giovedì 3 settembre 2015

COME SI CONDIZIONA UN INTERO POPOLO ATTRAVERSO DUE EPISODI ABILMENTE CONFEZIONATI A LIVELLO MEDIATICO

Ieri, sul tema delle migrazioni, due argomenti si sono imposti...

L'uno sull'immagine di un bimbo morto sulla battigia, su cui si è scatenato uno scontro ferocissimo tra chi crede che sia doveroso mostrare l'immagine e chi invece lo considera un atto vergognoso.
Io ho guardato attentamente questa immagine.
Se vogliamo rimanere obiettivi, dalla semplice osservazione dell'immagine neanche si capisce che il bimbo è morto perchè il corpo è prono e quindi nasconde il volto. Potrebbe benissimo trattarsi di un bimbo addormentato. Se quindi evitiamo di fare lavorare inutilmente la nostra fantasia, quell'immagine non è nè truce ma neanche evocatrice di alcunchè: bene, qui su fb la gente ne ha discusso aspramente per ore, dividendosi nettamente tra favorevoli e contrari.

L'altro argomento del giorno è relativo ai numeri scritti con pennarello azzurro sulle braccia dei migranti da parte delle autorità ceche, che a qualcuno ha evocato addirittura i lager nazisti. 
Chissà a questa brava gente cosa mai evocherà il timbro che molti paesi usano per certificare l'avvenuta deposizione dell'urna del proprio voto da parte degli elettori.
 
Per costoro insomma, è lo scrivere sul corpo delle persone che qualifica quel gesto come nazista, non lo sterminio a fini di pulizia etnica, questo è un dettaglio senza importanza. 
 
La identificazione delle persone può risultare difficoltosa in certi casi, come nelle condizioni estreme in presenza di flussi di persone straordinariamente elevati, e dare una classificazione anche solo provvisoria può favorire drasticamente le operazioni di controllo.

Veramente, questi due temi assieme hanno avuto su di me un effetto disperante. 
 
Mi sembra davvero che si verifichi un livello di incapacità di guardare in maniera minimamente ragionevole ai fatti non può spiegarsi che con un raro livello di idiozia che naturalmente escludo totalmente, o con un livello di condizionamento mediatico giunto al parossismo, dove quindi la capacità critica individuale viene ottenebrata dalla potenza dei messaggi mediatici, tutti centrati su aspetti simbolici che io certo non sottovaluto, ma che vanno comunque confinati nel loro spazio e non possono sostituirsi in toto alla realtà dei fatti.

La mia disperazione sorge dalle evidenze che i padroni hanno vinto, e perfino nel momento in cui con maggiore evidenza si mostrano i limiti nella loro gestione criminale del potere, è così facile distrarre l'attenzione generale verso aspetti marginali su una base puramente emozionale.

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