lunedì 28 marzo 2016

LITIGARE PER LE PROPRIE IDEE: UNA ROBA DA IMBECILLI!

    I dibattiti scatenati dai recenti fatti terroristici avvenuti a bruxelles sia sulla stampa che sul web, dimostrano quanto avanti sia andata l'omologazione ideologica liberale.
    Riporto qui il testo di un post che su fb ha avuto un certo successo, e che mi sembra emblematico di quale sia la mentalità dominante.
     

    "Un musulmano, un cristiano ed un ebreo entrano in un bar. Si siedono, ridono, discutono e diventano amici. Non è una barzelletta. E' ciò che succede quando non si è imbecilli". 

    Quindi, secondo quanto affermato da questo post, le persone intelligenti non possono che diventare amici, e quindi si desume che se non diventano amici siano imbecilli...
    Cosa è sottinteso da queste conclusioni?
    E' sottinteso che esiste un solo modo di essere una persona umana, che è quello di avere idee che servono solo per discutere. Le idee non rappresenterebbero più la nostra stessa identità, ma soltanto una specie di arredo esterno al nostro essere, e del cui successo sostanzialmente non c'interessa niente.
     
    Inoltre, si tratta di una storiella di una violenza inaudita, perchè in sostanza nega perfino la qualità di umano a chi, a differenza di noi, tiene così tanto alle sue idee, che è disposto a sostenerle anche con le armi.
     
    Non dico, badate bene, che al contrario dovremmo andare in giro ad uccidere per le nostre idee, dico che, per quanto io possa biasimare i terroristi, non dovrei mai arrivare fino al punto di negarne la qualifica di umano. Qui, imbecilli sta proprio per subumani, per persone obiettivamente con deficit mentali, dei minus habens.
    Capisco che sia difficile per tanti comprenderlo, ma questa negazione di riconoscimento della comune umanità è un atto più violento che ucciderlo.
    E' difficile per noi comprenderlo perchè si da' per scontato che il fine preminente della vita sia la propria sopravvivenza, senza comprendere che se non siamo disposti a morire, in sostanza non abbiamo mai vissuto. 

    In definitiva, si arriva alla conclusione che non esistono i nemici, che solo gli imbecilli, possano avere dei nemici, perchè le idee costituiscano una sorta di passatempo per scambi verbali più o meno gradevoli, e perchè pensare che un'idea possa essere per noi così importante da prevalere sulla stessa difesa della no
    stra vita, ci appare come una patologia. 

    Per essere ancora più chiari, confrontiamo questa storiella del post che ho citato, con un'altra storiella. 
     
    "Un investitore finanziario, un imprenditore ed un ingegnere si riuniscono per mettere a punto un accordo che preveda la costituzione di un'impresa che dovrebbe sfruttare l'invenzione brevettata dall'ingegnere. Seppure l'incontro appaia all'inzio cordiale, man mano che passa il tempo il clima si riscalda, le voci alzano di tono ed alla fine i tre si lasciano senza trovare un accordo tra loro". 

    Vorrei sapere se secondo l'autore del post, quei tre siano anch'essi degli imbecilli. Non credo che il nostro pensi così, troverà del tutto naturale che negli affari si possa anche fallire nel pereseguimento di un accordo, e che ciò venga vissuto con una certa dose di delusione, e magari anche con un pizzico di collera. 

    Ecco, il nostro mondo è proprio questo, il luogo dove i conflitti interpersonali possono avvenire solo per la difesa dei propri interessi personali. 
     
    Ci si mette assieme e ci si divide per curare i propri interessi, ma farlo per le proprie idee è una roba così desueta, da essere qualificata come possibile solo per imbecilli. 
     
    A sua volta, questa centralità dei nostri interessi personali nella nostra vita presuppone un'omologazione del nostro modo di pensare, e di conseguenza del fatto che i conflitti possono sorgere solo dentro questo pensiero unico, e che ogni nostra idea rappresenti una sorta di vezzo, e che venga trattata come se si trattasse di stabilire quale sia il più bel colore: non si litiga per la propria religione come non si potrebbe certo litigare perchè abbiamo gusti differenti nel giudicare i colori.

2 commenti:

  1. Quindi, secondo il principio espresso dalla storiella, chi combatte contro i propri dittatori o contro un'invasione straniera è un imbecille.
    Immagino (ma è una mia illazione) che a questa obiezione si possa rispondere che per evitare di litigare bisogna essere intelligenti in due.
    Io ho amici, che stimo e ai quali voglio bene, con i quali so che certi argomenti ci portano a discutere e magari a litigare.Magari sono io l'imbecille...

    RispondiElimina
  2. Sul fatto che bisogni essere in due persone intelligenti per non litigare, il nostro potrebbe concordare, ma non potrei concordare io.
    E' proprio il principio che litigare per le proprie idee religiose sia imbecille che non accetto. Io, pure essendo agnostico in fatto di fede religiosa, non darei mai dell'imbecille a chi invece vuole difendere le sue convinzioni.
    Ci sono altri tipi di convinzioni che invece difenderei a spada tratta, e probabilmente sarei giudicato da costoro come imbecille: lo considererei comunque un complimento (detto da loro...).

    RispondiElimina