mercoledì 7 maggio 2014

QUEL POVERETTO DI BERLUSCONI

Le numerose apparizioni in TV di Silvio Berlusconi hanno causato grandi polemiche in un ampio spettro di opinione pubblica. Mi sembra che le perplessità siano fondate, ma non vorrei adesso formulare l'ennesima copia di questo tipo di proteste.
Qui, vorrei partire invece da qui per tracciare delle considerazioni di carattere più generale.
La prima considerazione riguarda il contesto in cui si è deciso da qualche parte di minimizzare l'effetto della condanna che egli ha subito lo scorso anno, come pure il ritardo nella comminazione della pena...

Malgrado trovi vergognosa la campagna mediatica lanciata dal suo partito a seguito della sentenza, mi pare tuttavia che i suoi oppositori così indignati finiscano con l'ignorare, sbagliando, il fatto che qualunque cosa succeda a  Berlusconi ha un impatto politico. Ciò deriva inevitabilmente dalla storia politica più recente che l'ha visto come il protagonista indiscusso del passato ventennio.
Naturalmente, eliminiamo subito ogni equivoco in proposito, sono il primo ad essere convinto che la legge vada applicata in modo eguale per tutti, e quindi non intendo certo sostenere che egli sia stato condananto pe rmotivi politici, nè tanto meno che egli meriti di essere tratatto in maniera particolare. Tolto di mezzo tutto ciò, rimane tuttavia il fatto che le azioni che uno come Berlusconi compie o subisce hanno il potere di generare effetti elettorali anche significativi.
Il mio timore è quindi che non sia solo FI a gestire le vicende giudiziarie del suo leader politicamente, ma che inesorabilmente anche i suoi avversari si comportino in maniera analoga. Che poi bisogna intendersi, avversari può anche significare interlocutori, e conseguentemente come una pedina da giocare sul tavolo degli equilibri politici.
Ora, nessun osservatore politico che possa aspirare anche ad un minimo di obiettività può seriamente credere che questa vicenda sia stata gestita in maniera chiara e lineare. La magistratura esce da questa vicenda abbastanza male, non si scorge nei vari atti quella trasparenza ed obiettività che il potere giudiziario dovrebbe dare di sè. Un grande regista sembra utilizzare nella maniera più cinica tutte le pedine che si agitano sulla scena politica, compreso lo stesso Berlusconi.
Niente di così nuovo in sè, molte volte in questo ventennio la presenza molto ingombrante di questo inprenditore di successo è stata provvidenziale per i suoi avversari ufficiali che hanno potuto agitare questo spauracchio per chiedere un voto che non avrebbero potuto mai chiedere in maniera positiva, cioè per la politica pratiacta, l'antiberlusconismo è stato nei fatti l'unico modo per identificare effettivamente il centrosinistra.
Ciò che è cambiato oggi è il contesto, che consente con ben maggiore libertà rispetto al passato al grande regista a cui prima acccennavo, di usare Berlusconi, divenuto suo malgrado un burattino nelle sue mani.
Così, è stato condannato, ma si può evitare gli arresti domiciliari, può fare la campagna elettorale, ma con molti vincoli soprattuto in ordine agli spostamenti sul territorio. Insomma, sembrerebbe che a questi venga consentita la competizione, si può battere ma con alcuni handicaps, tipo che ad un pugile legassero le caviglie, magari non così strettamente.
Se ci pensate, sarebbe così possibile al burattinaio fare svolgere a Berlusconi il ruolo del primo competitore a Renzi, ma con la sicurezza che venga comunque sconfitto. Ora, non è così difficile capire che nlla situazione tripolare in cui si trova l'Italia, l'obiettivo che sarebeb così perseguito sarebbe quello di fare vincere Renzi, ma permettere a Berlusconi di non sparire, di rimanere un protagonista della politica italiana, spernadfo magari che riesca a superare Grillo nei voti ottenuti. Il primo obiettivo in effetti sarebbe quello di impedire che si configuri una situazione di duello tra Renzi e Grillo, Grillo non deve apparire come il più serio e concreto avversario di Renzi, rimanga pure in una posizione esposta, ma col ruolo di uno dei tanti sbruffoni che urlano senza costrutto. In una ipotetica situazione in cui FI scendesse sotto il 15% dei voti espressi, con tutti gli altri partiti sotto questa stessa quota, che magari raccogliessero cumulativamente il 25%, rimarrebbero ai due partiti più votati, in questo scenario del tutto ipotetico (che ritengo del tutto improbabile, non si tratta di una previsione), un totale del 60% dei voti che permetterebbe ad entrambi di stare presso il 30%, e quindi confinare FI in un ruolo di partitino irrilevante ai fini della costituzione di un altro polo davvero competitivo.
A quel punto, le cose per Renzi ed il PD si metterebbero male, perchè questo schieramento verrebbe ad essere identificato con la tano odiata politica tradizionale. Renzi trae il suo successo dal suo nuovismo, dal suo ruolo di rottamatore. Se trova qualcuno che è ben più radicale di lui nelle critiche, rischia di perdere il suo appeal, e deve per forza confinare questo avversario così radicale in un ruolo di buffone, di uno che grida alla luna. E' quello in effeti che Renzi sta facendo anche con una certa abilità che dobbiamo riconoscergli, ma se davvero Grillo gli fosse alle calcagna (ancora di più se lo sopravanzasse, ovviamente), e se questo avvenisse con l'assenza a livello competitivo di FI, allora questo tipo di argomentazione apparirebbe inefficace, non puoi continuare a svalutare il tuo più importante competitore senza entrare nel merito delle sue critiche quando è evidente che ci sono tanti elettori che la pensano diversamente di te e gli concedono credibilità e fiducia. Berlusconi insomma svolge oggi un ruolo fondamentale, perchè riproduce il solito finto duello destra-sinistra, sapendo che questo duello è già vinto da Renzi per mille e una ragione che qui non approfondisco, impendendo a Grillo di assumere il ruolo di primo competitore, e quindi permettendo ancora a livello mediatico di confinarlo a livello di curiosità, di fenomeno effimero ed inutile.
Per queste ragioni, Berlusconi è destinato comunque a svolgere un ruolo che egli non è abituato a giocare, del sicuro perdente. Nei prossimi anni, egli ha un'alternativa, sparire dallo scenario politico, o rimanervi come eterno perdente di fronte al vincente Renzi. Non solo, egli è costretto ad accettare quest'ultima alternativa per difendere i propri interessi economici, la mafia finanziaria come si sa è la più potente e la più crudele. 
E' pertanto costretto ad apaprire come l'eterno indeciso, come del resto è apparso nelle vicende relative alla discussione di ieri sulla sorte del senato, e sarà così in futuro, strepita contro chi lo manovra, ma non potrà riuscire a liberarsi. 

