Bergoglio rappresenta per la chiesa l'estrema modernità, è il simbolo stesso della modernità, perfino quando, e lo fa spesso, parla contro le malattie della modernità, egli è un papa moderno...
Egli è tanto e così coerentemente moderno, che il riferimento a Francesco attraverso il nome che ha scelto, risulta del tutto improprio, poco più in verità, di un mezzuccio per mascherare il suo progetto che si colloca per intero nella modernità.
In verità, tutta la fragilità del progetto Bergoglio sta qui, nel volere collocarsi fuori dalla modernità, fustigandone i caratteri più impresentabili, rivendicando per i cattolici il diritto di essere diversi e di esibire questa loro diversità, ma tutto ciò avviene con modalità che stanno tutte dentro la modernità.
Il discorso fatto a Lampedusa pochi giorni fa è sicuramente apprezzabile, ma francamente non vedo nulla di così nuovo rispetto a ciò che tanti di noi predicano da tempo. La risonanza di quel discorso sta tutta nel fatto che l'ha pronunciato non una persona qualsiasi, ma il papa, e la missione che egli si è posta è quella di fare da papa discorsi da persone comuni.
Tuttavia, apparentemente, egli non si rende conto di stare tagliando il ramo su cui siede, anche se presumibilmente, data la lentezza del taglio e la grossezza del ramo, questo finirà di rompersi quando un suo successore siederà al suo posto.
Il punto è che ogni cosa che fa un papa assume una dimensione globale, ne viene dilatata l'importanza. E' l'autorità, la ieraticità di questo ruolo che amplifica enormemente la sostanza del messaggio. Se egli rifiuta tale ieraticità, se rifiuta di indossare i paramenti costosi e vistosi, se rifiuta di abitare nell'appartamento che pure è da un tempo indeterminato riservato ai pontefici, se rifiuta perfino un lessico adeguato alla figura tradizionale del papa (per tacere dell'infelice decisione di ostentare Ratzinger mostrando al mondo due personaggi entrambi vestiti di bianco che nell'immaginario collettivo finiscono con l'annullare l'unicità così ieratica anch'essa della figura del papa), diventerà inevitabilmente un uomo comune, la cui opinione sarà una delle tante e come tale si dovrà sempre confrontare con infinite opinioni differenti, e soprattuto con l'opinione dominante di chi ha il potere economico e mediatico.
A me pare insomma che Bergoglio si sia incamminato lungo una via già percorsa da tanti, della violazione delle convenzioni di cui in fondo è fatta la nostra vita (non esiste una vita autentica DOC), e attraverso questa violazione, sfrutta il nuovismo della nostra epoca, per cui una cosa nuova è automaticamente interessante. presumibilmente migliore rispetto allo status quo. In questo, egli è incontrovertibilmente moderno, nutrendo il successo del suo messaggio di un mix che contiene anche quei componenti tossici che porteranno alla stessa liquidazione del messaggio.
Purtroppo, nella nostra epoca vi è solo un'alternativa, quella tra l'essere consumati o l'essere insignificanti. La scelta molto più frequentata è quella di essere consumati, io ho preferito essere insignificante tentando di conservare il mio pensiero per tempi migliori.
Papa Francesco ha deciso di farsi consumare, il che è una scelta particolarmente estrema per il capo della chiesa che insignificante non sarebbe mai stato, al peggio marginale, ma mi chiedo se stare al centro dell'attenzione mediatica possa essere considerato come un obiettivo in sé.
Chi scriverà la storia del cattolicesimo, dovrà verificare quale frattura è stata creata da questi due papi, il primo con la proprie dimissioni, il secondo sposando in pieno la logica del modernismo.
Il carattere borghese (moderno?) di Papa Francesco è lo scarto che, in contrapposizione con la Chiesa conciliare di Giovanni XXIII (il cui nome fu ripreso dal fu Giovanni XXII che produsse una bolla che definì giuridicamente la relazione con l'ufficio del sacerdozio e la povertà, in risposta proprio al Santo Francesco e al monachesimo francescano, nel XVI secolo), e già nel solco di Benedetto XVI, egli vuole segnare contro la contemporaneità, che è antiborghese. E che in sezioni vaticane credo sia ciò che s'intende venga ripreso, rispetto alle determinazioni conciliari che, nella funzione della forma sacerdotale comunque conservavano le finalità. Cosa che invece già con Benedetto, ed ancor più con Francesco, invece viene rimessa in discussione, ed ovvero che la funzione trova il suo contenuto nell'etica e nella disciplina, in una parola nella condotta pertinente e parallela alla funzione.
RispondiEliminaForma funzione contra forma contenuto. Papa Francesco vuole ristabilire le condizioni di esistenza di una espressione politica contenutisticamente borghese, rispetto all'impianto ex-posto (consumato, come lo definisci tu) contemporaneo.
Quindi, se questo Papa avrà vita lunga, dimostrerà se questa Chiesa che prova ad uscire fuori dalla contemporaneità della crisi permanente (come dici tu, se essere consumati o essere insignificanti - che poi significa essere eccezioni alla Legge, e quindi ancora dentro lo stesso solco della contemporaneità della crisi permanente) avrà avuto ragione o meno.
MI scuso innazitutto per il ritardo nella risposta, che è stato determinato dal sovrapporsi di un giovedì particolarmente affollato di impegni, e della complessità delle questioni che proponi nel tuo intervento, che ammetto di non essere certo di avere compreso per intero.
EliminaForse tutto sta in quello scarto iniziale che tu fai tra moderno e borghese, assumendone quindi, anche se problematicamente, la coincidenza.
Ora, definire cosa si intenda come moderno, è un'impresa davvero ardua, visto poi il fiorire di prefissi aggiunti allo stesso termine (postmodernismo e recentemente, anche ipermodernismo), ma io credo che lo si possa fare coincidere con borghesia. Da come la vedo io, la borghesia non esiste più come pensiero borghese, anche se ovviamente esiste più che mai una classe dominante ma che dal punto di vista valoriale, è tutt'altra cosa dalla borghesia. Il modernismo è certamente in crisi come progetto modernista, ha insomma già da tempo perso la scommessa sulle sorti progressive dell'umanità, ma i presupposti e la pratica quotidiana in cui siamo socialmente immersi è moderna fino al midollo, e naturalmente questa è uan delel contraddizioni in cui viviamo.
Nel mio breve post, non mi occupavo di analizzare il contenuto del messaggio, ma mi soffermavo sulla forma del messaggio di Bergoglio, perchè è questa forma che non solo contamina il messaggio stesso, ma che determina nel contempo l'aspetto di consumazione, il fatto insomma che Bergoglio abbia scelto di farsi consumare.