lunedì 20 aprile 2009

L'INUTILE INTERVISTA A TREMONTI

Ieri, ho ascoltato l’intervista dell’Annunziata a Tremonti. Due più supponenti di questi due è difficile davvero trovarli. Da una parte l’Annunziata, che si da’ l’aria di una grande analista politica, dall’altra Tremonti che parla come un polemista politico da due soldi, ma con un tocco di professoralità, come dire: vi sto facendo la grazia a permettervi di ascoltare i pezzi di paradiso che enuncio.
M’interessa sottolineare l’inutilità assoluta di ascoltare questo ministro, soprattutto quando la grande giornalista politica (sigh!) evita di fargli la domanda che tutti si aspetterebbero. L’intervista verte essenzialmente su due temi, la questione della data del referendum da una parte, e la copertura dei fondi per il terremoto dall’altra.
Questo ministro non si esprime tentando di motivare, di argomentare ciò che dice. No, egli ha solo sicurezze che devolve al pubblico senza chiarire e specificare, ma con l’aria che se non capisci la colpa è tua.
Nel merito: l’accorpamento del referendum alle europee è per lui anticostituzionale. Poco o nulla importa se numerosi costituzionalisti si sono pronunciati in modo diverso, egli è tra quelle persone che, forse a ragione visti i risultati, ritiene che un modo perentorio di pronunciare cose al più opinabili sia sufficiente a farle divenire certe e indiscutibili.
Per quanto attiene al terremoto, egli risponde con sufficienza all’Annunziata che tenta inutilmente d’ìncalzarlo, dicendo che i fondi ci sono, Cassa Depositi e Prestiti, fondi degli enti previdenziali, fondi della presidenza del consiglio. Per quest’uomo, il bilancio statale è composto da una serie di voci costruite ad arte, senza alcuna attinenza con la destinazione reale, un bilancio quindi che permette a chi governa di usare le voci di spesa a suo piacimento, sequestrando così il potere del Parlamento di stabilire invece in che direzione deve operare il governo dal punto di vista economico.
Fossi stato io al posto dell’Annunziata avrei chiesto a questo presuntuosetto “sotuttoio” come si concilia questa disponibilità riscontrata a fare fronte a una spesa così ingente e così imprevista con le dichiarazioni di impossibilità di stanziare cifre più consistenti per far fronte alla crisi mondiale. Gli avrei chiesto in che tipo di paese viviamo se una cifra dell’ordine di 15 miliardi può essere trovata nelle pieghe del bilancio, che senso abbia quindi approvare annualmente il bilancio dello stato da parte del parlamento. Avrei tentato almeno di capovolgere quello che nelle parole di Tremonti aveva un aspetto positivo in un aspetto negativo. Ma la grande giornalista non l’ha saputo fare, ella pensa che avere un piglio aggressivo e polemico sia di per sé garanzia di condurre un’intervista davvero severa e produttiva. Cara Annunziata, se non sai cosa chiedere, cambia mestiere, forse sarebbe il caso. Per quanto mi riguarda, mi propongo di non assistere più a nulla che coinvolga direttamente Tremonti, l’uomo i cui discorsi sono del tutto inutili, privi di qualsivoglia valore informativo.

25 commenti:

  1. Ma ti sbagli! Quando questa gente parla manda un messaggio chiaro e preciso : non ho argomenti ma li espongo da burocrate inconcludente facendo credere che ciò che dico non è per voi massa incolta e non ci perdo tempo a spiegarveli meglio. Sono degli artisti in questo.
    Sull'Annunziata stendo un velo pietoso, sta mica tanto bene secondo me ultimamente, o ha cambiato sesso e non lo sappiamo?

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  2. Penso che Tremonti si sia giocato la sua credibilità già da un pò...ieri ha pure aggiunto che il peggio della crisi finanziaria è passato, che non dobbiamo più aver paura, ecc,ecc...come farà ad avere tutte queste certezze me lo chiedo proprio!

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  3. Aaaah! ma allora non sono solo io a non aver capito quella specie di dialogo tra sordi di quei due "il verdolino" e "la nunziata". Ma di che diavolo stavano parlando?. Pensavo, da ingenuo ignorante, che dovevo prestare maggiore attenzione e invece meno male che Vincenzo, con il suo bellisimo post da incorniciare e le due blogger che mi precedono mi confortano nel pensare quello che ho pensato di quei soggetti: due burattini!

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  4. Caro Vincenzo, vedo che siamo quasi sempre sulla stessa lunghezza d'onda...sottoscrivo ancora una volta il tuo post...se vuoi passa nel mio blog, c'è una vignetta dedicata al nostro "amato" Tremonti...

