venerdì 16 ottobre 2009

IL CONTRATTO DEI METALMECCANICI

Ieri è avvenuto un episodio molto grave nel nostro paese, anche se ogni giorno ci riserva le proprie croci, direbbe un cattolico. Eppure, finora non ne ho trovato traccia nei blogs che frequento. Si tratta della firma da parte di CISL e UIL del contratto dei metalmeccanici con la FINMECCANICA. L’episodio risulta particolarmente grave, aldilà del merito specifico del contenuto dell’accordo, per il fatto che queste due organizzazioni sindacali hanno deciso di siglare l’intesa senza coinvolgere minimamente la FIOM, il sindacato di settore della CGIL. Uno potrebbe anche pensare che non sia poi così grave l’esclusione di un’organizzazione sindacale. Se poi però magari sapesse che CISL e UIL assieme rappresentano a malapena un terzo di tutti i lavoratori, contro la FIOM che da sola ne rappresenta il 60%, allora credo che qualche perplessità dovrebbe sorgere nella mente di tutti. Insomma, questi si arrogano il diritto, senza che ne abbiano veste alcuna, di decidere per la totalità dei lavoratori, rappresentandone invece una frazione nettamente minoritaria.

Non solo, non è stata prevista alcun meccanismo di verifica del consenso dei lavoratori beneficiari del contratto: nessun referendum, tutta roba superata, basta che Bonanni e Angeletti (della serie: attenti a quei due) siano d’accordo, che i lavoratori si adattino senza stare a rompere le scatole. Evidentemente, nella testa dei vari Sacconi, dirigenti UIL e CISL, ed anche Confindustria, il consenso è condizione necessaria, anzi l’unica condizione necessaria, per dare il potere assoluto al signor B., per gli altri il consenso è una cosa superata: ragazzino, lasciami lavorare che ci penso io a te.

Credo che ormai questi due presunti sindacalisti abbiano finito di gettare la maschera. Già avevano partecipato a una cena riservata invitati del signor B., ed hanno negato anche l’evidenza più lampante, in pieno stile del giorno: negare, sempre negare, anche l’evidenza, come si consiglia di fare a chi tradisce il partner, tanto un minimo dubbio così resta, mentre confessare non da’ nessuna chance. Adesso, vogliono sostituirsi ai lavoratori nel siglare il contratto, e disprezzano strumenti di verifica di base. Come insomma se un gruppo minoritario di condomini decidesse di farsi rappresentare da un avvocato, e questi pretendesse di decidere per tutti quanti i condomini, anche quelli che manco sanno chi egli sia.

Devo nel contempo dichiarare il mio errore quando evidentemente sopravvalutai l’incontro che la Marcegaglia ebbe con Epifani alcune settimane fa: lo sviluppo delle cose mostra che tutta questa volontà di riavvicinare la CGIL da parte degli industriali non c’è, o forse non siamo ancora alla puntta decisiva: vedremo. Per il momento, ricordiamoci di questi due: Angeletti e Bonanni, gli affossatori finali del sindacalismo italiano.

17 commenti:

  1. si vede che dalle cene hanno imparto a decidere come il loro padrone..... io sono un impiegatuccio sotto contratto metalmeccanici ... qualche blog ne ha parlato, quello del russo per esempio...... abbastanza incazzato

