sabato 5 febbraio 2011

GLI INGANNI DI TREMONTI

Ora vediamo chi ha la sfacciataggine di dire che Tremonti è preferibile a Berlusconi. Dopo la conferenza stampa di ieri mattina, Tremonti ne esce come un fanfarone, alla stessa stregua del suo premier, che pretende di tramutare in realtà una enorme menzogna solo perchè ha la tracotanza di affermarlo con decisione. Questo federalismo è, diciamolo con franchezza, solo un mezzuccio neanche tanto furbo per nascondere l'aumento della tassazione. Avevo pensato che il federalismo si tramutasse in un aumento delle tasse a causa delle spese necessarie all'espletamento stesso del ruolo fiscale da parte degli enti locali. Ero stato ottimista, questi tentano soltanto di confondere gli elettori, trasferendo gli aumenti dal governo centrale ad organi decentrati, pronti un attimo dopo a sostenere che quell'aumento è stata soltanto una scelta autonoma di quello specifico soggetto.
Insomma, questa è la caricatura, non dico del federalismo, ma anche del più modesto decentramento, visto che sta sempre al governo centrale porre i paletti fiscali a cui tutti devono necessariamente attenersi.
Ciò non significa che il provvedimento non abbia effetti, ma che si è voluto mascherare un radicale cambiamento nella politica dei trasferimenti con un federalismo del tutto inesistente.
Ma tornando al tema iniziale, è sempre più chiaro come il vero problema non sarà liberarsi di Berlusconi, quanto di liberarci della sua corte, a cui a questo punto bisogna iscrivere anche Tremonti e l'intera Lega Nord, ormai chiaramente incapace di avere prospettive che esulino da un'alleanza sempre più stretta con il PDL.

4 commenti:

  1. Che questo tipo di federalismo non fosse altro che un modo per mascherare l'aumento delle tasse da parte del governo, l'avevo capito anch'io da tempo. Quindi, a gente come noi non c'hanno fatto certo fessi, vorrei vedere le facce del popolo leghista quando se ne renderanno conto anche loro!

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  2. Come ho già scritto scusandomi per il mio ripetere
    siamo messi male molto più di quanto crediamo.

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  3. chi? tremonti... tremonti... ma quello che voleva vendere le nostre spiagge?

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