    Buona serata!

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  5. questo balletto di cifre che compaiono e riappaiono io proprio stento a capirlo, ben di più stento a seguire il farneticare di tremonti. Ottimo il proposito di non assistere più ai dibattiti che lo coinvolgono.
    Per quanto riguarda l'annunziata.. proprio non ce la faccio a commentare, potrei faticare a prendere sonno questa notte ;-)

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  6. Quando c'è Tremonti giro sempre canale.
    Per prima cosa non mi piace quella sua aria da sufficienza.Seconda cosa, non mi piace il suo modo di esprimersi nei confronti degli altri.E' sempre allusivo se non offensivo.

    Mi sono persa questa formidabile intervista insomma!;)

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  7. ho visto la trasmissione, NO COMMENT, anzi sottoscrivo in toto quello che hai detto.
    Buona serata

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  8. @Aleph
    Mi sbaglio? Ma se, mi pare, diciamo le stesse cose. Vabbè, ti riconosco una maggiore chiarezza, contenta? :-D

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  9. @Angelo
    Avevo trascurato questo passaggio dell'intervista perchè il furbetto non ha fatto affermazioni perentorie. Comunque, il crollo delle borse mondiali di ieri e anche di stamane sui mercati asiatici sembra contraddirlo completamente.

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  10. @Aldo
    Non diamogli la soddisfazione a questi di concedergli una competenza che, non avendo, si autoaccreditano.

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  11. @ilpoeta
    Il passagio sul tuo blog è da parte mia "un atto dovuto", oltre che, naturalmente un atto gradito :-)

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  12. @Minu
    Bellissima quella sulla Annunziata, da incubo insomma :-D

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  13. @Guernica
    Azz...ci sei arrivata prima di me :-D

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  14. @la signora in rosso
    Grazie della visita :)

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  15. @Gio
    Grazie della segnalazione del breve video, ha fatto incavolare Berlusconi, che ha replicato da par suo. La battuta alla giornalista sarebbe costata il posto da premier in un paese civile, invece...

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  16. Ciao Vincenzo, sono Valerio e solitamente scrivo nella Botte di Diogene...volevo solo dirti che ho comprato il tuo libro e non vedo l'ora di leggerlo...a presto...

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  17. Ecco vedi?
    Primo insegnamento di Guernica a Vincenzo:
    girare canale,cambiare giornale,spegnere il pc quando compare Tremonti.:D

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  18. Quel ' ti sbagli' era ironico!!! Azz...ma sei de coccio a volte!

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  19. insostenibile la presa in giro allo scopo di sedare gli animi... fa veramente incazzare!

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  20. @Valerio
    Grazie, spero allora che il mio libro non ti deluderà :)

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  21. @Guernica
    Primo di una lunga serie di consigli? :-D

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  22. @Aleph
    Sarò come dici tu de coccio (ti ringrazio per quel "a volte" :-d), ma lascio ai lettori il giudizio sull'ovvietà del tono scherzoso :)

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  23. @Maria Rosaria
    Non so se voglia sedare gli animi oppure sia in lui insopprimibile l'esigenza di apparire "il primo della classe", ma è comunque insopportabile, e soprattutto inutile.

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  24. Non ho visto questa mitica intervista a Tremonti, ma non fatico a credere ai contenuti di questo post. Tremonti è davvero presuntuoso e molto astuto: cerca d'impressionare i cittadini attraverso un atteggiamento da "professore-so-tutto-io" che dispensa perle di saggezza a noi poveretti, tangheri e incolti (così ci considera, neanche tanto velatamente). Diciamo che costui ha compreso come fare per stare sulla cresta dell'onda.

    Che l'Annunziata non faccia le domande opportune è purtroppo un dato reale. D'altra parte avete mai visto, in tv, un giornalista italiano fare domande scomode ai potenti?

    Saluti :)

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  25. @Romina
    Mi pare che su Tremonti siamo d'accordo: io poi credo che non sia tutto calcolo politico, c'è una componente caratteriale con la sindrome da "primo della classe" che conferisce una certa spontaneità ai suoi atteggiamenti.
    Per quanto riguarda l'Annunziata, credo davvero, come diceva Aleph, che i problemi caratteriali personali prevalgano sui calcoli. In generale, è vero che in Iatlia ci manca una cultura del giornalismo come ce l'hanno negli USA o in altri paesi europei, e non ce l'èhanno gli addetti come non ce l'abbiamo nella gente comune.

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