giovedì 26 febbraio 2009

LE RADICI DELL'EUROPA

Trascrivo qui un commento a un post sul problema delle radici cristiane dell'Europa.
Ciò che mi disturba in questa discussione sulle radici è l’ambiguità del modo in cui avviene. per me la discussione è perfino banale.Un albero ha le radici, e queste radici ne determinano l’aspetto esteriore. Se io guardo una quercia, non ho alcun dubbio sul fatto che quell’albero ha le radici di una quercia.Allora, perchè riproporre il problema delle radici? Si dice: se son rose fioriranno, se è quercia farà le ghiande.
Così, se la nostra società ha radici cristiane, queste si manifesteranno, e, del resto, non c’è alcun dubbio che elementi importanti di cristianesimo stiano nella nostra società contemporanea: mi pare un fatto fin troppo evidente. Insomma, ciò che la storia pregressa ha determinato, è lì davanti a noi , in tutta la sua evidenza.
E allora perchè stare tanto a discutere di radici? Ma perchè la Chiesa ha ingaggiato una formidabile lotta di potere, di cui un aspetto è quello sulle radici, un altro i fatti di Eluana, un altro ancora l’insegnamento della religione nella scuola, un altro ancora le forme di esenzione fiscale di cui gode la chiesa: di questo stiamo parlando, non del lento deposito culturale della storia nella nostra società.

2 commenti:

  1. a me l'ora di religione a scuola non dispiaceva, anzi la trovavo oltremodo rilassante e istruttiva... imparavo cose che altrimenti avrei ingnorato per sempre!

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  2. Convengo con te che lo studio delle religioni possa essere utile ed interessante. Il problema è che la legislazione stabilisce che gli insegnanti di religione siano designati dalle autorità ecclesiastiche: niente concorso, niente procedimento di selezione statale: sta alla diocesi dirmi chi io, come contribuente devo pagare.
    Recentemente, la sindaco Moratti ha assunto una quarantina mi pare di insegnanti di religione per la scuola materna. Come vedi, i risvolti economici sono evidenti e direi preponderanti.

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