A proposito del DDL contro l'omofobia, che approderà in questi giorni al parlamento, voglio ribadire la mia più ferma opposizione a tale legge.
Capiamoci, naturalmente mi sento in prima fila a difendere il diritto di ognuno a manifestare liberamente la propria sua sessualità qualunque essa sia, purchè sia rispettosa degli altri.
Sostengo piuttosto che questa legge con la gatranzia di questo diritto, non c'entra proprio niente, nè molto, nè poco, niente.
Dirò di più, trovo gravissima la stessa esistenza del termine "omofobia", chge è stato recentemente coniato a loivello internazionale, furbescamente mantenendone vago il significato.Non esite in realtà un a definizione del termine omofobia, e ciò è funzionale ad un suo uso disinvolto.
A parte l'incongruità dal punto di vista etimologico del termine (letteralmente significa "avere paura dell'eguale"), e quantomeno si doveva coniare il termine "omosessuofobico", questo termine è già entrato nell'uso quotidiano, ma, guarda caso, con due significati differenti. Da una parte, l'omofobia indicherebbe un comportamento violento che comunque utilizzerebbe azioni volte a danneggiare l'esercizio della sessualità non etero, dall'altra indicherebbe la stessa opinione contraria a qualsiasi rivendicazione da parte degli omosessuali.
Orbene, se qualcuno commette azioni volte a danneggiare indebitamente i gay, questo con tutta evidenza ricade in una casistica normativa già esistente e quindi sarebbe già prevista la pena per tale reato. Se insomma picchio un gay, vengo punito con le leggi esistenti. I sostenitori della legge pretendono che sia prevista un'aggravante, e qui comincio a non capire: perchè mai picchiare un gay dovrebbe essere più grave del picchiare unba dfonna etero ad esempio? Dovremo poi fatre una legge che punisce il picchiare le donne con particolare severità? MI chiedo che senso abbia questa moltiplicazione delel norme che come si sa, è un male in sè, in quanto rende sempre più difficile per il semplice cittadino la conos cenza delle leggi e quindi lo stesso esercizio dei suoi diritti.
Se invece si ritiene che debba essere punita l'espressione di ogni opinione contraria ai diritti gay, allora davvero siamo al fondamentalismo più assurdo ed assoluto.
I sostenitori dicono che naturalmente non è prevista sanzione per l'espressione non so, di chi pensa che debba essere vietata l'adozione da parte delle coppie gay, ma nbello stesso tempo rivendicano il diritto di chiamare omofobo chi manifesta una simile opinione.
Capite il giochetto? Si comincia con il rivendicare la violenza sui gay come una aggravante, aspettando il momento migliore per intervenire nello stesso campo dell'espressione delle opinioni.
Il termine omofobia e la sua intrinseca ambiguità, serve appunto a quest'uso.
I gay hanno costituito una vera e propria lobby per difendere la loro causa, e naturalmente i parlamentari esptressione di tale lobby devono fare il lavoro per cui stanno lì (altro che rappresentanti dell'intero popolo italiano!).
Recentemente,
ho subito una censura su un blog letterario su una battuta che in
qualche misura coinvolgeva l'omosessualità, e ciò evidenzia come vada
avanti la dittatura del "politically correct" che piano piano va
restringendo l'area delle opinioni consentite, di cui la questione delle
sessualità è solo un esempio.
Per questo, vorrei che venisse fuori a livello collettivo questa esigenza di garantire la più grande libertà di espressione, delle opinioni nessuno dovrebbe avere paura.