Le dichiarazioni fatte da Alfano, quale ministro degli interni, sul tema delle manifestazioni di piazza, prendendo spunto dai recenti scontri durante la manifestazione sulla casa, sono della massima gravità. E' ormai evidente che la nuova generazione di politici che viene su riuscendo apparentemente a raccogliere un grande successo, sembra mancare di ogni sensibilità di tipo democratico...
A volte penso agli Alfano ed ai Renzi che sempre più vanno a sostituire la generazione politica precedente, e li confronto con quei politici che la stampa presenta come il diavolo in persona, questa vituperata destra fascista impersonata dalla Le Pen in Francia. Il risultato che mi sembra venire fuori da questo paragone può apparire sorprendente, ma obiettivamente ciò che mi pare di dovere osservare è una sostanziale omogeneità, Alfano e Renzi obiettivamente mostrano un totale disprezzo per le prerogative costituzionali dei cittadini che sono state tradizionalmente parte di quella tradizione che si richiama alla resistenza e che è andata avnti con il termine antifascista.
Se un ministro di polizia in questa repubblica può affermare che è pronto ad impedire che si svolgano manifestazioni nella capitale ed alla richiesta di un numero identificativo che i poliziotti sarebbero tenuti a portare risponde chiedendolo invece per i manifestanti, significa che egli ha una mentalità sostanzialmente fascista, che non sirende conto di quanto il suo ruolo istituzionale lo dovrebbe trattenere da fare affermazioni in palese violazione di ogni garanzia costituzionale, anche ove queste avessero soltanto un significato polemico e satirico.
In questo senso, mi pare avanzare nella nostra europa un'ondata autoritaria travestita bonariamente nei panni del twitting, di questo porsi apparentemente alla stessa altezza dei comuni cittadini, pronti ad accogliere le istanze di ogni tipo, anche le più stravaganti, che abbiano dimostrato di possedere quella massa critica che li impone al dibattito pubblico. L'altra faccia di questo ecumenismo è la completa diffidenza se non ostilità per tutte quelle istanze che pure dovrebbero essere costituzionalmente tutelate, ma che non trovano accesso nella opinione pubblica dei grandi numeri.
Così, se già sperimentiamo quest'ondata autoritaria, se essa già opera, mi comincio a chiedere quali sarebbero i pericoli che tradizionalmente vengono ascritti all'ala più destra dello schieramento politico. Capisco che determinati diritti comunemente definiti civili, in effetti lobbistici, possano sentirsi in pericolo, ma lascio ai fautori delle attuali maggioranze di mostrare quale sia il confine che essi assumono come fondamentale tra il governismo alla Renzi ed all'Alfano rispetto alle forme di pensiero politico postfascista. Spero che la differenza non sia fatta risiedere nella causa dell'autoritarismo, se rivendicata in nome dell'efficienza piuttosto che in nome di una tradizione retriva.
La cosa risulta particolarmente grave per il sostanziale silenzio in cui queste
affermazioni sono state accolte dalla grande stampa e da quasi l'intero
arco politico istituzionale. In altri tempi, un ministro degli interni non si sarebbe potuto permettere di parlare in questo modo, senza dovere poi rassegnare le proprie dimissioni.
Io, ad ogni modo, nel mio minuscolo le chiedo:
Alfano, si vergogni e si dimetta!
Ma chi, Alfano?
RispondiEliminaIl mio parere è che Alfano sia una persona molto pericolosa, nè la sua modestia deve trarci in inganno, essa finisce per renderlo ancora più pericoloso, la storia ci pone tanti esempi di questo tipo.
EliminaUn mondo alla rovescia e l'autoritarismo strisciante,si può manifestare con metodi e forme diverse,spesso ben mascherati,ma portano allo stesso risultato:manca,secondo me,la capacità di tanti a saper leggere certi fenomeni.E' successo già,adesso siamo troppo presi da notizie martellanti ed unidirezioali che disorientano .Finiremo spiaggiati,anche noi?
RispondiEliminaEssendo tutto spettacolo, la menzogna, la confusione sono inevitabili. L'importante è ora e sempre resistere all'onda dominante che ci vuole sommergere.
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