domenica 5 aprile 2009

NOI ITALIANI, MA CHE POPOLO SIAMO? (3)

Dunque, un popolo senza sufficiente spirito nazionale, tendenzialmente indisciplinato, senza più un collante ideologico che possa indirizzare le energie individuali verso obiettivi collettivi, si trova sempre più esposto a mass media sempre più globalizzati. Globalizzati significa l’avanzare del mono-pensiero. Questo mono-pensiero non è la decisione consapevole di un potente e malvagio gruppo di potere, è piuttosto il prodotto casuale di un meccanismo di mercato, per cui i contenuti più rozzi e semplificati, tali da attirare l’attenzione del pubblico meno qualificato, possono essere comunicati a una platea enorme di persone, soltanto in virtù della potenza economica di chi la detiene. E’ così che avanza il potere berlusconiano, in presenza di una sinistra sempre più divisa, impegnata a farsi gli sgambetti al proprio interno, tutta presa da una visione tattica della politica e incapace anche sul piano tattico di fare le scelte giuste. Da una parte quindi berlusconi, che indovina due mosse fondamentali, lo sdoganamento dell’estrema destra e l’alleanza con la lega, che ha richiesto più tempo per avere successo, dall’altra potremmo dire D’Alema. Questi, l’uomo più intelligente sulla terra, come credibilmente si considera, è il prototipo del nuovo politico di sinistra. Prima e fondamentale caratteristica è il suo vuoto ideale, incapace di sognare un mondo minimamente diverso da quello in cui vive, è perciò del tutto alieno dal pensare a una strategia. Una strategia presuppone un obiettivo, ma che obiettivo avrà mai D’Alema se non quello di coltivare il proprio potere? Tutto in D’Alema è tattica, ma ciò che sorprende, a vederlo sempre lì, come uno dei politici più influenti, è che non ne ha azzeccato una sola di tattica nella sua vita. In qualsiasi altro paese, starebbe a prendersi il sole sulla sua imbarcazione, in Italia ce lo troviamo invece intervistato, al vertice di un’Associazione culturale (sigh!), sempre fondamentale all’interno degli equilibri del PD. Tra le scelte errate si può elencare l’aver sottovalutato Berlusconi, rilanciandolo con la bicamerale e graziandolo sul conflitto d’interesse. Altro errore clamoroso avere ispirato la scissione dell’estrema sinistra per prendere il posto di Prodi al governo. D’Alema è stato anche quello che ha sempre detto di essere per il bipolarismo e non per il bipartitismo. Risultato: nella precedente legislatura Prodi si è trovato al fianco una dozzina di sigle, ognuna molto più interessata alla sorte del proprio raggruppamento politico che al governo del paese. Mi chiedo: ma questo uomo così intelligente come può, anche su una base puramente statistica, non averne indovinata neanche una tra tutte le scelte tattiche che ha operato?
Per quanto riguarda invece l’attuale maggioranza politica, non c’è alcun dubbio che essa si caratterizzi per un chiaro spirito antidemocratico, interpretando tutte le istituzioni dell’ordinamento statale come un inutile disturbo all’esercizio del proprio potere. E’ tendenzialmente razzista, nel suo volersi isolare dalla parte più povera dell’umanità. E’ anche incompetente, con una serie di mezze calzette divenute per miracolo ministri, ha fatto approvare una legge elettorale che invece di eleggere, nomina i parlamentari, con la non insignificante conseguenza di una selezione verso le persone più servili. Ora, abbiamo perfino le ronde con la camicia verde, invece che nera: mi pare un bel progresso nella storia di questa povera nazione.
Queste politiche hanno potuto trovare attuazione per la dabbenaggine di un intero gruppo dirigente dell’attuale opposizione, che metaforicamente si potrebbe dire, ha vinto il primo premio di una lotteria (ereditare l’organizzazione del PCI), e poi si è perso il biglietto, perché di quell’organizzazione non sapeva cosa farsene, che prospettiva politica strategica darsi. (continua).

13 commenti:

  1. Sei veramente bravo, Vincenzo.
    Complimenti, è un piacere enorme leggerti.
    Te lo scrivo qui, ma ovviamente resto in attesa del seguito.

    Buona serata!
    Lara

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  2. ... è il prodotto casuale di un meccanismo di mercato, per cui i contenuti più rozzi e semplificati, tali da attirare l’attenzione del pubblico meno qualificato, possono essere comunicati a una platea enorme di persone, soltanto in virtù della potenza economica di chi la detiene.....
    Sono perfettamente d'accordo!

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  3. Gli Italiani d'oggi sono individualisti per natura, egocentrici,opportunisti, ognuno con la sua propria idea politica che corrisponde ai propri interessi privatistici. Un non popolo, un'accozzaglia di 60 milioni di persone divise da gelosie, invidie, rancori.
    Sono molto diversi da quegli Italiani veri che hanno lottato a costo della loro vita per portarci alla Democrazia del dopoguerra.
    Un saluto

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  4. ...sei un vero appassionato di D'Alema!

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  5. @Lara
    Grazie, mi sopravvaluti, ma non me ne lamento :-D

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  6. @Signora in rosso
    Grazie per avermi voluto confermare il tuo consenso :)

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  7. @Catone
    A mio parere, gli italiani sono divisi nel senso che non sono solidali, ma in questo non essere solidali sono poi paradossalmente identici (non tutti, fortunatamente!)

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  8. @Aleph
    Dvvaero pensi così? E cosa te l'ha fatto pensare? :-D

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  9. @Gio
    Il problenma si pone nel momento delle elezioni, dalle mie parti usato molto come voto di scambio. La TV fa perdere a tanti il senso dell'umiltà, di sapere stare al proprio posto, non certo in base ala censo, ma in base alle proprie competenze. Chi non sa di qualcosa, dovrebbe imparare ad ascoltare piuttosto che urlare le proprie sciocchezze

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  10. siamo un popolo di bla bla bla bla.........all'infinito

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  11. I nostri commenti? Tu sei terrone tu sei polentone tu sei dx tu sei sx ............ecct. Nessuno di noi è capace di andare a Roma a rivoltare i politici siamo bla bla bla bla.......

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  12. le parole senza azioni rimangono parole

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  13. Aprite su you tube http://www.youtube.com/watch?v=zsKXXgftFGY
    e dopo aprite questo sito http://nalya.wordpress.com/2009/01/31/e-morto-giuseppe-gati/

    chi di noi è come lui?

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