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  2. Nel tuo articolo, c'è una cosa che mi stona, ed è qunado tu parli della Cgil come di un capro (quasi) espiatorio. Io non solo ho ben presenti quei due A. e B., ma anche Carniti, Benvenuto, per citare i più noti, ma anche D'Antoni, Morese, Macario e compagnia cantante. Ma, insieme a questi, io ci metto, senza paura di sbagliarmi, e se qualcuno si scandalizza non me ne frega niente, anche Lama, Pizzinato, Trentin, Cofferati e il signor Epifani. Sai perché? Perché hanno il dna identico, solo con sfaccettature diverse, rispetto ai governi in carica. Se dovessi raccontarti tutte le volte del miei 25 anni di Fiat, con ben 10 di sindacalismo di base, resteresti amareggiato sulla gestione, (almeno da noi in Sicilia, ma anche nel resto d'Italia non hanno mica scherzato) allegre, per esempio, sui contratti nazionali e relativi referendum. Non c'è stata mai una volta in cui l'hanno messa nel didietro alla classe operaia, pur di dimostrare ai Padroni che la loro era buona e pura volontà di non creare conflitti "inutili". La Fiom, ad esempio, blaterava negli anni a cavallo tra gli 80 e i 90, uno slogano che fece scalpore tra gli addetti ai lavori: DIFENDERE A TUTTI I COSTI IL POTERE D'ACQUISTO DEL SALARIO. Hai visto mai come è stato difeso, con la scala mobile liquidata, con il famoso referendum sui due punti di contingenza. Per non parlare degli accordi a perdere sulle saturazioni del lavoro, specialità in cui tutti i C.d.F. eccellavano nel non creare problemi ai padroni, sempre per evitare conflitti. E da un non-conflitto all'altro siamo arrivati a questo punto. No, non c'è niente di buono in questo isolamento della CGIL, se ancora serve a qualcosa isolarsi in quest'Italia di disfattisti antisindacali. A Cisl e a Uil non posso imputare niente: sono sempre stati filopadronali. Di loro non m'interessa. Ma la grande CGIL, perdio, che Parla ai lavoratori come se parlasse ai cadaveri. La mistificazione di questo CGIL non sta nell'isolamento, ma nell'essersi mischiata con i dna di Cisl e di Uil, per essersi dimenticata che il sindacalismo è un'arte, è una missione, è volontariato, è solidarietà pragmatica, non è solo una professione, una gerarchia a scalare, un comizio oceanico con contorno di grandi teorie di lotta ad effetto! Io, con questo tipo di "isolamenti sindacali" ho chiuso, a meno che non mi dimostrino di riotrnare a battere il famoso pugno sul tavolo. In ultimi, la buonanima di Lama, che iniziò l'era del sacrificio operaio perché i padroni si sistemavano i soldi all'estero. Sacrifici storico, con gli esiti che conosciamo. Oggi, la CGIL, qualcuno crede ancora, è sulla strada per rifarsi una verginità perduta. Io non sono un idealista, anche se può sembrare; il sindacato (CGIL-CISL-UIL) è un'istituzione nazionale; non crea più aspettative, ma tende a rifarsi le verginità sulle aspettative...
    Ciao!

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  3. più che di cene questo premier sembra proprio organizzare delle bende merende, con i giudici costituzionali (ma non lo ricorda più nessuno?), con i giornalisti di corte ed ora coni sindacalisti.. già proprio bei compagni di merende!

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  4. Mi scuso per le imperfezioni di scrittura: ho scritto velocissimamente.

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  5. Spesso mi dico, sebbene con i suoi difetti...Meno male che la CGIL esiste.

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  6. Non parlatemi di sindacalisti per piacere.
    La CGIL poi scandalosa. Quando ho perso il lavoro e con me altre decine e decine di colleghi, ho dovuto andare allo scontro con la dirigenza del sindacato per fare in modo che si uscisse con le ossa meno rotte possibile. Li ho minacciati di fargli perdere tutte le tessere della mia valle, solo così si sono dati un tono e ci hanno venduti pretendendo un prezzo più alto. I sindacati? Brutta razza. Buoni solo a fare merende. Peccato che per undici anni io abbia avuto una tessera, l'unica della mia vita

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  7. @Bruno
    Hai ragione, ma di questi tempi ho sempre poco tempo da dedicare al blog, e ho trascurato una disamina attenta. Ora vedo che altri pruima di me avevano già postato in proposito: meglio così naturalmente.

