sabato 3 ottobre 2009

RUBRICA SETTIMANALE DI POLITICA INTERNA N. 9

Questa settimana, tralasciando il settore informazione, su cui, dopo tutto ciò che ne è stato scritto e detto, non ne posso più, e forse anche qualcuno di voi con me, parlerò del cosiddetto scudo fiscale.

Dello scudo fiscale non si può fare a meno di parlare per la sua straordinaria gravità, soprattutto nella sua versione definitiva, come si è venuta a configurare dopo le ultime aggiunte alla stesura iniziale. Prima che un parlamento che sia degno di questo nome abroghi tale mostro giuridico, il provvedimento avrà purtroppo tutto il tempo di dispiegare i suoi effetti.

La situazione della criminalità organizzata in Italia ha raggiunto livelli di enorme gravità, con tre differenti organizzazioni che non solo riescono ad operare con efficacia in Italia e all’estero, ma che apparentemente sono riuscite a spartirsi le rispettive sfere d’influenza, e così si presentano come oggettivamente alleate. L’esperienza di Falcone e Borsellino prima che fossero uccisi, mostra che l’aspetto economico è determinante per tali associazioni criminali, in quanto, del tutto superate certe connotazioni più tradizionali della mafia siciliana, esse hanno appunto il fine economico come loro scopo sociale, similmente da questo versante a ogni altra azienda. Se le cose stanno così, e la cronaca recente sembra pienamente confermarlo, la possibilità dello stato di intervenire proprio su questo versante diventa con tutta evidenza determinante. A sua volta, ciò implica il possesso di elementi di informazione dettagliata su tutti gli spostamenti finanziari, intervenendo eventualmente su eventuali reati di natura finanziaria e fiscale, dove non fosse possibile accertare le attività criminali vere e proprie, come fatto negli anni trenta a carico di Al Capone negli USA. Soprattutto, la possibilità di tracciare i movimenti di capitale permette di individuare forme di collusione da parte di soggetti che magari non esercitano in prima persona attività criminali, e la cui complicità sta proprio in funzioni gregarie ma non meno essenziali, come appunto il riciclaggio di denaro sporco ed altri reati, appunto di natura finanziaria.

Lo scudo fiscale non è pertanto soltanto un provvedimento che, come ogni condono, tende a punire i comportamenti legali, premiando invece quelli illegali, è soprattutto l’atto attraverso cui lo stato viene consegnato da coloro che dovrebbero rappresentarlo e che ne dovrebbero salvaguardare la sovranità alla criminalità organizzata in senso lato: a tutto quello stato parallelo che ha condizionato da sempre l’operare degli organi istituzionali dello stato. Del resto, il provvedimento sulle intercettazioni telefoniche va nello stesso verso: ostacolare l’operato della magistratura, favorendo palesemente nella lotta eterna per l’affermazione dell’autorità statale altri poteri.

Un po’ tutto l’operato di questo governo si configura in senso politico come l’attacco alla legalità, compiuto paradossalmente mediante provvedimenti legislativi, ma anche attraverso un comportamento mirato governativo nel dare attuazione alle stesse leggi. Forse molti, e potrei includere me stesso, non abbiamo a suo tempo colto in pieno la pericolosità della legge elettorale che demandava ai vertici dei partiti la scelta dei parlamentari tramite la definizione da parte loro della lista di priorità. Il risultato, sotto gli occhi di tutti, è appunto quella di un Parlamento che praticamente non esiste più, è solo il simulacro di sé stesso, senza alcuna capacità di esercitare il suo ruolo essenziale che i padri fondatori dei sistemi di democrazia parlamentare volevano fosse di riequilibrio rispetto alle prerogative del potere esecutivo: a colpi di voti di fiducia, ciò che viene giù, che si disgrega, è la stessa funzione e lo stesso potere del Parlamento.

Questa classe politica ormai non teme di mostrare la propria faccia, manifesta senza nasconderlo le sue caratteristiche apertamente criminali, consegnando lo stato e tutti noi nelle mani dei poteri più criminali, senza che ci sia qualcuno che si opponga: le assenze al momento della votazione sui requisiti di costituzionalità del provvedimento gettano una pesante ombra sull’ipotesi di una collusione di parlamentari dell’opposizione nell’approvazione dello scudo fiscale.

Credo che dovremmo tutti ammettere che viviamo ormai in un regime post-democratico, e che non ci resta che iniziare una fase di resistenza: resistenza delle nostre menti innanzitutto rispetto all’ideologia dominante, e resistenza attiva quando riusciremo a costruire una struttura organizzativa adeguata alla dimensione della sfida a cui siamo chiamati.

