La fuga del popolo italiano dai suoi rappresentanti continua e si aggrava.
L'unico punto di contatto passa ormai soltanto da figure individuali, di leaders che possono contare su un loro personale patrimonio di consensi...
Così, FI è un partito nei fatti finito, ma rimane comunque la figura di Berlusconi che mantiene un suo personale seguito, e così, quei politicanti da quattro soldi che lo attorniano è come se fossero legati fisicamente a lui, prendendolo a braccetto, o anche facendosi trascinare da lui trmita una fune fissata al suo braccio.
Allo stesso modo, cosa che evidentemente l'ex-oligarchia PD non ha ancora capito, la segreteria Renzi non gode di un momentaneo successo nel partito, con gente come Bersani che sogna di potere risalire alla guida del partito, tanto da sacrificare la propria opinione a una disciplina di partito che a questo punto diventa grottesca. La segreteria PD è ciò che resta del PD. il partito non esiste proprio più, e tanti elettori sono stati molto più lesti di Bersani & co. nel fuggire dalla nave che sta imbarcando sempre più acqua.
Ciò che resta del PD è appunto costituito dal seguito personale di Renzi, attaccato a lui come descrivevo nel caso di Berlusconi. Un altro ruolo all'interno del PD non può esistere per il fatto banale che Renzi concentra consenso in maniera assai più efficace del PD in quanto partito.
Leggo oggi che il periodico sondaggio elettorale mostra una significativa flessione della popolarità di Renzi ed in base alla logica che esponevo prima anche la popolarità del PD è in flessione. Cosa volete più dei risultati delle primarie di ieri nel Veneto per capire cosa sta accdendo nel mondo politico?
Vanno a votare per le primarie del PD soltanto in 40 mila, un'affluenza davvero bassa in percentuale, e chi prevale? Quella nullità assoluta della Moretti che ha usufruito abilmente della polemica sulla ceretta settimananle obbligatoria. Insomma, il PD si scarnifica e rimane solo ciò che è benedetto da Renzi: possible che Bersani sia l'unico che non abbia ancora capito come vanno le cose? E questo voleva anche fare il premier?
Ma oggi la vicenda più interessante è quella del M5S.
Cosa è successo? E' successo che questo movimento è rimasto senza leader, scomparso per propria scelta (certo influenzata dal consenso elettorale decrescente), e per la logica che illustravo, scompare nello stesso modo il M5S, ormai ridottosi a uno zombie.
Il M5S segue la medesima sorte degli altri raggruppamenti politici che, proprio a causa dei loro dirigenti e delle loro scelte, dal modo in cui sono stati costruiti e gestiti, sono rimasti una vuota sigla, senza che si sia assestata una propria struttura. Se ci pensate l'uso insistente del termine "grillini" per gli aderenti a questo movimento è proprio la fotografia di come essi siano da sempre identificati come i semplici seguaci di Grillo. Del resto, non si capisce come sarebbe stato possibile il contrario, viste regole e prassi del movimento.
Il risultato è che gli ex-grillini sono di colpo diventati parlamentari da catturare per i pochi leaders politici sopravvissuti. Fino a qualche giorno fa, si parlava ancora di transfughi del M5S da ingraziarsi, ora è l'intero corpo del M5S che sta sul mercato.
Grillo è bravo, ha energia, ha assieme al suo alleato Casalegno, risorse economiche e mediatiche, ma ha perseguita una politica non sbagliata ma apertamente assurda.
La meraviglia non è costituita dai problemi odierni, ma dal successo precedente, che in realtà può essere essenzialmente ascritto al vuoto politico di questa nazione. Perfino l'ultimo atto della sua politica, la nomina del direttorio, determina un ulteriore colpo al movimento perchè designa per nomina del sovrano dei dirigenti senza curarsi dell'aperta violazione delle regole che lo stesso sovrano si era dato. E' evidente che così si determina la delusione di chi aspirava a quello stesso ruolo, e naturalmente i delusi sono numericamente ben più consistenti dei soddisfatti.
Così, la mossa grillina si rivela come un danno anche per coloro che sono diventati dirigenti e che avevano già una loro autorevolezza che a questo punto viene messa in forse dal carattere arbitrario della loro nomina. E' lecito sospettare a questo punto che più che di un errore, si tratti di una scelta deliberata secondo la logica del "dopo di me, il diluvio".
In questo vuoto pneumatico, non v'è da sorprendersi che mezze figure come Renzi e Salvini possano avere successo e che perfino il 78enne Berlusconi possa stare ancora sulla scena.
Del resto, la sinistra è sempre più afona, prsa nei suoi giochini da fb tra un test, il selfie del proprio animale domestico, e l'indignazione, di quella siamo davvero stracolmi, con la crisi manca tutto, tranne proprio l'indignazione.
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