giovedì 3 dicembre 2009

RUBRICA SETTIMANALE DI POLITICA INTERNA. N. 17

Nella consueta rubrica settimanale, vorrei oggi guardare alla situazione politica da un punto di vista che potrei definire “laterale”. Non v’è dubbio che il palcoscenico è occupato dal PDL, con lo scontro tra Fini e il signor B. Sui vari quotidiani e notiziari vari, l’attenzione viene focalizzata, esaminando fin i più piccoli dettagli. Se però astraiamo da questi dettagli, dovremmo alal fine ammettere che c’è ben poco di nuovo. Lo stesso “fuori onda” di Fini non aggiunge e non modifica nulla sulle note divergenze tra i due, oscillanti da questioni di principio a questioni di interesse. Lo stesso PDL in fondo ha importato questi motivi di dissenso, considerato che Fini ha subito, come era del resto ovvio, il fatto che FI abbia inglobato AN. Di gente come Gasparri e La Russa, pronti a svolgere un ruolo subalterno rispetto al loro nuovo leader, ce n’erano tanti in An già prima quindi della fusione, e a Fini non è rimasto che far buon viso a cattivo gioco. La cosa davvero sorprendente è la pretesa sorpresa del signor B. per le difficoltà di questa convivenza. Sarebbe come se un tizio convincesse i parenti di una ragazza che questa debbe andare in sposa a lui, e poi si lamentasse che ella vivesse il matrimonio come una costrizione. Del resto, questo del pretendere di avere sempre ragione lui, è un tratto caratteristico, direi a livello perfino psicopatologico, del personaggio.

Ciò invece su cui vorrei soffermarmi è questo ricacciamento dell’opposizione, ed in particolare del PD, in platea. Essi siedono magari in prima fila, ma ottenendo soltanto un punto di vista privilegiato di osservazione di ciò che va in scena e che vede protagonista solo la maggioranza. Ogni tanto una voce si solleva dalla platea. In questo, si sono distinti Violante ed Enrico Letta, con questa pretesa distinzione tra democrazia e legalità. Dunque, essi sostengono che la democrazia sta nel principio del consenso, mentre la legalità nel rispetto della costituzione e dell’insieme delle norme legislative. Da questo, fanno discendere la necessità di contemperare il diritto del signor B. a governare con la necessità di non violare l’impianto costituzionale. Io piuttosto li chiamerei cerchiobottisti, perché ciò che vogliano contemperare è prima di tutto il loro diritto a rappresentare ancora qualcuno in questa Italia. Infatti, questa contrapposizione tra democrazia e legalità (e qui mi trovo costretto per l’ennesima volta a citare la Spinelli), è del tutto pretestuosa, anzi è una vera bestemmia. La democrazia sta appunto nel fatto che i governanti devono seguire la legge,e le leggi devono essere conformi alla costituzione. A garanzia di ciò, esiste la divisione dei poteri, e l’istituzione di una serie di organismi che hanno proprio lo scopo di garantire il rispetto delle regole. Il consenso fa certo parte delle regole della democrazia, ma non ne costituisce in alcun modo il tratto essenziale, e quindi la premessa che la legalità possa essere in qualche modo in opposizione alla democrazia, è priva di qualsiasi fondamento: che studino prima di parlare!

Tra l’altro, queste posizioni sembrano anche un modo di avvicinarsi a Casini, che come noto ha proposto di rifare il lodo Alfano come legge costituzionale per superare le obiezioni della corte. Quindi, anche queste posizioni che si vorrebbero ammantare di una sorta di motivazione nobile, fanno in realtà parte di una consapevole strategia politica di costruzione di un’alleanza con Casini che finora, furbescamente, si allea per le regionali con chi gli pare, e che sfrutta alla grande la famosa tattica dei due forni di craxiana memoria.

10 commenti:

  1. Vincè, vorrei evitare di sentirmi dire da te "studia prima di parlare" e spero quindi di aver capito bene il tuo post quando ti riferisci a quello che dicono Violante e E.Letta. In parole povere il solo consenso o per meglio dire
    i voti ottenuti dicono poco o meglio non "costituiscono in alcun modo il tratto essenziale della democrazia".
    Io ho detto, dico e continuerò ad affermare sempre questo. Sbaglio?

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  2. @Aldo
    Tanto non sbagli che stai dalla parte di quelli che dovrebbro insegnare, sempre secondo la mia modesta opinione :)

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  3. Per essere protagonisti in politca è necessario avere un progetto (Fini lo ha: un'alleanza di centro con Casini) il PD purtroppo no... è già tanto che lo ospitino in platea
    MIRCO

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  4. Passo solo per dirti che ho letto il tuo post e che trovo la tua analisi ancora una volta perfetta!

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  5. @Mirco
    Penso anch'io che una alternativa di centrodestra va facendosi strada, anche se molti la avverseranno, e, in assenza di progetti nel PD, come dici tu, finirà che saranno essi a pagare la crisi del signor B. !!!

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  6. @Ornella
    Grazie, un caro saluto :)

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  7. Berlusconi a mo di offesa si diletta spesso nel definire gli esponenti del PD "dilettanti della democrazia".
    Io credo che "spettatori della democrazia" sia un termine molto più veritiero e meno pretestuoso. Spettatori della democrazia.
    Stanno ancora aspettando che finisca la pubblicità prima della messa in onda.

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  8. Aggiungo: stanno seduti in attesa mentre i propri elettori, i propri militanti ed i propri simpatizzanti, si danno da fare almeno tentando di mettere in moto la macchina da presa.

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  9. @Alessandro
    "Spettatori della democrazia" è un'espressione che mi piace e che mi pare renda l'idea :)

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  10. @Gio
    Bentornata, spero che il trasloco sia...finito :-D
    Sì, ormai piegano alle proprie convenienze anche il significato delle parole, ed è un danno difficile da riparare...

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