DAL VOTO UTILE AI SONDAGGI DA AGGIUSTARE: IL PD SULL'ORLO DI UNA CRISI DI NERVI

I miei lettori abituali ricorderanno che solo pochi giorni fa mi sono occupato dellea questione del cosiddetto “voto utile”. In particolare, candidati del PD insistono nel pretendere che ci sia un elettorato che pure riconosce essere del tutto politicamente distante da sé, che debba scegliere di votare loro, sennò fanno il gioco di Berlusconi...

Avete letto proprio bene, sarebbero i critici da sinistra del PD a fare il gioco di Berlusconi, non il PD che col proprio antiberlusconismo, col suo caratterizzarsi in negativo dandogli credibilità e consistenza, contribuendo a completare il bipolarismo che ha consentito a Berlusconi di vincere ottenendo il governo del paese.

Non solo, l’ultimo anno ha visto le due parti così avverse fino al giorno prima, partecipare alla stessa maggioranza, sostenendo quella calamità che si è rivelato il governo Monti. Eppure, se a dicembre 2011 si fosse andati alle elezioni, Berlusconi con tutta evidenza sarebbe sparito dal palcoscenico politico definitivamente, è stata l’operazione inscenata da Napolitano ed accettata dal PD che avrebbe ben potuto rivendicare nuove elezioni, a salvare Berlusconi dalla rovina totale. Siccome il personaggio è tuttaltro che stupido, alternando presenze mediali estemporanee a un sostanziale silenzio mediatico, ha ottenuto l’effetto difficile di non sparire dalla scena e nello stesso tempo di disintossicare lopinione pubblica che ormai manifestava chiarissimi sintomi di rigetto.

Adesso, visto che l’argomento del voto utile sembra un’arma spuntata, sapete qual è la nuova arma? Quella che i sondaggi non sono veritieri perché inquinati dai berlusconiani che pagherebbero le agenzie per rendere la vita difficile al PD. Una delle forme in cui si manifesterebbe questo inquinamento, non consisterebbe nella semplice sovrastima del PDL, ma, udite udite, nel sottodimensionamento del PD che verrebbe poi sparpagliato su tutti i partiti, portando in generale ad una sovrastima delle liste minori.

Sarà che io sono una persona semplice, ma per me di fronte ad i sondaggi, ci sono solo due atteggiamenti, o uno ci crede o non ci crede. Naturalmente, crederci non implica prenderli per verità assoluta, ma in qualche misura portatori di informazioni utili. Questo atteggiamento comporta l’utilizzo dei dati tal quali, come vengono forniti. E’ naturalmente lecito l’atteggiamento opposto di scetticismo, e così uno può anche evitare di prenderli in considerazione, magari si possono leggere come si legge una barzelletta, anche questo è logicamente non privo di giustificazioni.

Ciò che invece ritengo inaccettabile è prendere i dati dei sondaggi, togliere un po’ di qua ed aggiungere un po’ di là, e pretendere di dare così un’immagine più realistica delle previsioni di voto. Un’operazione di questo tipo o viene accuratamente motivata e quantificata in tutti i suoi passaggi, oppure deve considerarsi inaccettabile, in fondo sarebbe il caso più clamoroso seppure forse anche inconsapevole di inquinamento dei dati, e non un loro affinamento.

E tutto a quale fine? Per tentare di intercettare i voti per Rivoluzione Civile dando ad intendere che questa lista non supererà le soglie di sbarramento. Poiché dalle ultime dieci rilevazioni, non ve n’è neanche una che preveda un risultato di RC inferiore al 4%, allora bisogna trovare il modo, una procedura falsamente tecnica per riportarli sotto la fatidica soglia: mettetevi dunque il cuore in pace, l’elettorato di RC c’ha chiaro che PD e compagnia stanno dall’altra parte della barricata, dove del resto il PD si è collocato per più di un anno, cioè assieme a gente come Casini, Monti ed allo stesso, a parole così vituperato, Berlusconi.