23 commenti:

  1. Carissimo Vincenzo hai dolorosamente , lucidamente e terribilmente ragione
    E allora è arrivato il tempo della resistenza.
    E la resistenza siamo noi, quelli del basso, quelli che sono per le strade e non quelli che ASSENTEISTI ( e mi riferisco al PD al parlamento) fanno passare questo sempio, e pure quelli che si mettono la coppola per protesta.
    Abbaiano tutti ma nessuno morde il padrone cattivo.
    E' arrivato il momento di muoversi.
    Io ho in mente una iniziativa popolare, che vorrei articolare nel blog con l'aiuto di quelli che la pensano come te, me, insomma quelli di buona volontà perchè parlare è facile ma qui bisogna fare qualcosa, o almeno provarci.
    Se la vita è fatta di relazioni umane e noi siamo una catena allora è bene utilizzare questa catena per provare a migliorare le cose; è ora che i "buoni" e gli "ultimi" prendano coscienza perchè la democrazia siamo NOI!!
    Comunque queste tue rubriche sono molto belle perchè analizzano i fatti spesso con obbiettività e lucidità e in politica serve anche questo, anzi nella vita serve questo per essere migliori, anche accendendosi per un'idea.
    Un cordialissimo saluto e a presto.

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  2. Condivido completamente la tua posizione sullo scudo fiscale, sul decreto sulle intercettazioni e - a ritroso nel tempo - su gran parte delle leggi promulgate da questo governo, che ha fatto il suo exploit legislativo con il Lodo Alfano: come giustamente affermi si tratta di un "...attacco alla legalità, compiuto paradossalmente mediante provvedimenti legislativi, ma anche attraverso un comportamento mirato governativo nel dare attuazione alle stesse leggi."

    Ma come è sacrosanto puntare l'indice accusatorio sulla maggioranza di governo per tali provvedimenti, mi pare che si debba - a gran voce - denunciare il comportamento criminogeno di certa opposizione. Criminogeno in senso strettamente etimologico, ovvero "generatore di delitti, di crimini, di reati": con lo scudo fiscale il governo incassa il pizzo su capitali sfuggiti al fisco, la cui gran parte è facile supporre sia proveniente dalla criminalità organizzata. Lo stato si mette allo stesso livello di un qualsiasi ricettatore. Con il placet di quei fottuti scansafatiche dell'opposizione che avevano meglio da fare non solo al momento del voto sulla pregiudiziale di costituzionalità dello scudo, ma anche al momento della votazione finale!

    Barbato dell'IdV ha usato parole forti, ne convengo, definendo "mafiosi" i rappresentanti del PdL: delinquenti bastava. Ma che i rappresentanti dell'opposizione siano "collusi", come dici tu, non ci piove. E, come tutti i delinquenti che si rispettino, "latitanti". Scusa per lo sfogo, ma ne ho davvero piene le balle...

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  3. ELENTARMENTE parlando, anch'io molto modestamente e senza farmi infinocchiare da centro, destra o sinistra, ho capito il crimine commesso con l'approvazione dello scudo fiscale che si appresta anche ad essere firmato da chi ne sta firmando troppi.
    Definirlo crimine è pure poco perchè è anche una macroscopica ingiustizia commessa nei confronti di coloro ai quali vengono trattenute alla fonte le tasse: dipendenti e pensionati.
    Il mio caso, non mi vergogno a parlarne anche se l'ho fatto altre volte, è veramente eclatante: il mio reddito annuo non arriva a dodicimila euro, e non posseggo nessun immobile a qualsiasi titolo, eppure si ha il coraggio di trattenermi mensilmente e a fine anno l'IRPEF!
    Ma che cazzarola di paese è questo?
    E taccio sulle altre porcate.

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  4. all'inizio leggasi: ELEMENTARMENTE

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  5. Lo scudo è una porcata dal punto di vista etico, ma anche il segnale di una disperata ricerca di soldi da parte dell'erario che quest'anno, complice la crisi, ha visto ridotta la sua capacità di entrata.
    Non è da questo governo che ci si potranno attendere in campo economico soluzioni eque e eticamente accettabili. D'altronde non possono assolutamente aggiungere nuove tasse, pena la sconfessione del loro manifesto elettorale, e neanche fare marcia indietro su alcune concessioni fatte in campagna elettorale al solo scopo di raggranellare voti, vedi l'abolizione dell'Ici per la stragrande maggioranza delle prime case.
    In quanto all'opposizione c'è da dire che non è ancora pronta ad assumersi responsabilità di governo, e vista la situazione in seno al Pd non lo sarà per parecchio. Non era interesse del Pd far scivolare il governo sulla legge votata ieri, e questo la dice lunga su come siamo messi in generale: in pratica abbandonati a noi stessi.