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  8. @Riverinflood
    Anch'io ho la mia personale esperienza sindacale proprio nella CGIL, nel complesso abbastanza deludente. Il post però non era sulla CGIL, che dobbiamo però ammettere che ha accettato di farsi isolare. Su questa specifica questione, visto che nessuno avrebbe negato alla CGIL la possibilità di aggregarsi anche lei all'accordo col governo, penso che dovremmo essere contenti quanto meno del fatto che la pace sindacale non si è potuta perfezionare, un dissenso si è manifestato, e non è cosa da sottovalutare.
    Come dicevo, il centro del post è piuttosto la controparte e i lecchini che pretendono di essere ancora un sindacato. Non posso neanche convenire con te che CISL e UIL siano sempre stati al servizio dei padroni. Ricordo come alla fine degli anni sessanta la FIM era schierata perfino a sinistra della FIOM. Quando si celebrò l'unità sindacale, non mi pare che la posizione della CISL e della UIL d'allora possa essere assimilata a quella attuale.
    Sai cosa trovo pericoloso nel tuo discorso? Che alla fine a Bonanni ed ad Angeletti non addebitiamo nulla, perchè tanto si sa che sono da quella parte, e di Epifani invece ne diciamo di tutti i colori.
    No, lasciamo perdere Epifani e i giudizi che ciascuno di noi può esprimere su di lui, ma a quei due invece gliela dobbiamo fare pagare. Questo accordo neanche politico ma addirittura clienterale col signor B. è troppo anche per un sindacalista apertamente di destra. Qui si deve parlare esplicitamente di un tradimento dei lavoratori, anche dei loro stessi tesserati, senza pietà verso simili vendutelli da quattro soldi.

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  9. @Fabio
    Una cena che simula una merenda allora...tipo che si è mangiato a base di panini e succo di frutta :-D

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  10. @Pierprandi
    Sì, come scrivevo nel commento sopra, che qualcuno, anche per i motivi meno nobili, si sia sottratto all'abbraccio con il signor B. fa comodo e non dovremmo sottovalutarlo.

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  11. @Minu
    La tua testimonianza pare la più sofferta, e mi lascia sgomento. Ciononostante, a me interessava sottolineare questo nuovo costume che prevede incontri egreti tra le controparti: almeno alla CGIL, questo non possiamo addebitarlo.

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  12. Il non imputare a Cisl e Uil il fatto che sono filopadronali non significa per me che non vanno combattuti. La Fim-Cisl, sindacato di categoria, che ospitava con Democrazia Consiliare alcuni lavoratori tesserati con Dp, non è stata in questo frangente quella che alla fine degli anni sessanta stava "a sinistra" (una rondine non fa primavera): il signor Pierre Carniti ci espulse tutti quando si trattò sui due punti di contingenza. Figurati se io lascio a Cisl o alla Uil trattamenti tolleranti: manco per il c...
    Tanto per la puntualizzazione.

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  13. Condivido in pieno. Cisl e Uil sono dei sindacati al servizio della Confindustria e del governo, ma non da ora (ve lo ricordate il "patto per l'Italia"?) si tratta di un contratto bruttissimo che segna un arretramento nelle condizioni dei lavoratori, un accordo fatto escludendo il principale sindacato italiano. Io ho sostenuto e sostengo che c'è una "conventium ad escludendum" a danno della Cgil organizzata da Cisl, Uil, governo e Confindustria.

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  14. Errore veniale che nasceva da una speranza forse. Purtroppo la realtà é ancora una volta diversa. Ha ragione Matteo (ma io ci metterei anche la CGIL nel computo almeno in passato). La differenza tra ora ed allora é che oggi la si fa più sporca e sotto gli occhi di tutti. Insomma oggi é come se i Sindacati "salutassero" alla Alberto Sordi i lavoratori. Quindi li vendessero in modo più evidente non curandosi neanche di ammantare il tutto come un successo sofferto. Hanno firmato, avevano ragione loro (loro sindacalist) e (mi pare di sentirli con le mie orecchie) "voi lavoratori pecoroni fate silenzio".

    Bel Paese davvero.....

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  15. Se è vero che tutto nasce cresce e muore... perchè dovrebbe far eccezione il sindacato (così com'è)
    E se i lavoratori avessero bisogno di altre "forme" di rappresentanza?
    Bisgona che qualcuno le inventi....


    mirco

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  16. riguardo il mio settore lavorativo, le segreterie nazionali dei sindacati non hanno mosso un dito, non ci filano di pezza... per non parlare di quanta incapacità abbiano mostrato quelli sul lavoro. scusa la leggera virata, ma che delusione!

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  17. Vedo che il post ha suscitato reazioni che riguardano giudizi complessivi sul sindacato. A me sembrava importante piuttosto sottolineare questa violazione palese tra rappresentatività e consenso da una parte e potere di decisione sui lavoratori dall'altra. Paradossalmente, se la Confindustria finanziasse un sindacato e decidesse si sedersi al tavolo della trattativa solo con questo finto sindacato, si creerebbe una situazione analoga a quella che si è determinata stavolta.

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