Le note vicende che sembrano venir fuori dalle intercettazioni telefoniche delle ninfette ospiti del premier, sollevano una pluralità di aspetti. Da una parte c’è l’aspetto squisitamente giuridico, mentre un altro aspetto importante è quello dell’etica pubblica. Un terzo aspetto è quello della sicurezza del premier, ma io vorrei piuttosto soffermare su un quarto aspetto, che concerne la funzionalità stessa del premier, cioè del fatto che egli sia effettivamente nelle condizioni di svolgere il proprio ruolo istituzionale.
A ben vedere però, questo quarto aspetto potrebbe essere disaggregato in due distinti sub-aspetti. Il primo riguarda la sua ricattabilità, ed è questo primo sub-aspetto (chiamiamolo per comodità 4a) su cui si è soffermata l’attenzione dei mass media e degli stessi politici. In realtà, per una disamina più esaustiva, bisognerebbe però considerare un sub-aspetto 4b, e cioè l’affiorare in Berlusconi di aspetti psicopatologici. Dalle cronoche che sono apparse, soprattutto a partire dalle intercettazioni, viene fuori un quadro davvero raggelante. Da ciò che ho letto ieri, due cose mi hanno colpito particolarmente. La prima riguarda la sua compulsività come descritta dalle ragazze. Esse affermano che egli le chiama ossessivamente al telefono, con ciò manifestando una vera e propria dipendenza da loro. Non si tratta quindi di telefonate estorte dalle ragazze richiedendo questo o quel regalo o favore, no è egli stesso a chiamarle perché scambiare qualche stupida battuta più o meno amorosa diventa per Berlusconi un fatto determinante, quasi vitale direi.
La seconda cosa che mi ha colpito è la sua stessa dichiarazione appunto di ieri, quando egli, rifiutando sdegnosamente l’ipotesi di dimettersi, ha aggiunto che al contrario egli si diverte. Ora, non sarebbe doveroso chiedersi che rilevanza possa avere il fatto che egli si diverta o si rattristi? Strano che non abbia finora letto nessun commento su questa frase, ma sembrerebbe consequenziale concludere che ormai Berlusconi sceglie cosa fare solo sulla base dell’effetto psicologico che gliene deriva. Insomma, egli non si dimette perché quanto gli sta accdendo è un’occasione ludica, e che se se ne diverte, allora e finchè non smette di divertirlo, egli continuerà a non dimettersi ed anzi a comportarsi così. Sembrerebbe, anche se non ho competenze di tipo psicologico, che egli sia in piena fase di regressione infantile, quando è ancora lecito comportarsi secondo criteri di autocompiacimento.
A questi due fatti che ho elencato, se ne potrebbero aggiungere moltissimi altri, che mostrano ormai un uomo succube delle proprie fissazioni, sempre più infantili, e senza nessun reale interesse per lo svolgimento di un’attività politica, ma neanche pubblica. Non è un caso che quando non racconta barzellette, quando non da’ sfogo al suo estremo esibizionismo, quando non guarda le ninfette seminude che gli girano attorno, magari facendosi toccare il sedere, egli si addormenti. Non si tratta di singoli episodi, ormai è evidente che Berlusconi non è più in grado di ascoltare un discorso senza in pochi minuti crollare in un sonno profondo, lo fa ascoltando il capo dello stato, come in parlamento durante gli interventi dei parlamentari, e probabilmente si deve dedurre che lo faccia anche durante gli incontri internazionali. Certamente, l’avanzata età favorisce questa incapacità a resistere al sonno, ma c’è un elemento determinante, ed è la caduta d’interesse. Io, che giovane non sono più, constato da alcuni anni come quando un determinato programma televisivo privo per me d’interesse funzioni benissimo come sonnifero: a lui capita lo stesso, ma evidentemente in contesti del tutto differenti. Il giorno che dovessi constatare che mi addormento durante la conferenza tenuta da un collega, mi dimetterei da professore, ma poiché invece ho ancora interessi scientifici, ciò che mi capita davanti alla TV (e non per tutti i programmi) non mi capita nello svolgimento delle mie funzioni pubbliche.
