Cara Gabanelli,
adesso, dopo i fatti di Cipro, lo dovresti avere compreso
perfino tu cosa significherebbe eliminare il contante come tu hai ripetutamente
proposto di fare.
In un post a suo tempo dedicato al tema, introducevo la
metafora del bombardamento aereo per catturare un pericoloso boss mafioso.
Insomma, per quanto possa risultare nobile la finalità di ridurre fortemente
l’evasione fiscale, non è che ciò possa giustificare qualsiasi tipo di
provvedimento, vanno sempre valutati gli effetti collegati, non possiamo
concentrarsi su un unico aspetto soltanto perché è quello su cui ci sentiamo
soggettivamente coinvolti, dobbiamo guardare con la massima attenzione l’intero
quadro delle conseguenze che ciascun provvedimento porta con sé...
La più spiacevole delle conseguenze è il controllo sempre
più stringente ed implacabile che poteri distanti, anonimi e magari perfino non
legittimati democraticamente possono esercitare sulla nostra vita quotidiana. I
ciprioti si sono visti da un giorno all’altro bloccati i loro conti bancari,
ciò è tecnicamente possibile, come sarebbe possibile perfino una confisca
totale dei propri risparmi, anche totale ed indiscriminata, una situazione che
può essere metaforicamente rappresentata dal potente che premendo un unico
bottone, può fare qualsiasi cosa delle nostre vite.
La tecnologia consente questa centralizzazione estrema che,
tra l’altro, rende i nostri sistemi-paese estremamente fragili, questa
dipendenza da dispositivi tecnologici remoti rende particolarmente semplice a
chi volesse impadronirsi del potere, di farlo semplicemente conquistando uno
specifico sito, magari neanche presidiato. Si presidiano infatti i siti di
potere militare ed economico, trascurando tuttavia così che una qualsiasi
centrale energetica ha ormai oggi una funzione strategica, bloccare una
centrale ENEL per scatenare magari un gigantesco black-out bloccando ogni
genere di comunicazione, e si tratta solo di un esempio.
Le scelte che c’hanno reso ormai così tanto interdipendenti
(pensate soltanto al sistema di accensione dei motori a benzina delle
automobili, una volta bastava sapere pulire aggiustare o tuttalpiù sostituire
candele, puntine platinate e spinterogeno, oggi che tutto dipende da una
centralina elettronica, siamo vincolati ineluttabilmente a rivolgerci
all’officina autorizzata) sono state appunto assunte sempre con un punto di
vista ristretto ad un’unica dimensione, senza cogliere l’intera complessità di
qualsiasi scelta che ci tocca prendere nella nostra vita anche quando riguarda
l’intera società.
Alla fine, di fronte a comuni cittadini disabituati a
considerare criticamente cosa avviene attorno a loro da un sistema mediatico
che intrattenendoci, ci distrae, alla fine anch’esso distratto ed
inconsapevole, è estremamente agevole per un potere al contrario estremamente
consapevole e determinato, appropriarsi di tutto, perfino della nostra stessa
vita per scopi magari futili fino all’idiozia, ma pur tuttavia disastrosi per
la stessa umanità.
Detto questo, rimangono molti altri aspetti inquietanti
della vicenda cipriota. In sostanza, essa ci mostra come in Europa siamo del
tutto indifesi.
Possiamo soltanto eleggere il nostro parlamento, con le
gravi limitazioni connesse a un osceno sistema elettorale, il parlamento a sua
volta da’ la fiducia al governo, ma niente vieta che l’iniziativa venga assunta
dal Capo dello stato che se l’assume in stretto raccordo con gli organismi
europei, in sostanza a nome dell’Europa.
In ogni caso, i governi che si sono succeduti hanno con
estrema faciloneria ceduto poteri nazionali ad un’eurocrazia, quella stessa che
oggi si accorge improvvisamente delel porcherie che avvenivano nel sistema
bancario cipriota, e non trova di meglio che imporre confische di fondi a
privati cittadini, visto che nel frattempo chi ha potuto (ed i ricchi possono
sempre, chissà perché poi…), se ne andato a gambe levate, ritirando i propri
depositi e disponendone il trasferimento verso lidi più tranquilli.
In sostanza, la cessione ad organismi transnazionali di
alcune competenze, ha lasciato abbondanti spazi a fenomeni criminali quali
quelli della mafia russa, nel caso specifico, ed interviene a danno ormai
avvenuto addebitando il conto a cittadini inconsapevoli. E’ come se io avessi
assoldato un custode, e questi si fosse distratto permettendo un furto, a
seguito del quale lo stesso custode pretendesse che i danni vengano pagati
dagli stessi condomini del complesso dove il furto è stato commesso. Si ha
quindi la sensazione di essere prigionieri di un sistema che nello stesso che
ci salassa, non è in grado di garantirci adeguata protezione, come se ci
legassero le mani e poi rimanessimo preda del primo farabutto che ci incontra
per strada. Sarebbe saggio, mi sembrerebbe più che ovvio, che come primo
provvedimento, tagliassimo le funi che ci legano le mani, liberiamoci dei
vincoli di un’europa ormai preda di una burocrazia che oltre ogni altra
caratteristica risulta del tutto incapace di svolgere i ruoli che le
spetterebbero.
Gabanelli è una dei tanti portavoce "apparentemente di sinistra" di questo sistema europeizzante.
RispondiEliminaIl contante non si tocca!