martedì 1 novembre 2011

I GRECI RESISTONO E I POTENTI TREMANO

Certo che questi potenti del mondo sono proprio degli omuncoli ridicoli.
E' bastato che qualcuno, nella fattispecie il primo ministro greco, dicesse "il re è nudo", e la verità si è improvvisamente disvelata, mentre tutti i cortigiani tentano di coprire la voce del popolo con le loro giaculatorie.
Ieri (o domenica?) sentivo quel grande opinionista di Floris che spiegava senza neanche argomentarlo che il responso del mercato è obiettivo: ma ci crede davvero? Se è così siamo a livello dei mentecatti, spero lo faccia per piaggeria, per compiacenza a qualcuno che considera suo padrone.
Stasera, sentivo Oscar Giannino che con fare da maestrina spiegava che cosa ci aspetta. L'orco rappresentato dal FMI verrà in Italia ed imporrà al governo pro tempore le sue terapie, e sennò ci da' gli scapellotti: questi si sono venduti tutto e naturalmente il cervello, no hope direbbero gli inglesi.
E infine i vari leader europei hanno convocato il premier greco ribelle per domani per fargli il processo.
La verità è che essendo egli improvvisamente rinsavito, ed avendo quindi messo in discussione l'accettazione del piano europeo, questi sono nè più nè meno che disperati, perchè le banche che falliranno sono del loro paese, perchè se la grecia esce dall'euro, non si sa come questo potrà avvenire, visto che non è stato previsto.
Anche quel parolaio inetto di Obama non ha mancato di fare sentire la sua voce, perchè la globalizzazione finanziaria ha questo di fragile per i potenti, che basta che qualcuno decida di non seguire le ricette proposte dai vari FMI perchè tutto tenda a crollare come in un gigantesco gioco del domino.
Io dico che oggi è il tempo in cui debbono essere coloro che hanno da perdere, a preoccuparsi. Draghi, Trichet, Sarkozy, la Merkel che si agitano tanto e minacciano e raccomandano e pretendono, sono, guardateli obiettivamente senza farvi coinvolgere emotivamente, un po' patetici.
Il punto è che hanno creato un mondo virtuale fatto di carta con su scritte delle cifre, e c'hanno convinto che fosse l'unico mondo possibile. Ora che i nodi vengono al pettine, si accorgono che questa sfera artificiale in cui l'umanità era stata rinbchiusa è scoppiata e la gente è corsa nei campi a respirare a pieni polmoni, e questo a loro non va, ci vogliono lì a pensare ad aumentare la competitività, a pensare all'acquisizio0ne di quei meschini oggetti che ci possiamo permettere.
In un mondo con al centro l'uomo, per questi potenti non vi è posto. Così si rendono conto di essere impotenti, vedono che la gente non li ascolta più: come faranno a prenderci ancora in giro?
Oggi c'è una grande opportunità per l'umanità, ribaltare un ordine mondiale ingiusto, rimettere i piedi per terra: ci riusciremo?

6 commenti:

  1. mi trovi perfettamente d'accordo :)
    (e ho appena scritto le stesse cose, anche se con altri toni)
    saluti

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  2. Basta tenersi razionalmente incazzati!