Insomma, Berlusconi è un pover’uomo, ormai vittima di sé stesso, e il suo passo indietro non lo fa perché la sua patologia è troppo grave per consentirgli una tale scelta responsabile: come egli stesso ha ammesso, il passo indietro non lo diverte, e se non lo diverte non lo compie.
Si pone però a questo punto il problema di come fermarlo, e non è un problema da poco. Avendo egli costruito un partito come propria proprietà personale, essendo circondato da persone molto modeste, scelte perché pronte a una fedeltà assoluta, questo ceto politico non lo metterà mai alla porta spontaneamente. Mi ha colpito a Ballarò la dichiarazione di Alfano che, senza mezzi termini, ha ammesso che il PDL senza Berlusconi non potrebbe neanche esistere. Forse, sarebbe stato il caso di chiedere al ministro come questo partito possa operare con un capo che non è più neanche interessato a far qualcosa che possa avere anche una vaga parvenza di rilevanza generale, e che pretende di comandare solo per il fatto di essere Berlusconi. Secondo me, già oggi governo da una parte, e PDL dall’altra, difatti operano senza Berlusconi, e ciò che davvero Alfano intendeva è che senza Berlusconi essi sono convinti di non beccare più voti.
Cosa dire poi dell’altra gamba della maggioranza, costituita dalla Lega? Fino a che punto il patto scellerato siglato ormai più di dieci anni fa di essere sodali potrà ancora tenere? Ciò che tiene assieme questa maggioranza è ancora lui, è sempre Berlusconi che è un grandissimo venditore di sé stesso e della sua stessa pochezza umana. Io credo che nessuno odi Berlusconi più dei leghisti, e che prima o poi lo scaricheranno, ma quando ciò potrà avvenire?
Per tutto ciò che ho detto, ritengo che bisogna aprire gli occhi agli elettori, bisogna dirglielo che questa alleanza che ci governa è ormai allo sbando, e che l’agenda politica è ormai in mano al difficile equilibrio tra Gianni Letta da una parte e Giulio Tremonti dall’altra, che sono dei ciechi, qualunque sia la loro opinione su Berlusconi, nel credere che sia ancora questi a comandare. Vorrei che passasse sui grandi mezzi d’informazione, almeno su quelli che contrastano il premier, questa reale immagine di un uomo ormai politicamente finito, o forse dobbiamo dire decotto, tenuto su come si potrebbe fare come un burattino da un nuovo gruppo di potere che lo disprezza e lo ha già privato di ogni potere reale, e che lo tiene su soltanto per prendere in giro loro, questi distratti elettori che ancora credono che egli svolga effettivamente la funzione di premier. Soltanto il rischio di un tracollo elettorale potrebbe convincere il PDL e più ancora la Lega a finire con questa finzione paralizzante, così nociva agli interessi della nostra nazione.
E' quello che ormai penso da giorni: Berlusconi è seriamente malato e sfruttato da tutti coloro che gli stanno attorno, compresi i figli! Fa a tutti loro comodo mantenerlo al suo posto solo per trarne vantaggi personali, economici o di potere. Che lui non comandi più di tanto si era capito da un pezzo e proprio come dici tu serve soltando per ottenere voti, visto l'imbecillità di tanti italiani. Su una sola cosa non concordo e cioè che lui non molli per puro divertimento. No, il fatto è che non appena molla, i primi a sbranarselo sarebbero proprio coloro a cui è utile che lui mantenga il suo ruolo e poi rischierebbe seriamente di finire perlomeno agli arresti domiciliari.
