lunedì 3 ottobre 2011

LA DEMOCRAZIA CONTRO GLI EUROPOTERI OCCULTI

Mi chiedo cosa sia diventata la politica in questo paese.

Mi chiedo se ci sia qualcuno che sia in grado di dare una descrizione della politica interna italiana che abbia un senso.

Il PD, nelle parole del suo leader nell’intervista televisiva di ieri, teorizza che il suo ruolo sia quello di stare in seconda fila, di dire e non dire, di sostenere ma con discrezione. Qualcuno avvisi il Bersani che partito significa di parte, e che la funzione e il significato stesso dell’esistenza dei partiti è che essi assumano posizioni il più possibile chiare e univoche, che guidino l’iniziativa politica, non che guardino dalle retrovie con sguardo più o meno benevolo. Qui, è successa una vera e propria rivoluzione. Chi si lamenta che la gente non si svegli, non so cosa si aspetti. Ogni volta che ha potuto, la gente ha risposto. L’ha fatto in occasione delle amministrative, l’ha fatto in occasione della votazione referendaria in giugno, l’ha fatto nella raccolta di firme sulla legge elettorale.

Ebbene Bersani, se un partito vuole il consenso, deve avanzare proposte, non dimostrarsi discreto e riservato. Il segreto di Pulcinella è che questa posizione così disimpegnata del PD nasconde i dissidi insanabili al proprio interno. E’ possibile che il principale partito di opposizione non trovi di meglio rispetto a queste furberie da ragazzini? In fondo, i sondaggi elettorali rispecchiano proprio il fatto che chi volesse smettere di votare per Berlusconi, dovrebbe essere motivato a votare il PD, ma questo partito fa di tutto per apparire trasparente, e nella trasparenza tentare di nascondere l’evidenza di non essere neanche un partito, sensibile ai veti interni, come alle mosse di chi conta nel paese e anche fuori dall’Italia, e quindi perennemente destinato ad apparire come una vela che si sposta al primo soffio di vento.

Di Casini è perfino inutile parlare, sempre costretto a riposizionarsi per mantenere un ruolo di ago della bilancia: che lavoraccio sostituire le opinioni politiche con l’equilibrismo di schieramento!

Di fronte a tutto ciò, si capisce meglio i problemi del centrodestra. PDL e responsabili, costruiti da Berlusconi sulla propria persona, si capisce che abbiano difficoltà a concepirsi in assenza del fondatore. Fossero furbi, dovrebbero uscire dal PDL, riposizionarsi con Fini o con Casini, o fondare l’ennesimo nuovo partito, il PDL brucia ed è rimasto solo Alfano, che tenta così di difendere l’investitura ricevuta dal suo capo, a difenderlo, ad intravedere un futuro per questa formazione politica. Solita fifa dei politici italiani, incapaci di osare, sempre lì cauti a tentare di ricevere quello che desiderano in modo passivo. Da questo punto di vista, certamente Berlusconi è un’eccezione nella politica italiana.

E poi ci sta la Lega Nord, con un leader ormai in affanno chiaro, tenuto lì dai colonnelli finchè può essere usato, colonnelli tra loro mai così divisi. L’unico collante, e questo Calderoni lo ha colto benissimo, sta nella rivendicazione secessionista, ripresa per disperazione, senza alcuna reale possibilità di essere convincenti dopo la farsa indegna sul federalismo divenuto la forma più sofisticata di centralismo, dopo la centralizzazione delle decisioni nel duo, politicamente molto romano, Berlusconi-Bossi.

L’unico che fa davvero politica in questo paese è, diciamocelo, Napolitano che da luglio ha deciso in prendere nelle proprie mani il comando.

Insomma, il grande difensore, a parole, della Costituzione, che col suo protagonismo rischia di mettere a repentaglio i fragili equilibri che la stessa Costituzione ha posto tra i poteri dello Stato, il vero portavoce degli interessi dei grandi capitalisti che pretendono di ritardare il momento della resa dei conti, facendo pagare i cittadini europei.

Draghi, Trichet, Napolitano, tutta gente che non ha alcun titolo per imporci, ma neanche per proporci, misure economiche, si permettono fuori da ogni regola ufficiale di stabilire cosa sia giusto fare.

