martedì 7 aprile 2009

SESSISMO E ILLUMINISMO

Dibattiti su blogs altrui, innescati da donne su argomenti sessisti, mi sollecitano ad affrontare l’argomento in modo più organico, interrompendo la serie di interventi sugli italiani: lo riprenderò presto!
Nel mio libro, io critico un po’ tutto il pensiero occidentale. Uno degli aspetti più importanti è legato all’atteggiamento dell’umanità verso la realtà che la circonda. A partire dal Vecchio Testamento, in particolare dall’affermazione fatta nella Genesi che l’uomo è stato fatto a immagine e somiglianza di Dio, c’è questo atteggiamento di cieca fiducia nella facoltà dell’uomo di trasformare la realtà attorno a sé, e inoltre di farlo in accordo a un disegno divino. L’Illuminismo accentua ulteriormente questo aspetto. Parla di un uomo come essere razionale e libero, che una contingenza storica ha ingabbiato in false credenze. Una volta che l’uomo abbia acquisito la consapevolezza dei propri mezzi, la sorte dell’umanità sarebbe lineare e luminosa. La storia, credo, dimostri ampiamente come le cose siano andate diversamente, se ancora oggi, tanto per fare un esempio, ci lamentiamo del gran numero di voti che finiscono a Berlusconi. Eppure, ancora nel secolo passato, c’era un filosofo che caratterizzava lo specifico dell’uomo rispetto alle altre creature viventi, come il fatto di non avere limiti, dimostrando quanto ancora agisca nel pensiero l’onda lunga dell’illuminismo e delle religioni monoteistiche.
Ciò che io sostengo è che l’uomo è essenzialmente un essere emozionale, e che la razionalità, pur ovviamente essere una facoltà alla portata dell’uomo, va educata e non cresce spontaneamente.
Nel contesto della presente discussione, quello che vorrei sostenere, a partire dalle considerazioni precedenti, è che l’uomo dovrebbe affrontare la natura e tutta la realtà che lo circonda con un atteggiamento di maggiore umiltà.
Anche l’argomento che riguarda i rapporti tra i sessi dovrebbe tenere conto di questo punto di vista.
Vi dirò francamente che le polemiche sessiste, sollevate, direi esclusivamente da donne, mi stufano abbastanza. Il mio punto di vista è che nell’uomo c’è un aspetto naturale e uno culturale. Discutere dell’aspetto naturale, mi pare una sciocchezza, una inutile perdita di tempo e di risorse. Nessuno discuterebbe sull’alternarsi del giorno e della notte. Il DNA ci fa in un certo modo: potrà piacerci o no, ma non cambia certo questa realtà. L’unica cosa di cui si può discutere è solo dell’aspetto culturale, che nel corso del tempo ha modificato profondamente il rapporto uomo-donna.
Invece le donne innescano una discussione che ignora qualsivoglia dato naturale: è come se volessero prendere il maschio e farne quello che credono loro, senza considerare il dato di partenza. Questo modo di fare femminismo ha molta affinità con un atteggiamento illuminista, che ipotizza la possibilità della persona umana di variare il suo modo di essere a piacimento ignorando il dato genetico di partenza. Come dico nel mio libro, non si può elaborare nessuna visione del mondo, se non a partire da una visione della natura dell’uomo, di come siamo fatti, di quella che chiamo un’antropologia.
Ebbene, il femminismo non ha mai elaborato una sua antropologia, e questo perché sposa implicitamente l’antropologia illuminista: siamo come Dio, esseri razionali, liberi e senza limiti prefissati, e allora se il maschio così come il suo DNA lo fa non ci piace, lo cambiamo e lo facciamo diventare come noi lo vogliamo, similmente a come si potrebbe fare con un oggetto tecnologico. Questa differente antropologia che sta portando l’umanità alla sua distruzione e probabilmente estinzione è ciò che mi separa in maniera irreversibile da questo modo di vedere il rapporto uomo-donna.
Aggiungerò che in genere leggo un astio, un risentimento personale di alcune donne verso i maschi, che in taluni casi mi fa leggere queste polemiche sessiste come una pura e semplice manifestazione di una storia personale di frustrazioni. Probabilmente, lo scrivere le cose peggiori del maschio, e trovando magari nei commenti la solidarietà che altre donne non fanno mancare, anche aggiungerei quando la pensano diversamente, ma il galateo lo impone, le fa sentire meglio: facciano pure, ma nego che un tale sfogo possa avere una sua valenza teorica.

13 commenti:

  1. non ho capito cosa dicono le donne in polemica con gli uomini

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  2. @Antonella
    Eccotene un esempio tra tanti:

    Non mi sorprendono i MINIMIZZANTI commenti maschili: avrei potuti scriverli io anticipatamente!!!!
    SAPEVO che non avreste capito e che avreste confuso VOI i piani attribuendovi una forza di desiderio diversa e più potente da quella femminile. Ma questa è solo la vostra COMODA idea. Il desiderio alberga anche in noi ma non trasformiamo i maschi in OGGETTI sessuali. Non mi dilungo: trent'anni di femminismo non ce l'hanno fatta a sturarvi le orecchie e io personalmente non credo più che gli uomini sia suscettibili di evoluzione culturale. Di involuzione invece si.

