mercoledì 17 febbraio 2010

IL MANUALETTO DI CHIAMPARINO

Un piccolo episodio, su cui purtroppo so poco, soltanto ciò che ne ho sentito alla consueta rassegna della stampa su Radiotre, riportando un articolo apparso su “La Stampa”, ma apparentemente irrintracciabile nella versione online. Ne vorrei brevemente parlare ugualmente, perché mi pare eccezionalmente rilevante per un certo tipo di ideologia che è presente nella nostra società e che è anche rappresentata (forse sovrarappresentata) a livello politico.

Mi riferisco alla giunta comunale di Torino, capeggiata da Chiamparino, e alla delibera assunta di finanziare un manualetto da distribuire alle maestre per affrontare la specifica tematica, udite udite, dei figli di coppie omosessuali. Come faranno mai questi bambini a non sentirsi diversi ed emarginati scoprendo che solo loro hanno due genitori dello stesso sesso, e che invece la famiglia viene raffigurata, che strano, come una comunità in cui i genitori sono costituiti da un individuo di sesso maschile e uno di sesso femminile?

Non entrerò nel merito del problema, e se cioè i genitori omosessuali non dovrebbero sapere da sé come risolvere i problemi relativi alla scelta di tirare su figli nella loro particolare situazione, e se non possano rinunciare a simili imprese.

Mi limiterò invece a considerare l’aspetto quantitativo: ma quanto saranno questi bambini? E l’avere genitori omosessuali è l’unico caso che potrebbe generare fenomeni di emarginazione? Mi chiedo se non occorra un analogo libretto per gli orfani di un genitore ad esempio, o il caso frequentissimo di famiglie complicate, come quelle che provengono da unioni precedenti, con figli di relazioni precedenti conviventi e magari contemporaneamente di figli non conviventi, e magari ancora con figli invece della relazione in corso. Oppure vogliamo considerare chi ha un genitore handicappato, cieco, sordo, paralitico o cos’altro?

Mi chiedo ma quante tipologie di famiglia esistono oggi? Eppoi, ma le famiglie perfettamente “regolari” ma semplicemente gravemente indigenti, queste non meriterebbero anch’esse un’attenzione particolare, con bimbi che magari si recano a scuola con un abbigliamento inadeguato?

Voglio insomma dire che le cause del sentirsi diversi, che poi quasi sempre coincide con inferiori, sono innumerevoli. Chiamparino e i suoi assessori però a cosa vanno a pensare? A un caso direi limite, sicuramente di dimensioni minuscole. Badate che stampare un numero di copie sufficienti a coprire tutte le classi delle scuole di Torino ha un fabbisogno finanziario non trascurabile: possibile che non ci fossero cose più urgenti ed importanti di cui occuparsi?

Dicevo all’inizio che questo episodio mi pare significativo di un certo “homo PD”, una particolare sottospecie di “homo sapiens sapiens”, così attenta, anche in maniera evidentemente esagerata, ai cosiddetti diritti civili, a quel libertarismo dei costumi che caratterizza i nostri tempi, e nel contempo così attenta a seguire la corrente del modernismo nelle scelte economiche. Mi riferisco in particolare alla nota posizione di Chiamparino a favore della TAV, alla nota sua tesi dell’inseguire la Lega sui temi del rapporto con gli extracomunitari e così via. Rifiutare la TAV è rifiutare il pensiero dominante, senza TAV stiamo fuori dall’Europa, dicono, dai flussi di trasporto dominanti. C’è qualcosa di profondamente irritante in queste motivazioni, un prescindere da una discussione puntuale e motivata, e la pedissequa accettazione del pensiero dominante, rifiutandosi di confrontarsi con i fatti, con le evidenze contrarie.

Una piccola notizia, ma molto significativa.

11 commenti:

  1. Mettici anche che il Chiampa era a favore della privatizzazione dell'acqua qui a Torino e ha affidato ai City Angels il compito di fare da ronda in alcuni quartieri.
    Certo l'alternativa del Pdl all'attuale sindaco era stato Rocco Buttiglione, comunque lui e la sua giunta ci si stanno mettendo d'impegno per far dimenticare la loro appartenenza a sinistra. Almeno, secondo loro sono a sinistra. Va beh, lasciamo perdere....

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  2. Ha ragione La Mente Persa: è il regalo per qualche amico. E Rouge potrebbe anche indagare, visto che è "sulla scena del crimine"! In realtà dovremmo tutti trasformarci in investigatori per scoprire gli altarini a questi farabutti, porcomondo!

