta la spettacolarizzazione della politica e quindi la menzogna come sistematica pratica politica, no, adesso abbiamo anche l'uso delle parole come fossero proiettili.
Populismo, antipolitica, demagogia, dal fronte governativo non si fanno mancare niente...
I talk-show in quest'ultimo periodo non si possono seguire, nessuno rinuncia ad avere almeno un esponente della cerchia renziana, visto il ruolo centrale che questi ha assunto, così ogni trasmissione diventa l'inutile ed ormai odiosa ripetizione dei luoghi comuni renziani. Più che parlamentari vicini a renzi, sembrano ormai com dei replicanti appena usciti dalal fabbrica per andare in giro a diffondere le menzogne. 
Si capisce d'altra parte questa offensiva mediatica, legata alla delicatezza della fase. La svolta autoritaria che l'establishment finanziario globale ci chiede, vede come esecutore il ruolo preminente di Renzi che così è costretto ad affananrsi per mascherare una realtà così miserabile e così dannosa per gli italiani. 
Chiunque, con le motivazioni più varie, tenta di opporsi al procedere trionfale di questo processo, diventa immediatamente oggetto di attacchi forsennati. Basti ricordare la Serracchiani ed il suo modo palesemente villano di rivolgersi al presidente del senato Grasso. Rodotà e Zagrebelski, a causa della loro scelta di raccogliere firme contro le riforme proposte da Renzi, vengono subito apostrofati come tromboni, una violenza che raramente è stato dato vedere nella politica italiana.  
La consegna è vincere ad ogni costo, senza compromessi, tutto va attuato alla lettera, seguendo pedissequamente gli ordini che le banche USA hanno impartito, perchè se anche uno soltanto degli ostacoli che gli si frapponessero avesse successo, il piano complessivo fallirebbe, e questo piano non può e non deve fallire. 
Mi chiedo se non saremo costretti ad assistere soprattutto in questa fase che precede le elezioni europee, a un terrorismo che drammaticamente passasse dalle parole ai fatti, come purtroppo abbiamo troppe volte osservato nella storia, peraltro breve, di questa repubblica. 
Spero tanto di essere smentito, ma bisogna stare all'erta, gli interessi in gioco sono enormi, qui in italia si combatte una delle battaglie decisive della guerra che il capitalismo ha deciso di sferrare a chi gli resiste. 

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