Ho appena assistito al TG3, ormai divenuto il bollettino ufficiale del governo Renzi.
Ebbene, costoro (nella persona dello stesso direttore, povero Enrico Berlinguer, che figlia ti capitò!) non solo hanno aperto con la notizia dell'attentato alle linee elettriche della TAV a Bologna, ma ne hanno parlato per circa un terzo dell'intera durata del telegiornale.
La tesi sostenuta è vergognosamente partigiana, suggerisce in maniera insistente, difatti dandolo per certo, che si tratti di attentati ascrivibili a settori dei NOTAV.
Citerò solo il riferimento fatto alla sentenza di Torino di assoluzione dal reato di terrorismo, nel senso che avrebbe creato un clima di impunità. Direi piuttosto che, visto che non l'hanno fatto i giudici, qualcuno vicino al governo l'abbia fatto per loro, creare una situazione che li possa qualificare come terroristi.
Ebbene, costoro (nella persona dello stesso direttore, povero Enrico Berlinguer, che figlia ti capitò!) non solo hanno aperto con la notizia dell'attentato alle linee elettriche della TAV a Bologna, ma ne hanno parlato per circa un terzo dell'intera durata del telegiornale.
La tesi sostenuta è vergognosamente partigiana, suggerisce in maniera insistente, difatti dandolo per certo, che si tratti di attentati ascrivibili a settori dei NOTAV.
Citerò solo il riferimento fatto alla sentenza di Torino di assoluzione dal reato di terrorismo, nel senso che avrebbe creato un clima di impunità. Direi piuttosto che, visto che non l'hanno fatto i giudici, qualcuno vicino al governo l'abbia fatto per loro, creare una situazione che li possa qualificare come terroristi.
Ora, io non mi farò
trascinare in una discussione sul "cui prodest", contrapponendo alla
tesi governativa una opposta che la attribuisce a provocatori vicini al
governo, ma chiederei a tutti, e prima di tutto a politici e
giornalisti, di astenersi dal lanciare ipotesi senza uno straccio di
prova o almeno di indizio.
Farlo in maniera così gratuita è la dimostrazione lampante di essere persone intellettualmente e professionalmente disoneste.