sabato 5 marzo 2011

LE BARRICATE DEL PARLAMENTO

Alla fine di questa ultima settimana, unocosa si può concludere, che cioè la situazione politica è ormai di una chiarezza cristallina. Malgrado si tratti di una situazione estremamente grave, dobbiamo purtuttavia convenire che il quadro politico che ci si presenta non mostra segni di complicazione.
In poche parole, abbiamo una maggioranza del parlamento che probabilmente non è lo è più nel paese, sicuramente soggettivamente teme fortemente di perdere le elezioni in caso si tenessero a breve termine.
Malgrado quindi la sirena Berlusconi non incanti più abbastanza, malgrado perfino tra l'elettorato leghista cresca lo sconcerto, come anche testimoniato dai casi di censura da parte dei suoi dirgenti nei confronti del proprio popolo padano, l'interesse personale di tanti parlamentari tiene in respirazione artificiale il governo, impedendo proprio a quel popolo evocato ad arte tante volte dallo stesso premier per legittimare il proprio potere, di potersi esprimere.
Si tratta certamente di una situazione estremamente grave, al limite del paradosso, con un poarlamento usato da Berlusconi a proprio capriccio, l'usbergo dietro cui un leader ormai giunto al capolinea resiste tenendo così in ostaggio tutto il paese.
Qui credo, più che su un piano teorico, si misura come una legge elettorale che è un'autentica porcata, mostra le conseguenze inevitabili derivanti dalle stesse modalità di definizione della propria composizioine. Un manipolo di parlamentari, indegni della funzione a cui sarebbero chiamati, si barrica nelle aule parlamentari, nei fatti sfidando il paese intero che evidentemente non rappresenta più, se anche lo avesse mai rappresentato. Nella propria dequalificazione, costoro non si rendono conto delle implicazioni gravissime del proprio comportamento, e ignorando così i pericoli derivanti, crede impunemente di potere continuare ad ignorare la marea di sdegno che si solleva nel paese. Voglio aggiungere che in questa fase politica, risulta chiaro come l'alleanza della Lega col PDL, che ancora settimane fa si tentava di fare apparire come una tattica a difesa del popolo padano, appoggiare cioè il governo di Berlusconi per ottenere concessioni per i rpopri elettori, appare oggi invece senza possibilità di occultamento come un destino comune, un'alleanza che obbligas la Lega a seguire Berlusconi ovunque egli voglia andare.
La proposta che faccio a tutte le forze di opposizione è quella di organizzare la spallata finale, un'enorme mobilitazione di piazza che veda il coagularsi di forze politiche, sindacali, di opinione pubblica, che dia la misura delle dimensioni dell'opposizione non a Berlusconi, non al governo, ma oggi al parlamento, a un parlamento che ha totalmente dimenticato la sua missione di rappresentanza del proprio paese.

2 commenti:

  1. Concordo pienamente, ed io scenderei in piazza di corsa! Ma Casini, come forse già sai, ha dichiarato d'essere contrario alle manifestazioni di piazza. Comunque mi auguro che quella che si terrà il 12 marzo abbia successo almeno quanto quella del 13 febbraio. Sono più avvilita ed angosciata che mai nel vedere il nostro Paese in ostaggio di qualche centinaio di parlamentari il cui unico interesse è salvare il proprio culo e portafoglio!

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  2. Spero tanto anch'io che si arrivi ad un'enorme protesta di piazza contro quel Parlamento che non ci rappresenta più.. anzi!!!
    Ciao Vincenzo,
    Lara

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