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  3. Se volete saperne qualcosa in più.
    Da La Stampa cartacea vengono fuori posizioni al limite del demenziale. Vi riporto un passaggio:
    "E' solo un manuale destinato agli insegnanti" dice l'Assessore all'Istruzione Beppe Borgogno secondo il quale tra i 14 mila bambini che frequentano i nidi e le materne del comune "ce n'è sicuramente qualcuno con una famiglia omogenitoriale, ma si contano sulle dita di una mano".
    "Quanto spenderà per questo libro il Comune? Il Patrocinio costa nulla -dice Marta Levi (assessore alle Pari Opportunità da cui è venuta la proposta di patrocinio -ndr-) - ma se decideremo di darlo ai nostri insegnanti dovremo ovviamente pagare le copie".
    Insomma, Vincenzo ha centrato il punto, specie sulla descrizione dell'"Homo PD". Se lo ha centrato pure La Mente Persa non è dato saperlo. Per ora.

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  4. @Rouge
    Ti ringrazio per l'integrazione delle informazioni. Volevo sottolineare questo volersi ostentare facendo qualcosa di originale, poco importa se si tratta di una cavolata. Saltando a tutt'altro argomento, mi pare di essere stato l'unico a criticare quel giudice americano che ha comminato a quell'imbroglione mi pare centocinquantanni di carcere, che poi risulterebbe storicamente il massimo di detenzione mai comminato.
    Riflettevo che se gli avesse dato un quarto e anche molto meno anni, il risultato sarebbe stato identico, vista l'età del condannato. Però, vuoi mettere comparire come giudice nel guiness dei primati?

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  5. @Gio
    Anch'io lo sospetto. Però, sono interessanti anche gli aspetti di contorno, quelli palesi, nel senso che, anche se non fosse come dici tu, sempre di una cavolata si tratterebbe.

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  6. @BC
    Magari...io mi vesto da Sherlock Holmes, con la lente d'ingrandimento dietro :-D

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  7. @Gio
    La leggerò volentieri. Sono contento di rivederti attiva nella blogsfera.

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  8. Secondo me hai colto proprio nel segno. Ragazzini portatori di handicap, ciechi, con situazioni familiari ben più complesse di quella omogenitoriale e vittime della perdita di uno dei genitori non mi sembrano siano stati degnati di altrettanta attenzione da parte del comune di Torino (così come non lo sono stati da tanti altri comuni d'Italia di diverso colore politico).
    Eppure sono sicuramente casi ben più frequenti di quello in questione.

    E' senza dubbio encomiabile interessarsi a rovesciare le strutture mentali arcaiche che possono portare a ripercussioni reali di vita verso i bambini figli di coppie omosessuali o anche ragazzini di liceo personalmente omosessuali.
    Ma mi chiedo quale mente allucinata avrebbe realmente pensato che un opuscolo dedicato esclusivamente a tali realtà avrebbe potuto evitare il sorgere di approcci "discriminatori".

    La discriminazione e l'ignoranza collettiva si ribaltano solo con il lento successo delle ragioni del rispetto e dell'uguaglianza. Quelle che dovrebbero entrare nella mentalità di tutte le famiglie italiane.

    La produzione di un "manuale" ad hoc mi fa propendere, malignamente, verso le ragioni di La Mente Persa. Sarò cattivo forse...

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  9. Carissimo,io invece non sono daccordo, cordialmente s'intende, con te.
    Io penso che questo piccolo passo è un passo importante, perchè dobbiamo renderci conto, noi italianini fanalino di coda di laicità, sensibilità e rispetto, che la famiglia, tutta la famiglia sta cambiando e dobbiamo essere preparati.
    E teniamo presente che mooooooooooolti insegnanti sono discriminanti e razzistispecie con gli omosessuali ( basti opensare a come è un problema per gli adolescenti a scuola...) , quindi è bene che studino le cose e che magari comincino a cambiare idea.
    E poi io vorrei essere meno maliziosa e più propositiva visto che Torino è una culla di cultura non indifferente e all'avanguardia per i servizi alle Personee e alle loro idee ( tante seono le iniziative culturali che vive la citta e una citta colta è una città libera da pregiudizi).
    Diciamo che di fronte ai casi che avete , tu e gli altri, elencato c'è una certa attitudine ad affrontarli, essendo più "normali" ( odio usare questa parola..) per il resto prepariamoci alla cultura delle diversità qualsiasi esse siano.
    Un carissimo e affettuoso saluto.

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  10. @Alessandro
    IO sono convinto che oggi il fattore principale di discriminazione è il denaro: perfino il razzismo si basa su discriminazioni di censo.

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  11. @Luce
    Sì, stavolta non siamo proprio d'accordo, non riesco proprio a riconoscere il problema delle coppie omosessuali come il più rilevante dei nostri problemi sociali: sono proprio antico :-D

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