La questione delle migrazioni interroga le coscienze. Bene, ma solo questa questione interroga le coscienze? Più avanti, parlando della Grecia, si ripete il ritornello del seguire le regole. Peccato che quelle stesse regole sono quelle che hanno provocato un aumento del 42% della mortalità infantile: queste regole non interrogano le coscienze dei commissari, quali sono i requisiti perchè la coscienza venga coinvolta?
Più avanti, la questione dell'intervento armato in Siria, viene definita una questione di politica estera, ma le migrazioni cos'altro sarebbrero, una questione di politica interna? Sono con tutta evidenza una questione di politica estera, perchè le cause del fenomeno stanno nella politica internazionale.
Ancora, Moscovici abbottonatissimo nel giudicare le ipotesi economiche dei vari schieramenti politici, perchè un commissario si deve mantenere obiettivo, peccato tuttavia che quando si parla delle regole di pareggio di bilancio, Moscovici fa dichiarazioni inequivocabili ed assai schierate (il Grexit non ci sarà se le regole si rispetteranno).
Ora, se una regola così contorta e contestata anche a livello teorico diventa il verbo indiscutibile, e un commissario che pure ci tiene a non apparire schierato, la sostiene apertamente e senza incertezze, ciò può solo significare che un'ideologia cieca ed inconsapevole si è ormai impossessata di un'intera classe dirigente ormai incapace di articolare un pensiero autenticamente critico.
Di fronte a cotanto commissario, la Annunziata si è rivelata del tutto incapace di articolare una replica di un qualche significato, assecondando al contrario servilmente le risposte inadeguate dell'intervistato.
Come dicevo all'inizio, un teatrino come tanti offerti dai media agli sguardi di un pubblico troppo spesso del tutto sprovveduto e che quindi subisce passivamente una enorme influenza che determina con grande precisione i sentimenti prevalenti nelle loro opinioni, a partire da coscienze specificate sin nei minimi dettagli nei tempi e nei contenuti.
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