martedì 5 febbraio 2013

LA CONFESSIONE SPUDORATA DI BERSANI



Mi sembra che oggi infine Bersani abbia gettato la maschera (essì che siamo a carnevale…).
Due sono le cose che da oggi risultano chiare e che non possono essere in alcun modo smentite...

La prima è la scelta del PD, indipendentemente dall’esito delle elezioni ed in particolare dal fatto che il centrosinistra consegua o no la maggioranza al senato, di andare a costituire un governo con il centro di Monti.
Ma, oltre questa dichiarazione che è stata esplicitamente pronunciata da Bersani, v’è un aspetto che risulta altrettanto rilevante pur essendo meno evidente. Si tratta del luogo specifico dove Bersani ha scelto di dire queste cose, una circostanza che non può essere ignorata. Come sapete, l’ha detto a Berlino, dopo svariate settimane di campagna elettorale, Bersani ha atteso di trovarsi proprio lì, in una grande capitale europea, in una città simbolo delle grandezze e delle miserie della Germania.
A me pare più che evidente che questa scelta derivi dall’accettazione di un diktat europeo o meglio tedesco-europeo, il prezzo che si chiedeva al PD perché un esito elettorale favorevole al centrosinistra non scatenasse una reazione sui mercati finanziari simile a quella che ha subito il governo di Berlusconi nel secondo semestre del 2011.
Con questa solenne dichiarazione e per il fatto stesso che essa sia stata pronunciata proprio a Berlino col suo contenuto simbolico, il PD dice a quelli che pudicamente vengono chiamati mercati che egli è disposto a togliere all’Italia ogni traccia residua di sovranità nazionale, consegnandone i resti a questo potere sopranazionale che ha deciso di affossare l’economia mondiale pur sapendo che ciò implica il proprio stesso suicidio.
Da domani, sarà interessante capire se vi è traccia di uno straccio di reazione da parte dei potenziali elettori PD, se anche SEL voglia accodarsi a questo andazzo, se in Italia esistano ancora dei cittadini pensanti, dotati di senso critico e di una propria dignità e che pertanto rifiutano di farsi mettere sotto i piedi da un gruppo di prepotenti che pretendono di comandare senza avere mai ricevuto uno straccio di consenso popolare.
Non v’è dubbio che Draghi risulti un caso emblematico. Dall’alto del suo scranno di presidente della BCE, egli non solo si è permesso di destinare le risorse rese disponibili alle banche lasciando gli stati ai tassi usurai delle stesse banche che venivano foraggiate da parte della BCE, ma si permette di somministrarci le sue insopportabili ramanzine attribuendosi la potestà di farlo, e debordando così clamorosamente dai suoi compiti.
Del resto, guardateli questi governanti europei, Berlusconi è certo un patetico buffone, un cafonaccio, ma dico, non è che la Merkel con la sua aria da maestrina di altri tempi, o Hollande che sembra sempre fuori posto, o anche Caremum, o Roy possano essere considerati dei governanti capaci. A me appaiono come dei codardi, forti con i deboli e deboli con i forti, questa purtroppo è l’Europa che abbiamo di fronte, è inutile richiamare Spinelli, l’europeismo d’annata, oggi l’Europa è fatta di inetti prepotenti a cui vedo che Bersani è pronto ad unirsi ed a tal fine ha deciso di uniformarsi al loro standard.
Uno spettacolo davvero deprimente, ma forse le elezioni qualche sorpresa positiva potrebbero riservarla, vedremo!

2 commenti:

  1. Ma è una cosa così evidente che mi fa incazzare ... lo dice, poi lo nega, dice forse, vediamo ... e poi certi discorsi li va fare sempre all'estero, come non sapesse che lo veniamo a sapere comunque. E, se ben guardiamo il progrmma del Pd, non è per nulla distante da quello di Monti. E poi ha il coraggio di parlare di profumo di sinistra.

    RispondiElimina