La notizia del giorno, almeno per quanto riguarda la politica interna, è il rilancio del DDL sulle intercettazioni. E’ una notizia molto significativa perché testimonia la volontà di Berlusconi di riprendere l’iniziativa. Anche se solo sotto forma della riconferma di un vecchio progetto, è una notizia perché solo poche settimane fa sembrava che tutti avessero abbandonato questo DDL, sembrava quindi che anche Berlusconi si fosse arreso alle perplessità manifestate esplicitamente dal suo principale alleato, nella persona di Bossi a tale proposito. La domanda che appare ovvia è cosa sia potuto cambiare in questi ultimi giorni che possa giustificare questa sua nuova offensiva. I punti di debolezza di berlisconi appaiono immutati: l’affare protezione civile gli ha tolto l’appoggio dei suoi più fidati collaboratori, Gianni Letta stesso non sembra potergli fornire alcun supporto, visto lo stato comatoso del vaticano, che ha tanti grattacapi propri da non poter certo garantirgli una sponda, infine l’affare Blancher lo ha di certo indebolito ulteriormente. Da questo punto di vista quindi, sembrerebbe un suicidio politico questo suo intestardirsi sull’affare intercettazioni: come andare ad una sicura sconfitta.
Facciamoci però una domanda: se ci si trova in una condizione di debolezza che non sembra potersi risolvere, cosa si può fare per riprendere l’iniziativa? La risposta che vedo è che si può ridurre la propria debolezza in senso puramente relativo, insomma rendendo più debole il tuo interlocutore. Se il tuo interlocutore diventa più debole, allora sono due debolezze a confrontarsi. Ecco, io credo che la tattica di Berlusconi sia proprio questa, indebolire Bossi che oggi appare sì ancora come il principale alleato, ma un alleato riottoso e sempre più ingombrante che ogni giorno che passa tende sempre più a dettargli l’agenda politica. Sono ormai diversi giorni che sulla stampa e sul web si legge di difficoltà interne alla Lega. La tesi prevalente è che si tratti di una guerra di successione, di chi insomma debba succedere a Bossi alla guida della Lega. A me pare una lettura dei fatti troppo semplicistica, perché, se anche si trattasse di una questione che riguarda un futuro più o meno prossimo, sarebbe miope ignorarne gli aspetti sull’attualità politica. In altre parole, se un dirigente leghista vuole succedere a Bossi, difficilmente può limitarsi ad ingraziarsi il gran capo, sperando in un’investitura ufficiale. In politica, e in genere quando si parla di posti molto alti nella scala del potere, la vera investitura la deve avanzare e promuovere il diretto interessato, ed in genere richiede “l’uccisione del padre”, fuori di metafora il candidato deve dimostrare di sapere mettere in difficoltà l’attuale capo, deve mostrare di essere già adesso il più potente che poi benevolmente può lasciare il ruolo ufficiale di capo all’attuale. Altra via in realtà non c’è, almeno da quando è cessata la successione dinastica. Con questo, voglio dire che qui i colonnelli leghisti non si possono limitare a farsi la guerra tra loro, ma devono farla anche a Bossi stesso.
Ebbene, l’ipotesi che qui propongo è che uno dei candidati, magari uno di quelli che si trova più svantaggiato in questa corsa, abbia puntato la sua fiche su Berlusconi. Quest’ultimo insomma avrebbe potuto rispondere a Bossi con la sua stessa rma: come Bossi ha il drappello Tremonti dentro il PDL, così anche Berlusconi potrebbe aver costituito un suo gruppo dentro la Lega. Naturalmente non posso suffragare questa ipotesi con nessuna prova, anzi non ho proprio idea di chi possa essere “l’enclave Berlusconi” dentro la Lega, ma ciò spiegherebbe perché egli ritenga oggi di potere ottenere questo provvedimento sulle intercettazioni a cui tiene tanto, e spiegherebbe anche il silenzio di Bossi che sembrava avere invece nel recente passato liquidato questa vicenda.
Naturalmente, le due debolezze della maggioranza avrebbero dovuto favorire l’opposizione. Ciò però presupporrebbe che un’opposizione esista realmente, ed è invece proprio questo che manca: il grande assente è l’opposizione, col risultato che non ci resta altro che puntare sulle liti dentro la maggioranza.
E' nato il vero partito unico. Si fanno maggioranza ed opposizione tutto all'interno del centro destra, come ai tempi del fascismo.
RispondiEliminaA parte le battute, mi sembra che il pdl/lega cominci a soffrire del male di correnti. La Lega, come dicevi qualche post addietro, è in una fase di crisi e non vede l'uscita dal tunnel. Bossi and co. hanno intravisto che non c'è futuro con Berlusconi e qualcuno si vuol prendere una rivincita per la scelta della miope alleanza. Vedremo.
Io non credo alla longa manus di Berlusconi dentro la lega anche se la situazione è molto fluida.
Terrei d'occhio Maroni, sta giocando a fare il Tremonti della situazione e se ne sta defilato (fantapolitica: ho l'impressione che stia tastando il terreno a sx per il futuro e forse nemmeno per suo conto ma del suo gran capo Bossi).
ciao.
Bossi va a giorni alterni, a volte sostiene il Quirinale prendendo in un certo modo le distanze da Berlusconi, oggi invece è la giornata del pieno sostegno al premier, per quel che riguarda l'allargamento del lodo Alfano,: " Bisogna pur dargli qualcosa al premier!" La politica italiana è sempre più torbida, ciò che è chiaro e lampante è che abbiamo una classe politica di merda, e non mi scuso neanche per l'espressione poco elegante.
RispondiElimina@Silvano
RispondiEliminaCredo proprio che abbia ragione tu: la mia ipotesi è quasi sicuramente errata. Le dichiarazioni di Napolitano sono la prova provata che stavolta a Berlusconi non gliela fanno passare. Ora, o ha perso la testa mettendosi in un culdesac, oppure sta puntando alle elezioni anticipate, e cerca un modo e una scusa per dimettersi. Tuttavia, anche questo potrebbe essere un calcolo sbagliato. Difatti, senza federalismo fiscale, non credo proprio che la Lega andrebbe a nuove elezioni, e poi non è detto che Napolitano scelga automaticamente per lo scioglimento delle Camere.
@Ornella
RispondiEliminaBossi, in questo momento, non ha meno problemi di Berlusconi. Quando fai una politica che è fuffa, non è che puoi tirare avanti all'infinito.
Lupo mangia lupo
RispondiEliminaPrima o poi i lupi, anzi gli sciacalli, si sarebbero fatti male da soli e questo per il fatto che alla dibe secondo me gli italiano hanno il gene di Giuda nel Dna e quello non fallisce mai e io dietro a tutte quste manovurine ci vedo solo pugnalate alle spalle a destra e a sinistra...vedremo.
Un abbraccio grande e grazie della tua attenzione alla politica, è sempre stimolante kleggerti e svegliare le sinapsi.