domenica 24 luglio 2011

L'ISTERIA ISLAMOFOBICA DELLA STAMPA

Ma avete letto i titoloni sparati nei quotidiani di ieri a proposito delle stragi avvenute in Norvegia? Io davvero mi chiedo che credibilità possa avere la stampa quando, senza alcun minimo indizio, e quindi soltanto sulla base di pregiudizi, proclama come autore degli attentati il terrorismo di matrice islamica. Anzi, si va oltre, si richiama addirittura la responsabilità di al-Qaida. Qui, veramente ci troviamo di fronte a una grave forma di isteria collettiva che getta una pesante ombra sull'affidabilità dell'intero settore dell'informazione.
Bisognerebbe poi aprire una discussione sulla stessa esistenza di al-Qaida, perchè mi pare che di evidenze della sua esistenza davvero non ne abbiamo. Il punto è che un'organizzazione che per motivi "tecnici" decide di darsi una struttura estremamente flessibile, fino a prevedere la totale autonomia di ciascun gruppo in cui è articolata, finisce con il rendere evanescente sè stessa. Sarà certamente difficilissimo smantellarla nella sua totalità, ma altrettanto difficile sarà darne un profilo di minima unitarietà. Lo stesso stratagemma messo in atto per ostacolarne lo smantellamento agisce poi come nullificazione della stessa organizzazione.
Infine, al-Qaida, se ancora ne rimane qualche simulacro, finisce con l'apparire come una specie di bollino, un marchio di fabbrica, apposto su gruppi eterogenei forse perfino nelle finalità, ma sicuramente organizzativamente autonomi.
Forse, a proposito di questi tragici avvenimenti avvenuti in Norvegia, dovremmo piuttosto chiederci se la questione che viene in evidenza non sia rappresentata dalla stessa esistenza di armi da fuoco e bombe che sono deleterie per la loro stessa esistenza, perchè sarà sempre possibile trovare un pazzo sanguinario che finirà per usarle.