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  3. Ci riusciremo? Ma figurati! Quello che scrivi in teoria è tutto giusto e sacrosanto, e magari è andata davvero come dici, con lo scatto di orgoglio di un Papandreu che fino a ieri ha ubbidito senza fiatare (o scarica solo la responsabilità dell'inevitabile sul suo popolo? o bluffa per obbligarli a scendere a patti? Mah, va a sapere...), nella pratica si risolve, in caso di bancarotta loro e poi nostra, che i primi ad andarci di mezzo sono i poveracci con quattro risparmi in banca (che svaluteranno di brutto), le imprese a cui le banche non danno già oggi credito (e parlo dell'Italia) con conseguente mercato del lavoro ditrutto, successivo welfare azzerato per rimettersi in sesto etc etc etc. Dubito che la Merkel o Sarkosy o Draghi, intesi come persone, avranno mai di questi problemi!
    Poi per carità, a saperci fare si può pure costruire qualcosa di buono, ma ci vorranno decenni, e per un Paese come l'Italia, senza fonti energetiche proprie, comunque con un aiuto esterno (tipo piano Marshall).
    La crisi del '29 in America durò fino al '41, e gli americani ne uscirono solo grazie alla marea di soldi che derivò dal grande affare della Seconda Guerra Mondiale (finanziando dapprima l'ascesa di Hitler, poi gli Alleati, poi intervenendo attivamente, poi occupando militarmente e culturalmente mezzo mondo a guerra finita). Sinceramente è uno scenario che mi piacerebbe tanto non si ripetesse.
    Hai detto bene, "debbono essere coloro che hanno da perdere, a preoccuparsi", ma dimentichi che nel giochetto capitalista il banco vince sempre, e noi (intendo noi poveracci) non ne facciamo parte.
    Rimettiamoli i piedi per terra. Davvero.

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  4. Anch'io ho respirato per un momento leggendo il post e pensando che ancora l'individuo, in sè, ha anche la possibilità di discernere e di opporsi alle congreghe di delinquenti in giacca cravatta..

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  5. L'umanità non è affatto pronta, questo è un fatto. Le varie manifestazioni in giro per il mondo non è aria nuova, sono solo uno scalciare a vuoto. Non è ritirando i soldi dalle banche che si risolve il problema. Non basta occupare qui e là. Non basta dichiararsi indignati (con grande piacere dei giornalisti cui mancava ancora una parola del vocabolario da sfruttare e appiccicare ovunque). L'umanità è ancora allo stadio infantile e non se ne rende conto, pretendendo lo status di maggiorenne per ciò che riguarda i diritti ma nascondendosi dietro la gonna della mamma (la bomba) quando c'è bisogno di un confronto sulla reciprocità di quei diritti. È la paura reciproca che tiene i fili delle relazioni internazionali e anche interpersonali.
    Ciò di cui c'è bisogno, a mio avviso, è l'assunzione di responsabilità, la disposizione al sacrificio per gli altri, l'empatia.
    Non abbiamo bisogno di altri libri ma di comunicazione verbale sincera, guardandosi negli occhi.
    Non abbiamo bisogno di professori che si rifiutano di fare da guida senza consacrarsi ai discenti.
    Senza una vera presa di coscienza (ancora lontana mi pare) risulterebbe alquanto inutile rovesciare l'attuale ordine mondiale per costituirne uno gemello: cambierebbero i nomi ma la sostanza rimarrebbe.
    No, signor Cucinotta, l'umanità non riuscirà a migliorarsi nel breve periodo. La scienza tecnica ha di gran lunga sorpassato la riflessione filosofica che dovrebbe farle da compagna e riprendere la distanza, per una pletora di bambini che giocano compiaciuti con l'ultimo modello di telefono cellulare, in queste condizioni è impossibile.
    L'umanità potrebbe farcela solo con un lavoro intimo e personale che ognuno di noi dovrebbe fare: siamo marci dentro e nessun sistema politico può cambiarlo adesso. E se i giovani sono la speranza per il futuro, beh, il futuro prossimo è senz'altro fottuto!

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  6. Purtroppo, il premier greco non è rinsavito. La sua mossa pare essere frutto di un freddo calcolo politico. Quale? Forse durare un po' di più.
    Il referendum, poi, è una notizia improvvisa per tutti, tranne che per i greci stessi: i loro blogger infatti sono sorpresi della grande risonanza della notizia, dato che da loro della possibilità del referendum se ne parlava già da Giugno scorso.
    E' credibile che Merkel e Sarkozy non ne sapessero nulla? Io non credo.

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