CHE BRUTTI CEFFI QUESTI LEGHISTI!

Non so voi, ma io, ogni volta che appare sullo schermo l'immagine dei leghisti più noti, a partire dal malandato Bossi, che potrebbe piuttosto pensare alla sua vecchiaia e pensare di meno a noi, passando per Calderoli, con quel ghigno stereotipato sul volto, che secerne i peggiori luoghi comuni a getto continuo, passando dal sorriso permanente che gli deforma il volto di Maroni, con una puntatina alla faccia da secchione limitato di Cota, e finendo con la faccia da faina di Castelli, il ghigno asimmetrico di Tosi e la faccia da bullo di Salvini, ebbene, non li reggo più. No, non credo alle teorie di Lombroso, non credeo che i lineamenti del volto possano qualificare una detewrminata persona, ma credo che l'espressione del volto sia invece prezioso per indicarci caratteristiche fondamentali di chi ci sta di fronte. Ripeterò la frase di Camus, che ho letto citata da qualcuno su un blog (non ricordo più da chi): "Ogni adulto è responsabile della propria faccia". Ecco, trovo questa frase illuminante, anzi direi perfino geniale. Trovo che queste facce che si autopropongono ed anzi si autoimpongono a milioni di italiani già eloquenti di per sè, da queste facce insomma non ti puoi aspettare altro che tesi grette che come sappiamo vanno da un razzismo negato solo a parole, alla monocultura del denaro e del successo individuale come misura universale umana, tanto da negare la fratellanza, cioè il reciproco riconoscimento tra uomini dell'uguale di9gnità umana.
E' chiaro che non ci stanno solo i leghisti comebrutti ceffi di questa lunga pagina oscura della vita civile di questo nostro derelitto paese, ma oggi mi andava di occuparmi di loro, e così ho fatto.