mercoledì 5 marzo 2014

IL RICATTO COME MECCANISMO ESCLUSIVO DI FUNZIONAMENTO DELLA POLITICA

Ormai è chiaro, Renzi non solo non rappresenta in nessun senso una svolta della politica italiana, ma al contrario esprime l'estrema tendenza della politica a farsi corpo separato, e, sfruttando i privilegi del potere istituzionalmente attribuitele, a rinchiudersi nel fortino delle proprie pratiche e dei propri riti separati, assurti a necessità imprescindibili per la propria stessa esistenza.
Cosa ci dice infatti l'emendamento di Dell'Attorre, se non che la politica certifica il proprio universo come un luogo di ricatti?...

Tra coloro, e sono molti tra cui significativamente lo stesso Napolitano, che non vogliono che si vada celermente al voto, c'è chi non ritiene sufficiente il fatto che il meccanismo proporzionale non sembra raccogliere consensi in ambito parlamentare, tanto meno accetta di fare una legge elettorale che ripristini nei fatti il porcellum (io l'ho chiamato porcellum 2.0), che a quanto pare è l'unico meccanismo compatibile con questa classe di politicanti, e, non potendo imporre che si dia la precedenza al processo di revisione costituzionale, che include il declassamento del senato da organo elettivo a non si sa cosa e a quale fine (mistero tuttora fitto), impone il suo ricatto: fate pure la legge elettorale, ma che questa sia tale da risultare inapplicabile.
Così, Renzi potrà andare alle elezioni europee esibendo come trofeo della sua attività di premier l'approvazione di una nuova legge elettorale, a prescindere dal suo specifico contenuto, e nello stesso tempo non potrà accedere all'ipotesi di cadere, trascinando nella caduta le stesse camere andando a nuove elezioni. Alle elezioni, ragionano costoro, si andrà solo quando sarà fatta la riforma costituzionale riguardante il senato. 
Tuttavia, per quanto sia cinico e spregevole il meccanismo che si sono dati, non è detto che la cosa gli riesca. Insomma, se c'è qualcuno che ci tiene a mantenere il senato elettivo, non capisco perchè dovrebbe cambiare idea in presenza di tale ricatto. In sostanza, la cosa funziona perchè a nessuno passi per la testa di andare ad elezioni anticipate, ma non certo per garantire la riforma costituzionale. Vorrei capire cosa faranno costoro nell'eventualità da prendere in considerazione che si arrivi al 2018 senza riforma costituzionale. Andremo a votare con meccanismi del tutto opposti tra senato e camera?
Il ricatto, per funzionare a dovere, doveva riguardare anche l'abolizione del senato elettivo, mentre è evidente che funziona soltanto nei confronti delle elezioni anticipate.
Poichè escludo che queste considerazioni non siano già state fatte anche da questi soggetti, devo concluderne che questi stanno davvero alla disperazione, e vanno avanti a forza di espedienti sperando che miracolosamente le questioni aperte si risolvano da sè. Non mi pare infatti che si possa considerare soluzione quella di aggravare il danno causato dal resistere. Se ti faccio il ricatto di rendere più dannosa l'ipotesi che tu accarezzi, il rischio che tu accetti la sfida non può essere escluso, e quindi questi politicanti non si ritraggono dal rendere possibili anche gli scenari più inquietanti soltanto allo scopo di aumentare il potere ricattatorio. 

Nel frattempo, il settore mediatico ci prende in giro con la categoria della riforma, come se insomma riformare sia in sè una cosa positiva, indipendentemente dal modo concreto in cui si riforma. In verità, da costoro non c'è da aspettarsi alcuna riforma neanche appena decente, meglio che facciano il minimo, che poi corrisponde al minimo danno.

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