sabato 18 aprile 2009

ANCORA SUL TERREMOTO

Dunque, qui proprio non si capisce come funzioni la protezione civile in Italia. A quanto pare si tratta di un meccanismo di funzionamento su cui non possiamo avere informazioni puntuali, e che per chi non sia addentro alle sacre cose si presenta particolarmente complesso e di comprensione ostica.
A pensarci bene però, per l’Italia e i suoi governanti, è un meccanismo perfetto, in quanto copre ogni possibile responsabilità individuale.
Gli interventi della signora Postiglione ad annozero hanno ulteriormente contribuito a confondermi le idee.
Nella fattispecie del recente sisma, è evidente che alcune misure preliminari non sono state attivate. La signora ha affermato che questi compiti spettano agli enti territoriali che, se ho capito bene, hanno un loro nucleo di protezione civile. Sarebbe a questo punto interessante capire che rapporto esista tra il sottosegretariato alla protezione civile, struttura nazionale centrale, e questi nuclei locali. A quanto traspariva dalle affermazioni della Postiglione, sembrerebbe nessuna: i nuclei territoriali, pur se facendo parte della protezione civile, dipendono esclusivamente dai Sindaci. Non è possibile un chiarimento chiaro e definitivo su questo punto? Perché se così fosse, dovremmo concordemente concludere che solo un pazzo poteva mettere su una struttura con finalità uguali e convergenti, ma sotto comandi differenti. Ciò, ove confermato, sembrerebbe l’ennesimo effetto della mania, o vogliamo chiamarla moda, del decentramento a tutti i costi. Già oggi abbiamo la polizia di stato, la polizia regionale, quella provinciale e quella comunale, quindi alla fine anche di questo spezzettamento delle organizzazioni, pur aventi finalità uguale, abbiamo esempi evidenti.
Io credo però che, proprio in base alle finalità della protezione civile, che includono, anche se non in maniera esclusiva, interventi di emergenza, l’unità organizzativa sia fondamentale. Se quindi vige una normativa che prevede un’organizzazione tanto inadeguata ai compiti a cui è chiamata, qualcuno dovrebbe mettervi mano per modificarla in direzione di un maggiore accentramento.
L’ipotesi alternativa è che invece la protezione civile già oggi dipenda dalla struttura centrale: in questo caso, chi dirige la protezione civile è evidentemente responsabile delle omissioni verificatesi. Quali omissioni? Qui non intendo riferirmi a piani di evacuazione che avrebbero richiesto degli interventi organizzativi troppo onerose e può anche darsi non giustificate, ma di misure standard Facilmente approntabili, quali una capillare informazione dei comportamenti da tenere durante un terremoto, inclusa la definizione di una serie di zone di raccolta, e d’altra parte l’attrezzare delle aree per eventuali tendopoli con gli allacciamenti necessari: non mi pare che qualcuno sensatamente possa sostenere che tali minime misure precauzionali fossero così impegnative ed ingiustificate.
Infine, vorrei stigmatizzare ciò che la Postiglione ha detto sullo sciame sismico. Sono affermazioni che offendono l’intelligenza di chi le pronuncia. Seppure non esista a tuttoggi un modello predittivo che ci dica esattamente dove e quando un grosso evento sismico possa avvenire, la continuità e l’intensità con cui si è verificato nel caso in oggetto sono tali che solo un cieco poteva non vedere. Molti cittadini comuni, senza alcuna preparazione specifica, senza dati strumentali, solo sulla base delle proprie sensazioni soggettive, si erano preoccupate. Se la preparazione professionale dovesse servire ad accecarci, ad ignorare quei segnali di pericolo che ci inducono in un giusto stato di allerta, allora questa diventa un pericolo essa stessa: chiudiamo allora tutti questi centri sismologici che monitorano giorno e notte la situazione, non servono a nulla.
Del resto, la Postiglione è smentita dal fatto stesso che, a soli cinque giorni dal terremoto, si è tenuta una riunione proprio per definire le conseguenze possibili dello sciame sismico. Da una tale riunione, si poteva uscire dandole un significato predittivo o non predittivo: se questa seconda ipotesi fosse stata ovvia, non avrebbe avuto senso riunirsi, sembra più che ovvio. Diciamo che in questa riunione si è commesso un errore terribile, scegliendo di ignorare il significato dello sciame sismico: che Bertolaso lo ammetta, chieda poi scusa a Giuliani, e noi lo perdoneremo.