In questo contesto, l’intervista del leader inglese Cameron è nello stesso tempo illuminante e un manifesto di tracotanza. Egli lo dice chiaramente, difendiamo l’euro perché difendiamo il nostro proprio culo, con le nostre banche, abbiamo inondato il mercato di titoli più o meno tossici, e se andate in default chi paga siamo noi, con le nostre banche destinate ad un immediato fallimento, e le nostre stesse nazioni che dovranno dare default anche loro. Alla fine, tutta questa cartaccia, dovrà essere trattata per quello che è e quindi mandato al macero, e questo non piace loro, perché denuncia il carattere fittizio della ricchezza occidentale, ormai disperatamente attaccata a una massa di titoli senza alcun vero valore.

Ma tornando a Napolitano, mi chiedo perché questo alzare la voce sulla secessione. Presidente, qui non stiamo parlando di una posizione estemporanea, stiamo parlando di un aquestione che sta a fondamento stesso della Lega. Lei l’ha benevolmente tollerata per tutti i precedenti anni del suo mandato. Poiché l’ingenuità ha anch’essa i suoi limiti, mi chiedo cosa giustifichi queste sue iniziative proprio in questo momento.

Apparentemente, Lei sembra fornire elementi di coesione interna alla Lega, tutti a difendere il secessionismo dai suoi attacchi, e quindi la prima impressione sarebbe quella di una grave ingenuità politica da parte sua. Però, in questa stagione tormentata, sono più propenso a credere che questa sua mossa faccia parte di un piano concordato accuratamente, non escludendo che vi siano agganci perfino all’interno della Lega.

Mi chiedo però se ci possiamo permettere di assistere a questo protagonismo presidenziale, senza perdere ancora quote di democrazia.

Naturalmente, a completare questo penoso quadro, c’è il settore dell’informazione, sempre più militarmente impegnato a confondere le acque, a descrivere i fatti in maniera così distorta da apparire caricaturale. Quindi, raccomando occhi aperti, con la consapevolezza che ciò che comunque sospinge le acque stagnanti della politica sono le persone e il modo in cui democraticamente manifestano le loro opinioni. La raccolta delle firme sul referendum elettorale sono l’ultimo esempio di una bomba scoppiata nelle stanze ovattate del potere, che resiste, distorce, ma alla fine non può ignorare che un conto alla rovescia si è messo in moto.

7 commenti:

  1. Io continuo a pensare che l'intento di Napolitano sia quello di farci perdere tempo ed energie a dibattere di argomenti secondari, per distoglierci dai veri problemi, su cui, invece, la nostra concentrazione dovrebbe essere massima in questo momento.
    L'opposizione (?) balbetta non perché divisa, ma perché in questo periodo non può certo pensare di dichiarare apertamente il suo totale accordo con le politiche neoliberiste: molto meglio quindi tramare nell'ombra lasciando ad altri il lavoro sporco.
    Quanto alla "cricca" Draghi-Trichet-Napolitano, democraticamente parlando è aberrante pensare che possano imporre qualcosa ad un Stato sovrano; ma dal momento che l'Italia da dieci anni non è più uno Stato sovrano, ma solo uno dei membri di un'entità sovranazionale, allora il loro gioco appare chiaro e perfettamente logico: i burocrati europei, secondo il Trattato di Lisbona, hanno il pieno diritto d'imporre gli "interessi europei" a chiunque abbia sottoscritto quel patto scellerato.
    E per di più, se le loro decisioni contrastano con le costituzioni dei singoli Stati, sono queste ultime a non valere più.

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  2. Dice Mario Monti, paladino e co-fondatore dell'euro: il caso della Grecia testimonia della bontà dell'euro; senza l'euro sarebbe affondata.

    dalla trasmissione L'infedele, qualche sera fa.

    no comment.

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  3. @Bc
    Non sono d'accordo, ciò che Draghi e Trichet hanno fatto travalica chiaramente i loro compiti istituzionali, e in un mondo serio dovrebbero essere messi sotto accusa e magari amndati a casa.
    Il loro è un potere di fatto, che in parte si basa su norme non sempre chiare, ma sono certo che queste persone non si ritrarrebbero dal fare mtrutto ciò che occorre per ottenere i loro specifici scopi.

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  4. @Cartabaggiana
    Monti è parte del patto di costituzione dell'euro, e del gruppo di potere della burocrazia europea, cosa mai dovrebbe dire?

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  5. Anche loro sono pedine di un "gioco" di grandi
    poteri celati-
    Egill

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  6. E 'un ottimo blog e non potevo ignorare questi argomenti. E 'tutta una nuova politica.

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  7. Chi si lamenta che la gente non si svegli, non so cosa si aspetti. Ogni volta che ha potuto, la gente ha risposto. L’ha fatto in occasione delle amministrative, l’ha fatto in occasione della votazione referendaria in giugno

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