martedì 12 aprile 2011

CHE MARONI SI DIMETTA

Maroni ha gestito sin dal primo giorno nella maniera peggiore possibile la vicenda dei migranti.

Egli inizialmente riteneva di potere controllare il fenomeno violando le più elementari regole che ciascun paese dovrebbe seguire nel garantire il minimo di ospitalità a qualsiasi essere umano, Temo, questo paese ha purtroppo memoria corta, che pochi ricorderanno che in occasione dei primissimi sbarchi a Lampedusa, non è neanche stato aperto il centro di prima accoglienza nell’isola che pure era vuoto e in condizioni di funzionare. Per giorni e giorni, i residenti hanno dovuto assistere all’invasione delle loro strade e piazze non solo nella fase di maggiore afflusso, ma anche nei primi giorni, quando i migranti erano in numero abbastanza basso da potere alloggiare in quella struttura.

Con la stessa logica, quella di disincentivare l’afflusso mostrando quanto eravamo inospitali, in seguito non ha organizzato lo smistamento dall’isola nel resto della nazione. Nella visione distorta del ministro, i tunisini si sottoponevano a spese per loro molto ingenti ed a traversate a pericolo della loro stessa vita senza motivazioni così forti che la prospettiva di dover dormire all’addiaccio avrebbe funzionato da efficace deterrente. Gli mancava il senso della prospettiva, non era cioè in grado di mettersi nei loro panni.

E’ evidente che se per settimane tu mostri di rifiutare l’accoglienza, perfino coi mezzi più infami come il lasciarli senza le condizioni minime di sopravvivenza, il concedere poi i permessi temporanei di soggiorno assume l’ovvio significato di un mezzo per costringere i paesi UE ad accoglierli loro. In tali condizioni, la decisione pressoché unanime di ieri della UE di non riconoscere a tali migranti la libera circolazione prevista dal trattato di Schengen era direi scontata, in quanto si qualificava esplicitamente come un mezzuccio per inguaiare gli altri per favorire te stesso. Mi sembrano ragionamenti elementari che anche un ministro dovrebbe essere in grado di fare, ce lo dovremmo aspettare che capisca anche lui, no?

Caro Maroni, hai fallito nella tua dissennata gestione della vicenda, hai fallito completamente, e la reazione di chiederti cosa ci stiamo a fare in Europa ha qualcosa di pericolosamente infantile, come se un brutto voto a scuola fa venire il dubbio sulla stessa scelta di frequentare la scuola. Maroni, ti devi applicare di più, e vedrai che qualcosa riuscirai a fare, ma stavolta hai fallito e devi dimetterti.

Naturalmente, non credo affatto che Maroni si dimetta, come non si dimette Berlusconi: in Italia, nessuno si dimette, perché si è totalmente perso il criterio della responsabilità. Sono cose che ho già detto, e che del resto molti dicono, ma è necessario ribadirlo ancora una volta: in Italia, devi diventare un potente, e se usi il potere che ti è stato conferito contro l’interesse generale, se lo usi per farti amici e complici di ogni genere, allora chi ti molla più, diventerai un potente a vita, e probabilmente anche i tuoi discendenti erediteranno un po’ di quel potere. Nulla importa se hai danneggiato la comunità che pure ti aveva conferito quel potere, avrai comunque complici di ogni genere che ti sosterranno, aspettando la restituzione del favore a tempo debito.

Allo stesso modo, Maroni ha fallito completamente, ha dimostrato di non comprendere la dimensione della posta in gioco e, invece di prendersela con chi gli ha scoperto le carte, dovrebbe dimettersi, non è mestiere per lui fare il ministro, e meno che mai il ministro dell’interno.

Ciò naturalmente non significa che io assolva la UE, che consideri l’atteggiamento di quei paesi come accettabile. La malattia di Sarcozy e compagni è analogo a quello di Maroni, ognuno lotta per i propri, con l’aggravante che lì la malattia è uno spirito nazionale soverchiante quello collettivo, mentre per Maroni si tratta di favorire gli abitanti di quell’entità inventata che sarebbe la Padania, invece di come ci si dovrebbe aspettare di tutta la nazione che egli teoricamente dovrebbe rappresentare.

Non si può però sfidare a pugilato un avversario e poi piangere quando si finisce al tappeto.

La UE dovrebbe avere una coerente politica comune sulle migrazioni, e non gestire le emergenze in modo improvvisato e raffazzonato, come invece si pratica adesso, e il problema è ovviamente la carenza di spirito europeo. Paradossalmente, l’unica gestione davvero comune è quella della politica monetaria, quella su cui la stessa Europa non manifesta alcuna reale autonomia, scrivendo le regole sotto la dettatura della cupola mafioso-affaristica di cui ho ripetutamente parlato, una UE insomma che si riduce a passiva esecutrice di scelte eterodirette.

5 commenti:

  1. un ministro imbarazzante!

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  2. a parte che in passato - gli altri paesi europei - hanno "accolto" un numero di migranti maggiore del nostro (che si è sempre fatto beffe della UE), ora cosa pretende?
    comunque: vedere nelle immagini come tolgono la dignità a queste persone, oltre che la speranza, mi stringe davvero il cuore!

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  3. Stamani per radio ho sentito una battuta che riassume perfettamente l'ennesima figura di pupù fatta dall'Italia a causa dell'atteggiamento di Maroni e di tutto il governo berlusconiano. Eccola:
    Maroni: L'Italia fuori dalla UE!
    La UE ( per tutta risposta): L'Italia fuori dai "maroni"!
    Non la trovi deliziosa?! Hai visto che marcia indietro hanno fatto poi i vari Maroni e Bossi e come Frattini abbia cercato di porre rimedio e come tutti abbiano calato la cresta dopo il cazziatone ricevuto dalla UE che loro credevano di intimorire con la minaccia patetica di staccarsi dall'Europa? Pagliacci, buffoni! In Europa, grazie alla politica del governo Berlusconi, e ai suoi a dir poco discutibili comportamenti, siamo considerati meno di niente! L'unica cosa che a loro interessa è poter usufruire delle nostre basi, non avessimo quelle ci cancellerebbero anche dalla carta geografica! A questo è stato ridotto il nostro Paese!

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  4. Popolo sei una MONEZZA è questo.Lo STATO delle cose, e ti prego non dire che ancora una volta non
    riesci a capirmi.Tu l'hai detto nessuno si dimette
    in questo paese-Il popolo è tutto è forte ma non sà di esserlo.E per quanto mi riguarda le basi militari sono state anche per me il tormento senza
    l'estasi-
    Egill

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  5. invece di cercare di risolvere il problema, cerca di scaricarlo sull'europa, io odio chi si lagna e non prova nemmeno a trovare un rimedio, sembrava di sentire un bambino che si lamentava con la maestra!!!!

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