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  3. sono d'accordo non parliamo di ruoli naturali della specie umana, uomo e donna, parliamo invece della cultura, quella che ha portato l'uomo a sottomettere la donna perchè aveva bisogno di essere sicuro della trasmissione ereditaria della proprietà, parliamo del relegare all'interno della famiglia il ruolo della donna, perchè cosi era controllata e sottomessa, parliamo che nel 2009, la donna in tanti paesi del mondo è ancora esclusiva proprietà del maschio, inteso come padre, marito ecc...parliamo di Brunetta che ridicolizza le donne che lavorano come lavoratrici che vanno a fare la spesa...parliamo che la donna è emarginata a favore dei colleghi maschi nel posto di lavoro, e che bisogna fare leggi apposta per tutelarla..Dico, ma la parità quando arriva???!!!!e questo non vuol dire che l'attrazione tra i due sessi o la seduzione o l'affetto siano rinnegati

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  4. da parte mia non credo di essere così "avvelenata" contro il sesso maschile, ed essendo cresciuta in mezzo ad una famiglia dove fra fratelli e cugini c'erano più maschi che femmine mi sembra di non aver problemi a conviverci, e come se non bastasse ho anche due figli maschi, ecco sono d'accordo con la signora in rosso, nessuna (o forse solo poche donne) vuole fare della polemica sessista, però è vero che in molti campi siamo ancora emarginate, è vero che ci viene richiesta una continua cura e attenzione a bambini, anziani, malati come se solo a noi spettasse il compito di assisterli, supplendo così a vistose mancanze dello stato, io che ho avuto una mamma lavoratrice e io stessa ho cominciato a lavorare presto e contemporaneamente a gestire una famiglia, spesso avverto il "peso", la stanchezza di questi miei ruoli, mi sembra che tempo per me non ne avrò mai e quando me lo ritaglio, c'è sempre in agguato un sottile senso di colpa.

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  5. ritorno
    per ringraziarti degli auguri, ieri sera mi sono fatta prendere dal commento e mi sono dimenticata di farlo.
    Un abbraccio

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  6. Ti informo che è scorretto riportare frasi estrapolate e non dare indicazione del post cui si fa riferimento. Per il resto il fraintendimento è completo. Personalmente rinuncio.
    buona fortuna, marina

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  7. @Marina
    Ho riportato per intero il tuo commento, non capisco in che consisterebbe l'estrapolazione dal contesto. Ho riportato anonimamente il commento proprio per difendere la tua privacy, tutto il contrario di quello che dici tu. Infatti, i casi sono due.
    Il primo, qualcuno legge e si contenta di ciò che legge: tu non sei minimamente coinvolta.
    Il secondo, qualcuno legge e in qualche modo risale alla fonte. In questo caso legge anche il post e si fa la propria personale idea: anche in questo caso, non capisco di cosa tu abbia a lamentarti.
    Mi spiace che, vergognandoti forse di quello che hai scritto, ne fai un'accusa incomprensibile a me. Evidentemente, fai parte della quota preponderante di persone dei nostri tempi, incapaci di assumersi le proprie responsabilità.
    Buona fortuna, Enzo

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  8. @Antonella
    Per farti contenta, guarda un po' cos'è successo? E dire che faccio di tutto, non solo per compontarmi correttamente, ma anche per apparire corretto, ma come dice Manzoni, non c'è un modo infallibile per stare fuori dalle polemiche. Un saluto !

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  9. @Signora in rosso
    Tutte le forme di discriminazione vanno rimosse, ma forse questo non basta: bisognerebbe che il mondo del lavoro tenesse maggiormente conto dell'enorme impegno che richiede alle donne il fare figli, bisognerebbe pensare a provvedimenti più drastici. pensare che la produttività sia un feticcio a cui sacrificare la nostra umanità mi pare una enorme sciocchezza.

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  10. @zefirina
    Ma vogliamo dirlo che, pure con le enormi limitazioni che sottolineate sia tu che la sginora in rosso, passi in avanti ne sono stati fatti anche, o forse soprattutto in famiglia? Ogni tanto, rendersi conto dei successi può essere importante per conquistare nuovi traguardi. Io personalmente, come ho scritto nel commento precedente, credo che sia nel mondo del alvoro che vadano fatti gli sforzi maggiori, anzi direi che si dovrebbe fare una rivoluzione, che tra l'altro farebbe bene ancheai maschi.

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  11. @Aleph
    Leggimi attentamente: il DNA c'entra in tutto, e quando dici che il DNA non c'entra, fai un'affermazione iperideologica, appunto sposando l'ideologia illuministica. Per questo, esprimi l'opinione che io abbia toppato. Avresti fatto meglio a dire che non concordavi, ma in quel caso dovevi ammettere la possibilità che fossi tu a sbagliare, e questo cozzava col tuo ideologismo.
    In sostanza, mi stai dicendo che non sei ancora pronta per questa nuova ideologia verde: pazienza, aspetteremo :-D (nel frattempo parleremo d'altro :-D)

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  12. @Gio
    Siamo sempre più d'accordo, anche sul commento che avevo lasciato: dobbiamo cominciare a preoccuparci? :-D

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  13. @Gio
    Nooooooooo...non cambiare, se questo è aver perso la mente, perdiamola tutti la nostra mente!

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