Bisogna proprio ammetterlo: la Boldrini nel dire idiozie è imbattibile. Mi chiedo come possano avere messo a presidente della camera una tizietta che riesce a riassumere in sè tutti i luoghi comuni più deprecabili e più insopportabili del nostro tempo.
Non si capisce neanche perchè si auguri che si trovi l'accordo sulla legge elettorale. Eì' stata eletta in quota SEL, e non mi pare che SEL appoggi questa legge elettorale, mi pare che l'avversi apertamente. Di grazia, ma la Boldrini perchè ci tiene tanto all'approvazione di questa riforma, forse a causa di una telefonata ricevuta da Napolitano?
Detto ciò, e chiarito che confondere la parità delle opportunità con la parità degli accessi è una pura idiozia, rimane il fatto che quando una legge elettorale permette alle segreterie dei partiti di stabilire arbitrariamente un ordine di preferenza tra i propri candidati, non è più possibile neanche parlare di parità di opportunità.
In sostanza, se il soggetto A e il soggetto B vengono candidati, ma A sta più in alto di B nella lista, è evidente ad ogni soggetto dotato di facoltà raziocinanti che la parità delle opportunità è stata già violata. Da questo punto di vista, seppure il principio di garantire la parità di sesso (e finiamola con sto genere, una moda importata dagli USA e dalla Butler, acriticamente accettata) sia in sè assurdo, vista tuttavia l'arbitrarietà nel definire le priorità di lista, anche l'assurdità di alternare maschio e femmina lungo la lista ha una sua paradossale logica, quella di adeguarsi all'assurdità di fare scegliere le priorità non agli elettori ma ai partiti.
In un mondo di norme assurde, anche un'ipotesi assurda ha una sua perversa logica.
Quindi, o fanno i collegi uninominali, o reintroducono le preferenze, cosa che non mi appassiona, ma è meno arbitraria delle definizione dall'alto dell'ordine di lista, o ci troviamo nel regno dell'assurdo in cui anche l'assurdità di definire per legge un numero uguale di deputati e di deputate ha un suo paradossale diritto ad essere posto.
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