martedì 27 marzo 2012

L'INSOPPORTABILE PRESUNZIONE DI MONTI

Ogni giorno ha la sua croce, recita un vecchio detto tradizionale. Parafrasandolo, potremmo dire che ogni giorno ha il suo protagonista governativo e i suoi lapsus o pseudolapsus più o meno freudiani. 
Ieri, è stata la volta dello stesso premier che tra l'altro ha detto che "forse il paese non è pronto", una proposizione piena di significati più o meno reconditi. Lasciatemi prima però soffermarmi sulle sue citazioni andreottiane, che mi pare indichino che Monti è un suo grande ammiratore, da cui presumibilmente ha deciso di apprendere, e ciò mi pare confermare quanto sia appropriato considerarlo un novello Andreotti come avevo arguito in un precedente post. 
Non ho guardato la stampa di oggi, e non so se qualche giornalista abbia colto la pregnanza di quella breve proposizione che avevo citato. 
Io dirò la mia, che sinteticamente consiste nel considerare questa breve espressione come la manifestazione di una presunzione senza limiti. 
Monti non è la Fornero, non è da nessun punto di vista una persona volgare, al massimo potrà apparire una persona noiosa, ma volgare giammai. Sicuramente, si tratta di una persona di grande intelligenza e di grande astuzia anche, cosa che appunto gli riconoscevo già nel confrontarlo con Giulio Andreotti. Così, è evidente che nelle sue parole bisogna riconoscere gli elementi di calcolo. Tuttavia, per quanto egli possa essere attento a far trasparire ciò che gli viene utile, è inevitabile che qualsiasi uomo talvolta faccia trasparire anche ciò che magari non amerebbe esibire di sè, o ancora a volte si tratta di un mix, che cioè un gesto calcolato, proprio nel modo in cui è calcolato, faccia trasparire informazioni di natura intima...
Ebbene, se io, come il premier, affermassi che "forse il paese non è ancora pronto", ciò implicherebbe che mi considero più avanti degli altri, Monti avanti e il paese che gli deve arrancare dietro. Magari questo paese non è capace di stare dietro, ed allora questo condottiero non è più adatto e si ritira sdegnosamente. Se quindi il paese non concorda con ciò che propongo, ciò significa solo che non ha ancora capito, che è tuttora inadeguato, non è pronto dice Monti, mai che gli venga il dubbio che è lui a stare indietro, a non essere pronto. 
Qualcuno potrebbe obiettare sul fatto che io creda alla buona fede di Monti, ma in realtà anche nel caso opposto, di un disegno malvagio nei confronti dell'Italia, la scelta delle parole fa egualmente trasparire una grande presunzione. 
Ora, questo sentirsi da parte dei membri di questo governo, investiti da una missione superiore, e portatori di una verità indiscutibile, è una cosa che deve preoccupare. Preoccupa soprattutto quando si verifica che in fondo di farina del loro sacco c'è ben poco, che essi sono in realtà il frutto magari sofisticato, magari il più gustoso frutto di un'ideologia che li travalica, che è rinata negli anni ottanta e che li ha nutrito determinandone le più intime e riposte credenze. 
Il risultato è micidiale, essi si continuano a nutrire di una solidarietà di un certo ambiente culturale che li gratifica continuamente rendendoli ciechi nei confronti della realtà. La loro realtà sta nel microambiente elitario in cui sono inseriti e la gente comune è solo una specie di substtrato su cui agire, come potrebbe essere l'erba per un contadino, egli non ne ignora certo l'esistenza, ma la considera solo come un campo della propria attività.
In tutto questo, sparisce l'uomo, non il capo di stato o il grosso banchiere, ma l'uomo comune, quello che si confronta con le ille difficoltà della vita quotidiana. 
Così, i cosiddetti esondati, le vittime più evidenti e dirette del cambiamento della normativa pensionistica, smettono di manifestarsi nella loro qualità di soggetti dotati di diritti, di doveri, di esigenze, e diventano solo un dato statistico, il loro rimanere sospesi in questo limbo tra mancato stipendio e mancata pensione da tragedia umana, diventa per questi governanti una panacea statistica che permette di abbattere i costi del bilancio pubblico. 
Mi pare lecito in conclusione affermare che costoro alla fine smettono di ragionare, di considerare le cose come realmente sono, con una priorità di valori che pure a parole non potrebbero dire di non condividere, ma che nella fretta di essere i primi della classe, di farsi riconoscere nei loro ambienti elitari come i più bravi, clamorosamente negano in una forma pericolosissima di accecamento.

6 commenti:

  1. Ho scritto quasi in contemporanea a te un post su Monti. Naturalmente la tua diagnosi è più approfondita e più completa della mia. Volevo proprio scrivere ciò che hai scritto tu.

    RispondiElimina
  2. ...epperò hanno l'alibi, la famigerata lettera della BCE inviata al berlufolle.
    Questi componenti dell'attuale governo non hanno un cuore. Al suo posto hanno trapiantato qualcosa d'inumano.
    Io prendo una pensione INPS di circa 930 euro al mese mentre mia moglie una pensione sociale di "ben 262" euro mensili e l'indennità di accompagno. Siamo entrambi invalidi al 100% "veri e non abusivi" e abbiamo superato gli 80 anni
    da un pezzo. Non abbiamo alcun altro reddito e neppure la casa di proprietà.
    Ho paura di andare alla posta i primi del mese prossimo per il fatto dell'aumento delle addizionali regionali e comunali.

    ps. Non mi perdo mai i tuoi post, li leggo attentamente uno per uno, ma evito di lasciare commenti poiché li ritengo inadeguati a quello che tu sai magistralmenmte scrivere. Scusami.

    RispondiElimina
  3. Riesco solo a dire che il commento di "il monticiano" mi ha intenerito e commosso e che davanti ad una testimonianza del genere il mio avvilimento cresce a dismisura.

    RispondiElimina
  4. @Antonella
    Mi chiedo quanti siano gli italiani che siano arrivati alle nostre stesse considerazioni. Forse, solo a giugno la gente si sveglierà, vedendo quanto in più dovrà pagare per l'IMU.

    RispondiElimina
  5. @il monticiano
    Veramente, non vedo di cosa dovresti scusarsi, anzi ti ringrazio per la stima che manifesti nei miei confronti.
    Certo che con l'affitto da pagare, è proprio dura per voi...

    RispondiElimina
  6. @Ornella
    Sì, vedere le situazioni concrete di difficoltà con persone che in qualche modo conosci, anche solo via web, rattrista, ma è giusto così, che sappiamo cosa veramente stanno provocando gli atti governativi.

    RispondiElimina