Ecco l'elenco dei punti che concorrono alla formulazione dell'ideologia verde, che avevo introdotto nei precedenti interventi:
- l'uomo è innanzitutto un essere biologico, adattabile all'ambiente in cui vive
- è una pura finzione linguistica considerare il corpo e l'anima come due entità separate: essi sono solo due differenti aspetti di un'unica indivisibile entità "uomo"
- il linguaggio è solo una forma di vita
- dobbiamo accettare i nostri limiti appunto biologici e il fatto che viviamo in un mondo che, proprio perchè non creato da noi stessi, risulta in fondo misterioso
- dobbiamo vivere in armonia con la natura, di cui siamo parte, e l'antropizzazione che inevitabilmente discende dalla cultura e dalla tecnologia, deve essere compatibile e sostenibile, cioè non deve introdurre variazioni nell'ambiente, tali da comprometterne gli equilibri fondamentali in maniera significativa
- ipotizzare che il mondo sia popolato da esseri liberi e razionali chiamati "uomini" è privo di qualsiasi fondamento
- la libertà individuale è filosoficamente pressocchè insostenibile, e l'uomo è un essere essenzialmente conformista, a cui la necessità di scegliere genera mediamente angoscia
- sostenere che gli uomini siano eguali genera soltanto malintesi perchè, nello sforzo di ricordarci la comune appartenenza alla specie umana, tende inevitabilmente a sottostimare le differenze individuali
- delle tre parole d'ordine della rivoluzione francese, in realtà, basta sostenerne una soltanto, quella tra l'altro più negletta, la fraternità, che ben esprime la similarità tra appartenenti alla stessa specie e la solidarietà di fondo che deve esistere tra gli uomini, senza indurre nel contempo a minizzare le differenze individuali
- avere desideri, come l'aspetto sperimentabile dei nostri bisogni, è un aspetto assolutamente fisiologico del modo di essere degli esseri biologici, e pertanto non comporta di per sè la necessità del loro soddisfacimento. Conseguentemente, il perseguire il sogno di una società privata dei bisogni, comune alle teorie capitaliste, socialiste ed anarchiche, va considerato come un gravissimo errore
- assumere che il fine fondamentale che una società debba perseguire sia il massimo prolungamento della vita umana è privo di qualsiasi fondamento: è soltanto la traduzione dell'istinto di sopravvivenza individuale in norme collettive, a volte, paradossalmente, contro la volontà individuale consapevolmente espressa
- è necessario definire quali siano gli interessi collettivi, senza confonderli con gli interessi individuali numericamente prevalenti, come invece è implicito nel principio politico del consenso maggioritario.
Tale elenco di principi compare nel libro nell'ultimo capitolo, e quindi, seppure non ci sia alcuna pretesa di averne dimostrato la validità, essi risultano comunque lungamente argomentati nei capitoli precedenti. Naturalmente, argomentarli qui corrisponderebbe a riscrivere il libro. Non posso quindi che raccomandare la lettura del testo, anche se proverò in successivi interventi ad avanzare qualche concisa argomentazione su quelli che possano risultare più controversi. A risentirci presto.
NonUnaDiMeno
11 ore fa
Senti Vincent, te lo devo proprio dire ( avrai capito che non sono un tipo diplomatico) : non condivido in pieno la tua 'ideologia'. Credo fermamente nel libero arbitrio, credo nel fatto che l'uomo nei millenni più che adattarsi alla terra abbia adattato la terra a se stesso, l'evoluzione della specie in senso di capacità di adattamento vale per gli animali ma l'uomo è andato ben oltre la semplice adattabilità. Infatti la nascita delle prime grandi civiltà si ha proprio quando l' Uomo ha cominciato a operare 'trasformazioni' sulla natura. Non pesno che lo scopo ultimo della 'scienza' sia oggi quella del prolungamento della vita in senso lato, ma quello di un prolungamento attivo, sano e consapevole. Per l'ultimo punto, è vero, ne parla proprio Rousseau, e non si discosta molto da ciò che affermi ( se mi ricordo bene... non sono tra quelli che fanno credere di ricordare tutto ciò che hanno studiato o letto, cosa che non è possibile).
RispondiEliminaOvviamente può essere che non ho colto in pieno ciò che affermi, e in ogni caso ben vengano le discussioni. Purtroppo ho sempre detto che via commento è troppo limitativo esprimere il proprio pensiero in toto.
@Aleph
RispondiEliminaUn po' tutti gli illuministi, che erano senza dubbio delle persone ragionevoli, tendono un po' a contraddire le loro stesse premesse, e Rousseau più di tutti, con questa ipotesi dell'educazione alla libertà. Storicamente, dovremmo certo essere grati agli illuministi, e al loro contributo allo sviluppo del pensiero e anche a quello tecnologico. Ciò che io sotengo è che oggi vengono al pettine tutte le imperfezioni, tutti i difetti intrinsechi all'illuminismo.
Pertanto, essere oggi illuminista è paradossalmente come essere a favore della controriforma al tempo delle grandi rivoluzioni: c'è un fattore storico che fa la differenza, e io non farò certo l'errore di giudicare le scelte degli illuministi con i miei occhi: allora erano valide, ora non lo sono più. Ti faccio presente che a quei tempi, non c'era neanche l'energia elettrica. Ciò significa che la gran parte delle attività era rigorosamente confinata alle ore di sole. Ancora all'inizio del secolo scorso, era rarissimo avere l'acqua a casa, si andava alla fontana a rifornirsi, questo probabil,mente lo faceva anche tua nonna o al più tua bisnonna.
Solo oggi possiamo quindi pienamente realizzare quanto la beneamata tecnologia che tanto positivamente ha modificato la nostra vita, possa oggi trasformarsi in un mostro che distrugga perfino le possibilità di sopravvivenza della nostra specie.
Oggi quindi, fronteggiamo dei problemi del tutto nuovi: l'umanità, impegnata a proteggersi dalla natura, deve imparare a capire che esistono dei limiti invalicabili alla trasformazione di quella stessa natura.
L'uomo dovrebbe quindi avere uno sguardo diverso, pronto a riconoscersi come parte di questa stessa natura. Per il resto, mi fermo qui. Ma prima di essere indissenso col mio libro, temo ti tocchi leggerlo :-D
Mi hai incuriosito: mi sa proprio che lo devo leggere il tuo libro!
RispondiEliminaDovrei leggerlo tutto.Non me la sento di esprimere un'opinione sulla base di questi soli punti.
RispondiEliminaCiao Vincenzo!
Lo troverò qui?
RispondiElimina@Angelo
RispondiEliminaSperiamo sia una curiosità contagiosa :-D
@Guernica
RispondiEliminaNel profilo del blog ci sono riportati i dati per l'ordinazione on-line :)
Ok, appena avrò qualche fondo!:)
RispondiEliminaCondivido molte delle cose che hai scritto...
RispondiEliminaBuon fine settimana!