sabato 19 marzo 2011

LIBIA, UNA SCELTA SOFFERTA

Come avrei desiderato che i libici ce l'avessero fatta da soli a liberarsi di Gheddafi! Pensate se in Libia fosse andata come in Tunisia e in Egitto, processi in fieri e la cui dinamica è tutt'altro che scontata, ma che mostrano certo aspetti positivi.
E invece, obtorto collo, devo convenire che di un intervento esterno non se ne può più fare a meno. Non che io mi fidi dei governi occidentali più che di Gheddafi, ma il coinvolgimento della nostra nazione è già nei fatti a causa della nostra vicinanza, dei nostri pregressi coloniali e dei nostri attuali rapporti economici. Le nazioni islamiche continuano a bruciare, oltre che in Libia, anche nello Yemen, in Siria e nel Bahrein, e non servirebbe a nulla girarci da un'altra parte.
Non è certo una situazione che mi piace, ma essa va comunque governata. L'impegno, che oggi inizia e non si esaurisce certo nella scelta interventista, consiste nel far rispettare i limiti della missione e complessivamente l'esito delle vicende a cui stiamo assistendo, imponendosi quindi un'attenzione continua ed accurata, senza lasciare tutto nelle mani di governi ed eserciti.

6 commenti:

  1. Non sono del tutto convinto che i cosiddetti ribelli fossero completamente auotonomi nella lotta per la loro autodeterminazione. Mi sa tanto di una "congiura sorda" a uso e consumo degli imperialisti occidentali ed europei. E se le cose sono andate così come io suppongo, è consequenziale la mossa di Sarkozy e dei suoi alleati. Così nascerà un nuovo martire, e i libici avranno un'oligarchia invisibile di nuovi padroni.
    Ciao!

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  2. La penso come te, e non capisco perché abbiano aspettato che quel pazzo si riorganizzasse. Fossero intervenuti prima forse adesso sarebbe già dietro alle sbarre.

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  3. @Riverinflood
    Credo che il tono problematico e sofferto del post sia evidente, e infatti non ho facili certezze.
    Ciò però significa che non ho alcuna certezza, anzi ho moltisime difficoltà a credere a un complotto tutto occidentale, magari per impossessarsi del petrolio libico. Appena un'ora fa, si confermava la riluttanza, se non la aperta contrarietà del Pentagono all'iniziativa. Rimango dell'opinione che qualcosa di imprevedibile ed imprevisto è accaduto in nord africa in queste uktime settimane, e alla fine credo che queste folle in piazza meritino un minimo di credito. L'alternativa è semplicemente quella di ignorarle, il che poi implica anche riconfrmare l'infame patto Berlusconi - Gheddafi. Insomma, ho semplicemente scelto tra le due uniche opzioni disponibili, e l'ho fatto più che altro per esclusione dell'altra. Magari ci ritornerò più dettagliatamente in un prossimo post.

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  4. Ok ho scritto qualcosa sul mio blog e condido
    i commenti di Riveriflood e alexandra e poi è l'unico pazzo? Io so cosa dico.
    Egill

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  5. Intanto chiedo scusa per l'errore di nome Alessandro,e per errorre della parola condividere
    Non tutto quel che dice Gheddafi è sbagliato.
    Bisogna capire la storia del suo paese,ha schiaffeggiato gli USA,ricordando le loro sconfitte.Siamo cosi avvezzi ai discorsi criptati
    dei politici e lo chimiamo Pazzo.Ho sentito un
    orgoglio nelle sue parole.La diplomazia, non vedo
    molti sforzi in questa direzione.Io provo dispicere per i ragazzi,i soldati mandati in guerra fuori dai giochi di potere.La repressione porta al nulla all'annientamento di civili innocenti.Chiedo che si parli.Egill

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  6. ancora una volta dietro alle parole democrazia si nascondono gli interessi economici di aziende. multinazionali e governi. Tutto molto triste il pensiero è sempre per il popolo libico che per 42 anni ha sopportato le pazzie di un dittatore, ha visto sfilare politici occidentali firmare accordi per il petrolio con il rais e ora quello che vediamo...
    un saluto

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