Finalmente, è ufficiale, votare
per Monti o per Bersani è sostanzialmente la stessa scelta, c’è in corso di
perfezionamento un accordo tra loro per governare assieme...
La cosa è davvero sorprendente,
perché il sistema elettorale prevede esplicitamente le coalizioni con tutti i
connessi meccanismi premiali e la differenziazione nella soglia di sbarramento.
Prevedere che due distinte coalizioni possano invece che stabilire a seguito
dei risultati elettorali forme di alleanza per costituire maggioranze comuni,
farlo prima delle elezioni comporta una grave forma di schizofrenia
politico-istituzionale: ma perché allora non facevate un’unica grande
coalizione comune già nel presentare le liste? C’è qui un disprezzo ostentato
verso le stesse forme con cui si attua la costituzione del parlamento, che
mostra come il vulnus causato da Napolitano con la designazione del governo
Monti non riesca più ad essere superato, le forme vengono considerate alla
stregua di cavilli di nessuna importanza che vanno quindi aggirate con
sotterfugi di ogni tipo, e quindi adesso si considera lecito costruire due
diversi livelli di coalizione, le coalizioni che si presentano alle elezioni,
ma che in realtà prevedono di essere solo una parte di una coalizione più vasta
da attuare subito dopo le elezioni, indipendentemente e non sulla base dello
specifico esito elettorale. Così, si completa il quadro che la coalizione di
centrodestra aveva già in parte attuato con il cosiddetto spacchettamento, cioè
la frammentazione di una lista in più liste non per motivi politici ma soltanto
secondo una certa tattica elettorale.
Ma, oltre a un disprezzo per le
regole che questa politica si è da sé data, c’è anche una politica che a me
appare miope, dove il significato tattico di certe scelte è tutt’altro che chiaro.
Capisco il punto di vista di
Monti, sperava, non si sa sulla base di quali elementi, che la sua entrata in
politica attirasse consensi crescenti, quando invece i sondaggi mostrano che
ormai è già su un plateau da cui sarà presumibilmente difficile crescere
ancora, e tale plateau lo colloca in posizione minore rispetto a PD-SEL, ma
anche rispetto a PDL e in stretta competizione con uil M5S per il quarto posto.
In queste condizioni, l’accordo con Bersani diventa l’ancora di salvezza per
non farlo diventare il secondo Casini della politica italiana, sempre al centro
della politica ma alla fine senza poteri decisionali.
Non si capisce però il senso
dell’accordo per il PD, cosa ci guadagni da questo accordo, o almeno dalla
pubblicità dell’accordo. L’accordo si poteva anche fare per assicurarsi la
maggioranza qualunque fosse l’esito del voto per il senato, ma doveva essere
circondato dal segreto più assoluto, doveva risultare come un accordo
post-elettorale. Il fatto che si sia saputo adesso con tanta evidenza che
risulta difficile credere che non si sia addirittura voluto far conoscere,
influenzerà di certo i risultati elettorali.
Il primo effetto sarà un aiuto
notevole a Berlusconi che risulterà l’unico oppositore al PD, il secondo
potrebbe essere un rafforzamento delle due liste di opposizione totale, M5S e
Rivoluzione Civile. Soprattutto quest’ultima potrebbe usufruire di un aiuto
insperato, il chiaro ulteriore spostamento a destra del PD fino a farlo
coincidere col centro potrebbe allargare lo spazio politico a sinistra.
Bisognerebbe a questo punto
capire chi gliel’ha fatto fare a questi due di accordarsi ed in maniera così
pubblica L’unica risposta per me sta in poteri extra-nazionali, nella volontà
di questo autoreferenziale e in fondo codardo gruppo di potere europeo di
vedersi confermato un quadro politico che sia indipendente dall’esito delle
elezioni.
Alla fine, il risultato più
significativo rimane questo, come espropriare gli elettori italiani di ogni
decisione politica mantenendo formalmente una struttura di consultazione
democratica, mi pare che con la complicità di tanta parte del mondo politico,
ci sono proprio riusciti: e adesso votateli a costoro, se avete abbastanza pelo
sullo stomaco!
Come vedi, man mano che passa il tempo si evidenzia sempre più il fatto che di epocale queste elezioni avranno solo la loro inutilità. Un sistema poliarchico in cui il popolo è autorizzato a partecipare alla vita politica dietro il permesso della classe dominante.
RispondiEliminaLa politica non è miope: è in crisi profondissima. Questo spiega il probabile successo elettorale del qualunquismo (M5S). E poi tieni sempre presente che dalle grandi crisi si è sempre usciti da destra...
Ma no, sono inutili se si seguita a votare a favore di queste tre coalizioni. Proprio per questo, per evitare che diventino inutili, è necessario finirla con i gesti simbolici dell'astensione o della dispersione, e dare rappresentanza a un punto di vista differente, che, qui bisogna intendersi, la gente comune stenta perfino a conoscerne l'esistenza.
EliminaIl parlamento insomma non è il fine ultimo, per cui se non si diventa maggioranza, allora tanto vale astenersi, ma va usata come tribuna, come strumento di propaganda politica, ma per farlo, è necessario fare un grande sforzo per esservi ed esserci con prsenze quantitativamente significative, anche se purtroppo non maggioritarie.
Hanno gettato la maschera, anche se era già evidente, il Pd è un partito conservatore, con Monti va braccetto. Mi fa orrore vedere qualcuno che vede in esso un partito di sinistra. Per fortuna c'è Rivoluzione Civile, che potrà giocare un bel ruolo in futuro.
RispondiEliminaSperiamo bene per Rivoluzione Civile, motivi per essere allarmati non mancano: ne scriverò presto in uno specifico post.
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