Per capire la scelta del titolo di questo post, vi devo prima raccontare una barzelletta che circolava anni fa qui in Sicilia...
Ebbene, c'era un contadino che aveva un asino. Un giorno spunta un forestiero che scommette col contadino che se gli consente di parlare all'orecchio all'asino, egli è in grado di farlo ridere a crepapelle.
Detto fatto, le cose vanno esattamente come il forestiero sosteneva, e l'asino si getta a terra dalle risate che non riesce a trattenere. Il contadino è pronto a pagare per la scommessa persa, ma il forestiero gli propone di raddoppiare la posta. Se riuscirà a far piangere l'asino, il contadino gli darà il doppio, se non ci riuscirà, staranno a pari.
il contadino accetta, esce e poco tempo dopo sente che l'asino piange. Entra, ed effettivamente vede l'asino che piange a calde lacrime. Il contadino paga il doppio della posta, ma chiede al forestiero di spiegargli come abbia fatto ad ottenere riso e pianto dall'asino.
Il forestiero gli dice: "Caro amico, per farlo ridere gli ho detto che l'avevo più lungo del suo". "Vabene, questo lo capisco" dice il contadino "ma per farlo piangere cosa hai fatto?" "Semplice" aggiunge il forestiero "gliel'ho mostrato".
Ebbene, da come stanno andando le cose in Ucraina, sembra proprio che Putin sia l'asino della barzelletta, rideva all'impazzata quando gli USA minacciavano ritorsioni, mentre la Russia si prendeva la Crimea e sosteneva apertamente i ribelli delle regioni orientali. Poi, ha cominciato a piangere, a smettere di sostenere i ribelli, a lasciarli massacrare dal governo di Kiev come se la cosa non lo riguardasse più. Ecco, perchè devo credere che il riso di putin si sia tramutato in pianto forse perchè Obama gli ha mostrato i suoi attributi, magari in una pausa in un loro incontro.
Fuori di metafora, non è ad oggi tuttora chiaro quale sia l'argomento decisivo che ha convinto Putin a fare marcia indietro, fregandosene allegramente dei filorussi ucraini. Escludendo un intevento diretto di truppe USA in Ucraina in un periodo che vede un impegno eccessivo dell'esercito USA nel mondo (e con che risultati, si sta apprezzando oggi in Iraq), rimane l'ipotesi di un intervento diretto di Polonia e paesi baltici che avrebbe finito per costituire un intervento della stessa UE e della NATO e quindi indirettamnente un confronto tra paesi con armamento nucleare.
Certo, che Putin ne sta uscendo davvero a pezzi, ed ha a mio parere ragione a temere i contraccolpi di questi eventi anche in politica interna. Gli slavi sono per loro cultura fortemente nazionalisti, e questo acquattarsi di colpo di Putin non credo che sarà gradito dalla popolazione russa.
Il tutto appare particolarmente grave e triste perchè è ormai chiaro che gli USA non tentennano minimamnete a sostenere un governo sostanzialmente fascista in Europa orientale, e che l'unione europea ha finito con l'assecondare gli USA, malgrado una certa resistenza manifestata dalla merkel ed in parte anche dall'Italia. Le pressioni di due paesi chiave come l'UK e la Francia hanno sostanzialmente isolato la Germania, e la linea di USA, Polonia e paesi baltici ha finito per trionfare.
Naturalmente, questa non è affatto l'ultima pagina di questa storia, ed io, come altrove ho già espresso, penso che la situazione sfuggirà di mano a chi l'ha favorita: ci ritorneremo.
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