mercoledì 2 febbraio 2011

NEBBIA FITTA NELL'OPPOSIZIONE

Bene, la confusione nell’opposizione regna sovrana. Come noto, il primo sasso nello stagno l’ha lanciato D’Alema, con la sua proposta di alleanza costituente, ma dopo apprezzamenti e distinguo, sono iniziate le proposte più varie e direi anche più bizzarre.

Tanto per citarne una, dal quotidiano “Il riformista”, per la penna del suo stesso nuovo direttore Stefano Cappellini, viene la proposta davvero imprevedibile di mettere assieme terzo polo, PD e area Vendola, tenendo fuori l’IDV. Insomma, niente di nuovo nella politica italiana, il PDL vacilla sotto il peso degli scandali e dell’inefficienza del governo, e in una opposizione che a torto o a ragione sente odore di vittoria, iniziano le manovre, gli sgambetti reciproci, i ballon d’essai, lanciati per vedere le reazioni degli altri, e naturalmente la stampa solertemente partecipa al gioco come parte attiva e non come osservatore e commentatore. Nel frattempo, le primarie mostrano ancora una volta che, dopo la parentesi delle elezioni bolognesi e di quelle contestatissime napoletane, Vendola riesce a piazzare i candidati che sostiene nelle primarie, ultime quelle a Cagliari. Motivo in più per il PD per imporre un silenzio preoccupante sull’ipotesi delle primarie di coalizione per indicare il premier.

D’Alema è un ottimo ragioniere, sa far di conto, somma le quote percentuali delle varie formazioni a cui propone di coalizzarsi contro il centrodestra, e si sente sicuro di un risultato positivo di tale ipotetica coalizione. Lo stesso D’Alema però, evidentemente, non è in grado di imparare dai propri errori, e così la lezione della batosta subita in Puglia non gli insegna che gli elettori non sono pacchetti a disposizione di nessuno che ne possa disporre a suo piacimento. Capirei in ogni caso un’opzione così pericolosa, soprattutto per il terzo polo che regalerebbe tanti voti al centrodestra, se non ci fossero alternative realistiche di ottenere la vittoria.

Invece, per quanto i sondaggi elettorali siano aleatori, soprattutto quando ben il 40% del corpo elettorale non manifesta una reale intenzione di voto, essi in ogni caso mostrano la possibilità di strappare alla Camera la maggioranza relativa dei consensi al centrodestra da parte di una coalizione formata da PD, IDV e SEL, cosa che con l’attuale meccanismo elettorale si tradurrebbe in una robusta maggioranza, mentre al Senato è pressoché certo che il terzo polo sia determinante.

Proprio il fatto che due opposti schieramenti si contendano quel voto in più che può tradursi in una solida maggioranza parlamentare alla Camera consiglierebbe di imboccare decisamente una specifica ipotesi di alleanze, e di procedere lealmente al proprio interno in una decisa e decisiva campagna elettorale senza infingimenti e senza sgambetti, ma con tali politicanti, sembra davvero vano sperarci.

4 commenti:

  1. egill-larosabianca02/02/11, 18:24

    Dalla confusione qualcuno trae vantaggio.

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  2. ma perchè esiste un'opposizione??????

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  3. opposizione: se ci fosse bisognerebbe lamentarsene....

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  4. Non immagini quanto riesca a condividere questa tua analisi.
    Innanzitutto la questione sul dalemismo, al di là delle tante critiche retoriche sul suo presunto "berlusconismo intimo", verte proprio su ciò che hai esposto tu: Massimo D'Alema è un ragioniere, un calcolatore, quella specie di "genio matematico" che potrebbe funzionare perfettamente nei mercati azionari, ma che funziona pessimamente in politica.
    I voti, come hai detto tu, non sono pacchetti azionari da traghettare da mano a mano. I voti sono incostanti, variabili, seguono l'evoluzione del tempo. E una coalizione che vada da Vendola a Fini avrebbe una percentuale di voti complessiva rischiosissima.
    Una coalizione omogenea, solida, a quanto pare richiestissima da quasi tutti gli elettori del centrosinistra, avrebbe l'occasione di modificare radicalmente i rapporti di forza in Italia.

    3 anni fa il centrosinistra era maggioranza di fronte ad un centrodestra unito, dall'Udc alla Lega. Oggi ci vogliono far credere che il centrosinistra, unito, non è in grado di vincere sui due centrodestra divisi tra loro.
    Mi spiace, ma questa è, con tutta evidenza, pura miopia....

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