RispondiEliminaGrazie Ornella della puntualizzazione: certamente non molla perpaura, perchè, come tu giustamente dici, lo sbranerebbero, e più di tutti coloro che gli sono oggi più vicini. Eppure, non è senza interesse che, nell'argomentare la propria decisione, egli se ne esca con questa espressione. Sai, penso che egli qualche piacere a fare il capo lo provi ancora, perchè l'alternativa l'avrebbe in ogni caso, scappare ad Antigua, dove avrebbe ancora a disposizione un impero finanziario e nessun pericolo di subire processi. La paura certo c'è, ma non è la paura per la propria stessa vita, ma quella di perdere gli infiniti privilegi di cui gode, tra cui questi penosi festini, e di cui evidentemente non sa più fare a meno.
RispondiEliminaPer me ha voluto fare solo lo spaccone, come al solito! Per quanto riguarda i festini, li potrebbe tranquillamente continuare a fare ad Antigua, avrebbe solo l'imbarazzo della scelta, con la povertà che c'è da quelle parti sai quante si offrirebbero al drago! Non è quello, di' piuttosto che l'uomo è orgoglioso ed esaltato, vuol farsi passare per il più grande primo ministro degli ultimi 150 anni, ritiene d'essere un grande statista capace di risolvere col suo intervento le gravi problematiche internazionali, figurati se può permettersi d'andare sotto processo per induzione alla prostituzione, per giunta minorile, e per concussione a favore di una prostituta minorenne. Ma che lui lo voglia o meno, in tutto il mondo, oggi e per sempre, sarà ricordato solo come un buffone puttaniere. E poi, come diceva Andreotti, il potere logora chi non ce l'ha e l'essere osannato, anche se in modo falso ed ipocrita, per lui è linfa vitale.
RispondiEliminaeh, vendete la pelle dell'orso prima che sia ucciso. Berlusconi è ancora forte perchè la sua ditta/partito è gestita sulla sua persona. Se cade lui cade la ditta e e i suoi dipendenti non vogliono perdere il posto
RispondiElimina@Antonella
RispondiEliminaVeramente, dicevo quello che dici tu, che non sarà facile, e per questo proponevo una strategia differente, facendolo passare per prigioniero del suo entourage: è anche questo un modo per fargli perdere il suo carisma di capo, da capo a prigioniero.
Ma perchè voi avete ansora qualche dubbio che non se ne scappi ad Antigua?
RispondiEliminaTale "padre" tale "figlio"...
Un caro saluto, sempre
Che il cavaliere sia malato lo aveva già detto al mondo l'allora moglie, Veronica. Ai più era sembrata una reazione da moglie tradita; solo oggi, dopo più di due anni dall'esternazione, alla luce di fatti successivi, quelle frasi sono riconsiderate per quello che erano: la diagnosi di una donna che gli era più vicina nel vivere intimo, e che, fuori dagli intrallazzi politici, lo descriveva come 'piccolo uomo' proprio mentre i suoi sodali lo presentavano come il più grande statista del secolo.
RispondiEliminaChe, temo, continuerà a divertirsi al Quirinale. Teoricamente dovrebbe fare meno danni, ma è da vedere se il carpet che si sta preparando non sia in vista del proseguimento del sollazzo.
Sono d'accordo sul fatto che i "suoi" non hanno alcun interesse a scaricarlo, almeno fino a quando conviene che rimanga dov'è: anche appisolato, evidentemente fa la sua figura.
Sono invece vivissimamente preoccupato dal fatto che le altre parti del cielo politico, volgarmente dette di opposizione, anziché dire agli italiani "Noi ci siamo, e siamo l'alternativa valida", si 'divertono' (anche loro...) a giocare a rubamazzetto.
"Ho le carte migliori, comando io!", senza presentare uno straccio di programma che convinca ad affidare loro il timone di questa barca, che nel frattempo sta affondando.
Rettifico: non è che non abbiano 'un' programma, ne hanno una decina, ciascuno presenta il proprio, infischiandosene di quelli degli altri, solo teoricamente sodali; sono i Curiazi della politica.
Pietro
(Mi presento come Anonimo, per evitare che questa chiacchierata sembri un invito 'a buon rendere'; se non ti dispiace ti seguirò comunque, semplicemente perché mi piace).