martedì 3 marzo 2009

BLOG: UN PRIMO BILANCIO

Oggi traccio un primo bilancio di questa mia prima fase di presenza in rete.
Niente grandi sorprese, devo ammettere, molta voglia di esprimersi in giro, ed anche tanta voglia di aggregazione. Nulla di male in questo, purchè non si debba poi pagare il costo di comportamenti conformisti. Direi che c'è soprattutto la voglia di essere confermati nelle proprie opinioni, poca curiosità di scoprire opinioni differenti, un dialogo quindi che stenta ad avviarsi. Avviare un dialogo non significa convenire col tuo interlocutore, ma essere comunque in grado di scorgere le sue ragioni, e poi magari anche polemizzarci.
L’alternativa a questo atteggiamento di apertura, della ricerca del dialogo, è quello di issare bandiere, cioè di approntare criteri discriminatori. Insomma, del tipo: chi non è con me, è contro di me. E’ un atteggiamento tipico delle nostre società, e non me ne meraviglio più di tanto, ma dai giovani un pochino in più di curiosità, di pura curiosità, me la sarei aspettata. Ciò ci richiama anche ad un tema generazionale: ne parlerò in un prossimo post.

15 commenti:

  1. tu dici???? qualche atteggiamento discriminatorio del tipo o contro di me o con me, l'ho notato anche io, però poi è quasi ovvio che io invece legga i blog di chi è più simile a me o con cui sento un'empatia, il contradditorio mi stimola e mi diverte quando però non diventa turpiloquio e invece ogni tanto succede, c'è anche chi scrive per autoreferenziarsi, ma pensadoci bene che male c'è, siamo tutti un po' narcisisti

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  2. Lo strumento Blog ha dei limiti evidenti ... se ne può parlare ...

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  3. Finora non ho subito attacchi da parte di maniaci, sarà che preferiscono le donne...
    Per il resto, è così difficile per me trovare qualcuno che abbia le mie stesse idee, che non saprei cosa si prova a sentirsi perfettamente confermati su ciò che si dice. In qualche occasione, ho rimarcato le differenze, anche, credo, in maniera abbastanza sfumata, ma mi pare di vedere che questo mio puntualizzare non piace.
    Vedo soprattutto nei marxisti una tendenza difensiva, come se qualsiasi elemento di critica fosse sentito come un pericoloso attacco alle loro convinzioni. Ma forse mi sbaglio...

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  4. NO, vi prego no! Non ricominciamo con le discussioni sui blog, sul perchè uno si fa un blog, sul perchè non c'è una reale partecipazione e discussione ecc ecc. Perchè non fermarsi al piacere, al semplice piacere, di scrivere o leggere qualsiasi cosa attragga la nostra attenzione e curiosità, senza voler a tutti i costi trovarci un impianto filo-psicologico che sottenda a ciò che è scritto o a ciò che è letto? Si arriva a blog altrui tramite passaggi di altri, in una catena che in fondo è casuale e ci si sofferma laddove qualcosa ha attratto la nostra curiosità. Io per es. sono stata attratta dalla tua lunga presentazione e sono curiosa di capire quali sono queste tue idee diverse che intendi divulgare, quindi appena avrò una mezz'ora calma, mi prfiggo di tornare con qui e leggere i tuoi vecchi post. Alla fina mi farò una idea ( spero! ) e lascerò un commento più sensato e in tema. Ciao!

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  5. @Aleph
    D'accordo, non mi dilungherò per non dispiacerti, ma comunque, si trattava di un'analisi sociologica più che psicologica.
    Ti confesso che trovo più difficoltà del previsto a riportare nei post l'argomento del libro.
    Come puoi immaginare, vorrei tanto che lo leggeste questo libro, sennò perchè scriverlo? Ma direi di più: questa difficoltà a descriverlo qui, mi convince ulteriormente del fatto che l'unico vero modo di fare capire cosa ci sia di tanto innovativo in quello che ho scritto è proprio tramite la lettura. In ogni caso, benvenuta!

