martedì 22 ottobre 2013

UNA ORDINARIA GIORNATA DI FOLLIA POLITICA

Ieri, grande giornata di recita nel palcoscenico della politica. Abbiamo assistito a un grande impegno da parte di tanti degli attori protagonisti e meno importanti...
Il più attivo è stata Fassina, che ha nella stessa giornata bacchettato i sindacati, ed espresso sdegno per il gestaccio di Maradona, dopo avere solo qualche giorno fa innescato una polemica  intragovernativa, minacciando le proprie dimissioni. 
Il ragazzo scalpita parecchio, anche se non si capisce quale sia la politica che egli propone. Quando mi è capitato (sfortunatamente, aggiungerei) di ascoltarlo in qualche talk-show, mi ha sempre dato l'impressione del classico "cazzo confuso" (scusate il francesismo...), in sostanza incapace di argomentare in  maniera che possa raggiungere il livello di pura sufficienza, e per riassumere il suo modo di porsi l'unico termine adatto sarebbe quello di "tortuoso",  come tutti coloro del resto che pretendono di esprimere posizioni di sinistra (la stampa ce l'ha presentato proprio come esponente della sinistra del PD, anche se adesso è chiaro che egli è solo uno dei tanti bersaniani), accettando le regole di compatibilità europee, costretti poveracci ad arrampicarsi sugli specchi, una vera faticaccia.

Naturalmente, il solito Brunetta non ha perso l'occasione di attaccare Fazio, facendo finta di attaccare Maradona, anch'egli fortemente impegnato nel proprio ruolo di guardiano del padrone e signore contro tutti coloro che sono notoriamente anti-Berlusconi (Fazio si rifiutò a suo tempo di intervistare Berlusconi). 

Letta ad ottoemezzo ha ieri sera proseguito nella recita della sua parte in commedia, quella del fare finta di dire qualcosa. Per fare dispetto al nostro premier, proporrei l'abolizione del termine "stabilità", che egli utilizza ormai ad ogni piè sospinto ed in qualsiasi contesto. Ieri, ha strafatto, con un abile gioco di parole, degno del mio droghiere, ha spiegato che la legge di stabilità si chiama così perché bisogna che i provvedimenti di contenimento dei conti pubblici vadano fatti in un'atmosfera di stabilità: che genio e che immaginazione geniale! 
La riflessione però che questa intervista mi ha maggiormente suscitato è quella sulla stessa Gruber, la conduttrice la cui funzione non è chiara. Mi chiedo come sia possibile permettere non ad un politico qualsiasi, ma allo stesso premier, responsabile, almeno teoricamente, del governo del paese, di stare a sedere in  poltrona senza dire nulla se non un generico lamento su quanto sono cattivoni tutti quelli coloro che hanno attaccato la manovra. Non sarebbe stato più dignitoso per tutti se Letta avesse fatto un monologo, visto che chi intervistava non aveva nulla di interessante da chiedere e da obiettare alle sue risposte? Ma la Gruber non ha mai pensato di cambiare mestiere?
Ah già, dimenticavo, si trattava di teatro, e la Gruber, anch'ella, era una delle attrici in commedia, anch'ella del tutto omogenea come sistema di pensiero a Letta, impossibilitata pertanto a stabilire un  dialogo che implicherebbe il confronto tra due differenti posizioni.

Anche Squinzi, presidente della confindustria, non si è certo sottratto dal dire la sua, lamentandosi della ridotta dimensione dell'intervento sul cosiddetto scudo fiscale (solo Tremonti poteva coniare un'espressione così brutta ed incomprensibile!). La cosa che però egli ha detto di più rilevante è che spera che il parlamento non faccia le solite porcherie (o porcate, voi quale delle due parole scegliete?). 
Stavolta, dov'erano i nostri solerti ed amati presidenti delle camere Grasso e Boldrini, come hanno potuto le loro delicate orecchie udire simili ingiuriose espressioni (che più ingiuriose di così, in effetti, era difficile trovarle) senza insorgere col loro sdegno, come fanno abitualmente con altri, che non hanno la fortuna di Squinzi di stare all'interno del recinto dei potenti? Neanche a dirlo, neanche la stampa ha fiatato in  proposito, Squinzi ha la facoltà piena di dare del porco alle nostre camere, amen! 

Infine, i sindacati, i tre della malannata, si direbbe in Sicilia. Che patetici personaggi, usciti non si sa bene da quale pagina di quale fiaba infantile!
Questi, dopo anni di acquisciente accettazione dei provvedimenti più gravi, si sono improvvisamente svegliati, e si ricordano di dovere rappresentare qualcuno, mentre è sempre più evidente che ormai rappresentano solo sé stessi, a stento, forse neanche.
Quel poverino di Letta ha ragione, hanno subito in silenzio i drastici tagli e tassazioni di Monti, prima di lui di Tremonti, ed adesso perché non subiscono anche quelli del suo governo, che continuino a stare in silenzio. 

Sì, si tratta di una commedia, ma che brutta commedia e che modesti interpreti però!

2 commenti:

  1. certo una buona misura igenica è quella di saltarli, non ascoltarli per qualche giorno, disintossicarsi; loro intanto continuano ...

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  2. io mi sono disintossicata da un pezzo

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