martedì 9 dicembre 2014

MAFIE LOCALI E MAFIE GLOBALI ALLEATE A DISTRUGGERE LA DEMOCRAZIA

Renzi dichiara di non volere lasciare Roma nelle mani dei ladri.
Lodevole intendimento senza dubbio.
Mi chiedo tuttavia se collocare la questione dello scandalo romano in un quadro limitato al danno economico subito sia corretto.
Voglio dire che ci troviamo in un quadro di svendita del nostro stato, delle risorse produttive nazionali alla cupola mafioso-finanziaria internazionale, con danni economici ben più rilevanti, e quindi qualcuno potrebbe obiettare sulla eccessiva attenzione posta a una vicenda di alcune decine di milioni, quando stiamo parlando di questioni riguardanti almeno svariate centinaia di miliardi, quattro ordini di grandezza in più.
La giusta attenzione andrebbe focalizzata sull'aspetto della democrazia, la vittima di questi fatti, come del resto dell'intera politica dei nostri giorni, è la democrazia.
Per i propri gretti fini di arricchimento personale, un gruppo di criminali ha reso inefficaci i meccanismi per l'espressione della democrazia, ed è questo il vero danno che abbiamo subito.
Mi chiedo tuttavia a questo punto in cosa questo danno sia differente da quello che subiamo da Renzi che è andato sino negli USA allo scopo di prendere ordini dalla famiglia Clinton, e dalla congrega bancario-finanziaria che questi rappresentano.
Renzi non cita mai la democrazia, si scaglia contro le ruberie, ma poi sa a chi deve obbedire. 


Clinton o Carminati, per me francamente fa poca differenza, ciò che conta è che ogni prospettiva democratica per il mio paese si allontana sempre più a causa della nostra incapacità a resistere a personaggi come costoro, ed ai loro schiavetti che eseguono i loro ordini.

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