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  6. Ciao professore. Permettimi di dirti innanzi tutto che sono onorato, senza alcuna ipocrisia,di essere stato commentato da te e in una maniera così cortese.
    Ho preferito passare dal tuo blog per saperne qualcosa di più e, come potrai constatare, ho inserito già la mia piccola foto tra quelle dei tuoi sostenitori.
    Questo vuol dire che ho constatato con piacere che,non solo politicamente siamo, credo, dello stesso parere.
    Dal "basso" della mia cultura (licenza di scuola media inferiore, a calci e spintoni, nel '45)cercherò di comprendere meglio ciò che tu scrivi ma, dalla lettura dei tuoi post, comprensibilissimi anche da me che ho più di 78 anni,penso che non troverò alcuna difficoltà.
    A rileggerci presto.
    Un cordialissimo saluto,aldo (non sono lo stesso del commento superiore)
    ps:ometterò ovviamente un commento a quello fatto da te sul mio blog.

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  7. @Il Monticiano
    Con altrettanta sincerità, ti dico: averne di persone della tua cultura, altro che titolo di studio: nella scrittura riesci a fare emergere la persona autentica che tu sei. Del resto, più di quello che posso dire io, lo dicono i giovani che ti seguono con tanto entusiasmo. A presto, Enzo

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  8. Ciao Vincenzo, ti ho risposto alle tue osservazioni sul concetto di laicità nel mio post (in ritardo perché mi sono accorta solo oggi che avevi scritto!). Scusa.

    http://quelcheintendo.blogspot.com/2009/02/che-cosa-significa-laicita.html

    ..a proposito di discussioni....

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  9. posso permettermi di suggerirti di non fare bilanci. lasciati andare al piacere di leggere o di non leggere ed eventualmente di commentare.

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  10. hai perfettamente ragione, una serie di gabbie e di tribù. In questo si ripetono modelli già visti in altri contesti e media.
    Comunicazione senza dialogo. Quando ci si prova volano insulti
    Sussurri obliqui

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  11. @Minu
    Diciamo che è un elemento caratteriale mio personale quello di riflettere su ciò che mi è accaduto, un certo atteggiamento con lo sguardo rivolto all'indietro. Mi piacerebbe che tu esplicitassi. Del resto, Chiara Milanesi l'ha espresso meglio e con più dettagli rispetto a me in un post che magari poi linko sul mio blog, ed anche progvolution la pensa, mi pare, in modo non molto differente. Da te, che mi sembri una persona schietta, mi aspetto qualche chiarimento in più, sempre se ti va...Enzo

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  12. @chiara milanesi
    ti ho risposto sempre sul tuo blog, come commento al tuo post.

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  13. purtoppo per avviare discussione bisogna avere una passione civile forte e un ottimismo per il futuro, in me languono ultimamente...preferisco esprimere stati d'animo momentanei, sfoghi...

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  14. Onestamente, ti dirò che quando leggo commenti in contrasto con le mie idee, tendo ad indispettirmi. Il fatto di non essere capita ed apprezzata mi disorienta. Vero che spesso si scrive per puro narcisismo e si pubblica proprio per il desiderio di apparire. Sto imparando tuttavia ultimamente, umilmente e faticosamente, ad accettare le regole del gioco. Scrivo e aspetto anche quel commento non proprio in linea con il mio pensiero. Cresco o almeno tento di crescere.
    Anche io sto per compiere un anno di blog, iniziato per sfogare la rabbia, continuato per ego e narcisismo, oggi “forse” per confrontarmi.
    Dura la legge, non legge del blog
    Con simpatia e stima.. mai a tanto avrei ambito quando ho aperto il cantiere, ad arrivare ad avere dei lettori come te e uguali a te, questa è anche uno dei motivi che mi spinge a crescere ancora e ancora, senza perdere quella rabbia e leggerezza che contraddistingue le donnette di pianezza.

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  15. Purtroppo un blog può servire solo come una valvola di sfogo per esternare le proprie idee. Trovare persone consenzienti con le nostre opinioni fa molto piacere, ma è altrettanto evidente che ci si ritrova fra persone culturalmente, socialmente e politicamente affini. Cercare un dialogo o un confronto con portatori di idee diverse, oggi è quasi impossibile. Siamo allo scontro, tutti contro tutti. LORO vogliono che sia così e ci riescono pure. Un saluto

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