2 commenti:

  1. La tua analisi non sembra lontana dalla realtà,è accattivante nella sua esposizione,e non poteva che essere così,ma qualcosa non mi torna del tutto.Sono perplessa anch'io non dalla sentenza,ma dagli effetti altalenanti della stessa:l'applicazione delle sentenze spesso è talmente drastica e veloce da non lasciare agli interessati il tempo di raccogliere le proprie idee,o i propri effetti personali..Qui è tutto diluito nel tempo,nelle varie possibilità,con cavilli e pseudo decisioni degni di azzeccagarbugli di altri tempi.Avremmo bisogno di qualche certezza in più,e sarebbe a mio dire opportuno che anche i media,in genere,non continuassero ad "utilizzare"ripetitivamente ogni frase,ogni passaggio,di Berlusconi,come degli altri protagonisti per farci ogni volta un caso..Mi sembra una informazione che vive di rendita,piuttosto che scavare nelle notizie.E il dubbio di manipolatori esterni a tutta la vicenda sembra molto più che un dubbio.

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  2. Purtroppo, i media hanno un doppio interesse in materia, quello diretto di essere parte in causa, cioè di costituire una specie di appendice del mondo della politica, che quello di vendere di più e il sensazionalismo a livlelo commerciale frutta.
    Io credo che da parte di mebri dell'ordine giudiziario si sia operato male, il che, nell'essere Berlusconi un personaggio pubblico, non trova un'attenuante, ma direi anzi un'aggravante: proprio in questo caso bisognava operare con altra accuratezza, senza che tutti questi passaggi potessero essere interpretati come modi di tenere sotto scacco l'interessato.
    Ciò è vero sia se dovuto a semplice imperizia, sia se come qualcuno sospetta, sia una trama abilmente organizzata da chi ne aveva potere ed interesse.

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