10 commenti:

  1. Questa è l'Italia! Neanche l'evidenza dei fatti- la prevenzione (che non c'è stata) non è servita a rendere meno dolorosa questa catastrofe -fa che le cose cambino. Siamo burattini in mano ai "giochi di potere"! aspettiamo la prossima tragedia...i discorsi saranno uguali a quelli di oggi.

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  2. Buon giorno Vincenzo.
    Condivido pienamente tutto quello che hai scritto.
    E' un esempio evidente del perchè in Italia ci siano tutte queste farraginose burocrazie,parole pronunciate a mezza voce, mancate risposte,contraddizioni di ogni genere.
    Tutto questo c'è per generare confusione e rendere difficile al cittadino la comprensione di tutto quello che succede e che combinano sotto banco.
    Ma temo che sottovalutino molti di noi.
    Anziani, adulti e giovani.

    Ti chiedo di passare appena puoi.Mi interesserebbe molto un tuo parere sull'ultimo post.

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  3. Ciao Vincenzo,
    mi hai stimolato a pensare un paio di cose. Se qualche magistrato deciderà di aprire indagini (cosa che lo esporrà ad ogni tipo di linciaggio oggi) si troverà in serie difficoltà. Se la politica vorrà affrontare la cosa entrerà subito in contrasto con se stessa! Le scelte che hanno portato alla situazione da te descritta sono evidentemente dettate da logiche spartitorie e clientelari credo, più che sincere idee di decentramenti. Forse se da cittadini si avvertisse di più la necessità di essere a conoscenza dei funzionamenti della protezione civile, qualche possibilità comincerebbe ad esserci.
    Lo dico perchè ho trovato anche io grosse difficoltà a capire, non solo per conoscere le responsabilità dell'accaduto,ma anche nel momento in cui volevo sapere cosa, in chiave di prevenzione esiste per la mia città, per la mia/nostra sicurezza.
    Mi piacerebbe se potessimo trovare dei punti su cosa cominciare a richiamare l'attenzione, ma ho difficoltà anche ad iniziare. Ho trovato una parcellizzazione impressionante. Chi si dovrebbe o si sta occupando di cosa? Varia da Comune a Comune? Da comune a provincia a regione? caos insomma. Sicuramente la mia ignoranza non aiuta ma non credo di essere il solo.

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  4. Sottoscrivo il commento della "signora in rosso"...l'Italia non cambierà mai...siamo sempre pronti a piangerci addosso...mai a farci un'autocritica ed ammettere che forse qualcosa è stato sbagliato...

    Buon fine settimana!

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  5. @la signora in rosso
    Potremmo dire che la protezione civile ha certificato la sua inutilità, almeno ai fini della prevenzione? Un caro saluto.

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  6. @Marus
    Io dico sempre che l'ignoranza non è un diritto: in questo senso, mi sento colpevole ogni volta che non riesco a stare dietro alle normative, alle procedure previste. Devo però aggiungere che dall'altra parte ci si mette d'impegno per rendere tutto il più complicato possibile.
    Purtroppo, sono anche convinto che se non si squarcerà il velo di mistero che avvolge questa fase preliminare, difficilmente sarà possibile operare con trasparenza nella fase di ricostruzione. Come dico sul blog di guernica, tutto ora sta nelle mani degli aquilani: ci sono atti che non possono essere assolutamente delegati, vanno compiuti in prima persona dai diretti interessati.

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  7. @ilpoeta
    Per l'autocritica è come dici tu, ma almeno le critiche non gliele faremo mancare.

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  8. Grazie per essere passato.
    Buona domenica!

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  9. Quello che per primo ha detto Santoro adesso a poco a poco sta emergendo. ben venga la notizia e andiamo avanti però.

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  10. Ho letto die volte questo tuo dettagliato post, mi sono fatto alcune domande, ho cercato di capire e quindi allorchè ho letto l'ultima tua frase mi sono chiesto il perchè della disputa Bertolaso - Giuliani.
    Qualcosa non mi quadra.

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