martedì 6 marzo 2012

I DOLORI DEL GIOVANE DECREPITO PD

Il PD sulle primarie per definire il candidato a sindaco di Palermo, non si smentisce. La sua ala destra prepara un agguato al segretario, sostenendo col concorso determinante di una faida interna al PD siciliano una candidatura alternativa a quella sostenuta dal segretario assieme a SEL e IDV, e quando l'agguato riesce chiedono la resa dei conti sulle primarie. Sostengono cioè che esse sono state gestite male, che bisogna ridiscuterne le modalità, propongono di farle interne al partito piuttosto che come si è fatto di coalizione, si comportano quindi come se essi fossero spettatori, e non fossero essi stessi ad averne determinato con tutte le loro forze l'esito. Infatti, se confessassero il loro ruolo attivo, dovrebbero pervenire alla conclusione opposta, che cioè le primarie, anche se fatte di coalizione, possono anche avere esiti che tengano conto della dialettica interna al PD. 
Ma soprattutto il bersaglio a cui puntano è il più grosso, e cioè riguarda la scelta delle alleanze alle elezioni del prossimo anno. Ora, certamente che le primarie di Palermo non hanno alcuna attinenza con il modo di affrontare le elezioni politiche, come pure lo stesso Enrico Letta ha dovuto ammettere al TG3 di ieri sera, ed allora si cambia ragionamento, dicendo che la formazione del governo Monti cambia tutto il panorama politico e l'alleanza di Vasto è superata nei fatti. 
Bene, ora è ufficiale, il governo Monti non costituisce una parentesi, la motivazione dlel'emergenza economica era solo una scusa, perchè invece il disegno era quello di mettere in crisi ogni possibile ipotesi di coalizione di centrosinistra.

1 commento:

  1. Il Pd dovrebbe appoggiare il candidato altrui per far vincere il proprio.
    Secondo me le primarie finora hanno detto chiaramente ai dirigenti del partito che è ora che si facciano da parte.
    Ma non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire, quindi delirano di alleanze anziché levarsi dai piedi.

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