IL FLOP DI SANTORO

Credo proprio che per Santoro la puntata con Berlusconi sia stato un flop. 

Ho disapprovato da subito l'idea di accettare la presenza, trra l'altro senza altri ospiti, di Berlusconi a Servizio Pubblico, ma d'altra partre come faceva Santoro a non comportarsi da Santoro, come avrebbe mai potuto rinunciare a un duello col nemico storico?

Berlusconi ha studiato con attenzione la tattica da tenere e mi pare proprio che l'abbia pienamente indovinata, ne è uscito indenne, dimostrando così di riuscire a sopravviere anche nella gabbai dei leoni, e tanto gli basta. Insomma, Santoro è un antiberlusconiano, uno dei membri di quella numerosa compagnia che, proprio a causa di questa importanza eccessiva data al personaggio (invece di ignorarlo , come sarebbe stato necessario), hanno involontariamente contribuito alla sua fortuna.

Evito di esprimere un giudizio puntuale sulla trasmissione, ma voglio invece soffermarmi su due punti dove Santoro mi è sembrato travisare le questioni coinvolte in maniera direi clamorosa...

La prima riguarda la fin troppo nota questione della lettera della BCE. Mi pare che Santoro volesse suggerire che sia stato lo stesso Berlusconi a sollecitare tale missiva al fine di far fuori il suo ministro Tremonti. A me pare una cosa che non sta nè in cielo, nè in terra, come avrebbe potuto pensare di uscirne indenne, e poi non mi risulta questa grande amicizia con Trichet, l'allora presidente della BCE. Si è a lungo ipotizzato che la missiva venisse dalla politica italiana, ma non certo dallo stesso premier, non capisco quale sarebbe stata la logica.

La seconda questione riguarda il comportamento della Deutche bank all'inizio della crisi. 

Qui, incomprensibilmente, Santoro si beve tutta di un fiato la storiella della banca, che dice di aver venduto i titoli italiani perchè con l'acquisiione di un'altra banca, ne aveva troppi. Naturalmente, ciò non spiega proprio nulla, il certo è che questa banca è stata la prima a scaricare sdul mercato i tioli itasliani, il motivo vero non lo sapremo mai, nè esiste un modo obiettivo per calcolare quale sarebbe stato il livello fisiologico dei titoli che essa doveva tenersi in portafoglio. Lo specificare che tutto ciò avvenne in aprile, mentre i primi segni dell'attaco avvenne in giugno significa soltanto che i dirigenti della banca sono stati bravi ad anticipare gli altri operatori, lucrando così ampiamente, ma qualcuno, fosse anche ad aprile (ma non è queste operazioni si compiono in pochi giorni, occorrono parecchie settimane per non dare troppo nell'occhio, così che aprile rappresenta forse solo l'inizio delle vendite), le avrà comprati: è così difficile capire che li abbia poi venduti, soprattuto quando si è accorto che il vento andava in tutt'altra direzione? La responsabilità della Deutche Bank è certa, ma il fatto che si tratti di un piano deliberato non può essere provato.

Apparentemente, Santoro è uno di coloro i quali non esitano un istante a schierarsi con chiunque pur di mettere in difficoltà un avversario politico, e così la confusione abbonda nel settore dell'informazione.