A Napolitano è andata bene per quasi tutto il suo mandato. Ancora a fine 2012, malgrado il suo evidente ruolo da protagonista nell'insediamento del famigerato governo Monti, poteva venire in TV a svolgere il ruolo di osservatore, come se egli non fosse in alcun modo implicato nella politica lacrime e sangue portata avanti dall'esecutivo "europeo" di Monti, ed ancora in questi giorni, mandando Bersani allo sbaraglio chiedendogli condizioni che chiaramente Bersani non può in alcun modo conseguire, promuove nei fatti un tentativo di spaccatura del PD, tra chi alla fine si acconcia a coalizzarsi con Berlusconi, e chi non lo vuole fare.
Ora però, la sequenza dei fatti che si va sempre più allungando, mette Napolitano sempre più in difficoltà. Adesso, un pessimo diplomatico graziato da Monti e Napolitano al ruolo di ministro degli esteri, decide di vuotare il sacco dicendo solennemente quello che anche le pietre già sapevano, che la decisione di mandare nuovamente i marò in India è stata presa direttamente da Napolitano, mentre Monti si è guardato bene dal prendersi sia la responsabilità di dichiarare che i marò sarebbero rimasti in Italia, che al contrario di farli tornare in India, un bel ruolo pilatesco perfettamente coerente col personaggio.
Insomma, Presidente, se lei vuole svolgere un ruolo politico così esposto, non può sperare di rimanere dietro le quinte, solo i più sprovveduti possono ignorare che il vero capo, almeno dalla caduta di Berlusconi, è lei, gli altri sono pupi di pezza messi lì da lei stesso e da lei manovrati. E' bastato che una persona in fondo mite come Bersani opponesse una modesta resistenza, e questo teatrino messo su con così grande cura, è saltato, ed a tutto il pubblico appare nella sua maestosità il vero puparo.
Nessun commento:
Posta un commento