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  6. Analisi lucidissima che condivido totalmente. Spiace vedere un'opposizione inesistente e, quello che più preoccupa, connivente con la maggioranza.
    Bastava poco per essere tutti in aula al momento del voto e bocciare il decreto che conteneva lo scudo fiscale. Evidentemente non c'era la volontà politica. Si può replicare che tra una settimana il provvedimento sarebbe stato ripresentato ed approvato ma intanto si sarebbe dato un segnale importante.

    Un saluto!

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  7. Caro Vincenzo, condivido il commento sopra il mio, quello de Il poeta.
    Tu ci porti sempre analisi lucidissime di fatti gravi, molto importanti che nessuno frena, neppure il presidente della repubblica (grossa delusione, per me.
    Ciao e grazie,
    Lara

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  8. è una vergogna e purtroppo non è la prima e neanke l'ultima.
    Il Presidente della repubblica ha ricordato che comunque in seconda fase sarebbe costretto a firmare e non so francamente fino a che punto gli si possano attribuire delle colpe.
    Piuttosto le darei agli assenteisti,a coloro che dovrebbero fare opposizione,ma di opposizione non ne vedo e non ne ho mai vista.
    Che delusione,che tristezza,sono sempre più demotivata,nauseata di questa classe politica.
    Resistenza........qui ci vorrebbe ben altro :-(
    Lella

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  9. @Luce
    Grazie per i tuoi giudizi.
    Rimango in attesa di tue proposte. Un saluto!

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  10. @BC
    Mi pare che siamo d'accordo :)

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  11. @Aldo
    Credevo che un reddito come il tuo fosse esente: concordo, è semplicemente una vergogna, compiuta purtroppo da chi non si vergogna proprio.

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  12. @Rouge
    Sono d'accordo con quello che dici, ma io credo che ci sia dell'altro oltre le esigenze di far cassa, un favore da restituire alla grande criminalità organizzata, visto che un certo mondo politico e le varie mafie sono così compenetrate che diventa sempre più difficile distinguere gli uni dagli altri.

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  13. @Ilpoeta
    Come dici bene, gli effetti di un evento politico sono sempre molteplici, alcuni magari solo simbolici (che non si9gnifica inesistenti, tuttalatro) e qualcosa di buono poteva sempre venire, anche se tecnicamente si fosse trattato soltanto di un ritardo nell'approvazione.

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  14. @Lella
    Sono d'accordo, lo spazio di Napolitano, di cui do' un giudizio complessivo severissimo, era stavolta limitato.
    Tu dici altro che resistenza, e cosa allora?

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  15. Se è pur vero che prima o poi Napolitano avrebbe dovuto firmare per forza, nel frattempo però avrebbe dato un segnale importante di garanzia della sua figura istituzionale. Invece, non solo ha firmato senza indugi, ma ha anche affermato che non si tratta di amnestia! Per non parlare poi dei deputati dell'opposizione assenti!Che amarezza!

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  16. @Ornella
    Certo, Napolitano poteva fare sicuramente qualcosa e sicuramente di meglio di ciò che ha fatto. Volevo solo sottolineare che ne ha fatte di peggiori (ne ho parlato in un post piuttosto recente ed in un altro abbastanza remoto).

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  17. Come si fa a commentare? Tutto quello che scrivi è vero, ma la mia amarezza è talmente tanta che fatico persino a parlare.
    Comunque anch'io ho molte perplessità circa i reali motivi delle strane assenze di alcuni parlamentari del Pd durante le votazioni: sento odore di bruciato. Non mi fido, non ci vedo chiaro.

    Saluti

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  18. napolitano mi è sembrato oltremodo poco convinto del suo gesto; il dare giustificazioni con concitazione ne ha tradito una certa voglia di approvazione, che non mi viene proprio voglia di accordargli. male, molto male, in merito agli assenteisti di questa opposizione fantasma!
    bacio

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  19. @Romina
    E leggesi andando per blog le acrobazie verbali per assolvere gli assenti...

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  20. @Maria Rosaria
    Le giustificazioni date da Napolitano sono del tutto inconsistenti. Vedo però che tanti bloggers, pur di avere ancora una figura istituzionale di riferimento, lo difendono "a prescindere", per dirla alla Totò.

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  21. a me un po' Napolitano fa pena/ tenerezza.. non lo so... lo vedo ancora come un nonno, e penso a lui come esponente del vecchio PCI, un intellettuale napoletano (come Croce) che parlava di politica vera, che dissertava di PCUS e di terza via con Moro e Berlinguer ed ora si trova a parare botte in questo circo Barnum italico attuale e vorrebbe scappare via....

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  22. @Fabio
    Sulla biograifa politica di Napolitano avrei tanto da dire, ma è più prudente tacere. Se però ci rifletti, mentre Amendola ed altri si esponevano con tesi a quei tempi poco popolari nel PCI, questa esposizione non la ricordo nel caso di Napolitano, sarà che la mia memoria difetta... :-D

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